L'Italo-Americano

italoamericano-digital-11-28-2013

Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel

Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/218322

Contents of this Issue

Navigation

Page 8 of 23

L'Italo-Americano GIOVEDÌ 28 NOVEMBRE 2013 Guerrieri in partenza Stamnos attico a figure rosse. Già appartenuto alla Raccolta Guglielmi, questa ceramica del 440-430 a.C. si trova oggi esposta nelle sale del Museo Gregoriano Etrusco dei Musei Vaticani di Roma. Nelle tombe etrusche è abbastanza ricorrente la presenza di ceramica greca di importazione, come questo stamnos a figure rosse realizzato in Attica. Sulla faccia principale è raffigurata la partenza di due guerrieri (forse Teseo e Piritoo), salutati da una donna e da un vecchio re canuto. Sull'altra faccia ci sono due donne supplici rivolte verso un re barbuto e calvo. Si tratta dello stamnos eponimo del Pittore Guglielmi, che prende il nome proprio dalla collezione ora esposta in questa sala, denominazione convenzionale di un pittore attico seguace della maniera di Polygnotos e del Pittore di Kleophon, nel corso del terzo venticinquennio del V sec. a.C. Racconto di bronzo La Porta di San Ranieri. La porta del transetto destro del duomo di Pisa fu realizzata da Bonanno Pisano sul finire del XII secolo e rappresenta uno dei pochi capolavori dell'artista giunti sino ai giorni nostri. Salvatasi miracolosamente dall'incendio che devastò la cattedrale nel 1595, è oggi conservata presso il Museo dell'Opera del Duomo. Nel transetto della cattedrale pisana è esposta una copia. La porta è costituita da ventiquattro lastre di bronzo, le quali sono fissate da cornici applicate alla struttura lignea di sostegno mediante chiodi in ferro nascosti da rosette di bronzo. I pannelli, che rielaborano con originalità suggestioni del mondo classico e bizantino, narrano scene tratte dal Nuovo Testamento, che illustrano la Vita di Cristo, secondo una lettura dal basso verso l'alto, che si snoda, in senso orizzontale, da sinistra verso destra. Angelo J. Di Fusco, CPA Tax preparation & planning Financial statements & accounting Financial planning & budgeting Quickbooks professional advisor & small business consulting Let's team up to cut your taxes 25 years experience Parliamo italiano 818/248-9779 www.difusco.com www.italoamericano.com Elegante Rinascimento Stucchi barocchi Monumento del cardinale di Portogallo. È l'opera più celebre di Antonio Rossellino e fu realizzata nel 1461-66 a Firenze, per la chiesa di San Miniato al Monte. Nella cappella rinascimentale le sculture sono modellate con finezza ed eleganza, evidente soprattutto nei due bellissimi angeli che si genuflettono. Si tratta di una delle opere più significative dei decenni centrali del Quattrocento fiorentino. La cappella venne progettata come una celebrazione sfarzosa del cardinale e della sua casata, rappresentando l'esempio più eloquente di quel gusto dell'epoca legato alla varietà di materiali, di tecniche, di modi espressivi e di riferimenti culturali, che tutti insieme concorrono a creare un effetto elegante e sottilmente scenografico. La cappella è concepita come una struttura a sé stante dalla chiesa. Stucchi nella Chiesa di Sant'Agostino. Opera di Giacomo Serpotta per la chiesa di Sant'Agostino a Palermo, della fine del XVII secolo. Scultore e decoratore, si distinse nell'arte dello stucco. La sua fu una famiglia di scultori: praticarono il mestiere il padre Gaspare, il fratello Giuseppe e il figlio Procopio. I rilievi di Ser-potta, che si dilatano sulle pareti degli edifici come ramificazioni sinuose e sensuali, riflettono solo in parte i motivi della scultura barocca, ma l'interpretano in chiave assolutamente personale ed inedita con un gusto che prelude già chiaramente allo stile rococò. I suoi Teatrini, vere e proprie nicchie di grande pro-fondità ed elevata complessità, rappresentano un elemento innovativo e geniale che ha cambiato il volto delle decorazioni a stucco nel periodo barocco, innovandone il linguag- 9 Bellezza recisa La Morente. Nel 1890 Enrico Butti, figlio di un intagliatore e nipote dello scultore Stefano Butti, che si formò all'Accademia di Brera e orientò la sua formazione artistica in senso realista, realizza la scultura tombale della famiglia Casati in cui ha modellato gli ultimi istanti della giovane Isabella Airoldi, morta nel 1889 a soli 24 anni, con la sottile coscienza della bellezza recisa nel fiore degli anni. Il busto è appena sollevato sui morbidi cuscini dove è appoggiata la testa con la disciolta capigliatura, che sembra esprimere ancora, nel suo ondeggiante moto, un estremo palpito di vita. Il volto bellissimo è assopito nell'ultimo sonno mortale, nudo è l'acerbo piccolo seno, il lenzuolo, su cui si posano le braccia inerti, s'allunga sul corpo immobile in morbide pieghe.

Articles in this issue

Links on this page

Archives of this issue

view archives of L'Italo-Americano - italoamericano-digital-11-28-2013