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GIOVEDÌ 5 DICEMBRE 2013 La Vignetta della Settimana La defenestrazione di Roma L'Italo-Americano www.italoamericano.com 3 Proseguono le attività del team medico italiano nelle Filippine colpite dal tifone Hayan di Renzo Badolisani Sono circa 400 i pazienti trattati nel Posto Medico Avanzato installato nella periferia di Burauen, una delle zone colpite dal tifone Hayan che ha devastato le Filippine. Il presidio italiano di soccorso, inviato dalla regione Marche, è operativo dallo scorso 22 novembre con il supporto e il coordinamento della Protezione Civile. Nei prossimi giorni partirà un nuovo team di circa 30 componenti che sostituirà il team italiano attualmente operativo nelle zone colpite. Nel Pma installato nella periferia di Burauen, a circa 50 km da Tacloban sono stati trattati circa 400 pazienti in questi primi tre giorni di attività, di cui circa 150 bambini. Il team sanitario ha gestito casi di chirurgia minore e di internistica, tra cui in particolare ha trattato malattie respiratorie, malattie intestinali e del metabolismo. Sono stati attivati anche interventi di supporto psicologico per i bambini. Il team sanitario è stato integrato e potenziato nel suo equipaggiamento per far fronte a necessità internistiche, non previste. Per far fronte a casi urgenti, sono state concordate procedure con l'ospedale da campo australiano installato a Tacloban a cui vengono inviati casi che richiedono interventi chirurgici o L'ULTIMA NOTTE DA RE Arringa la folla, il Cavaliere, a pochi metri dalla residenza di Palazzo Grazioli mentre, il Senato, mettendo in pratica la sentenza di condanna emessa dal Tribunale di Milano, lo aveva estromesso dalla carica di deputato della Repubblica, rendendolo, dunque, un 'extraparlamentare'. Chiama il popolo di Forza Italia alla lotta, "Sua Emittenza", mentre il Presidente del Senato, Grasso, legge la formula di espulsione. Cartellino rosso per il Dottore, non più 'Il Presidente'. Del Consiglio, più volte, del Popolo della Libertà. Evapora il Totem, rincuorato, due sere prima della notte più lunga - quella che lo ha messo alla porta dal Senato - dal Presidente russo Putin, amico di commercio e di feste chilometriche, in Sardegna come nelle dacie sul Mar Nero. Dopo l'ufficialità dell'estromissione dal Senato, senza più immunità, privo di tutele, imbolsito, con la faccia livida dalla rabbia, stanco, Silvio Berlusconi si è imbarcato su un jet privato per raggiungere, da Roma, l'amata Arcore. Accanto a lui la fidanzata, Francesca Pascale, classe '84, più giovane di lui di quarantotto anni che, sotto Palazzo Grazioli, nel momento in cui Silvio era sul palco, aspettando il verdetto, sventolava la bandiera di Forza Italia, la rinnovata formazione politica con la quale Berlusconi, fuori dal Parlamento, medita ora di fare la guerra all'ex-delfino, Alfano, screditandolo, attaccando il Governo, trascinando il Paese a nuove elezioni. Appena arrivato ad Arcore, Berlusconi, non più Senatore, ha riunito i figli di primo letto, Marina e Piersilvio, non chiamando, invece, gli altri tre, quelli nati dal legame con Veronica Lario. Ha firmato deleghe sui conti correnti, mettendo dunque i due primogeniti nella condizione di gestire senza problemi l'immenso patrimonio economico della famiglia. Ha trascorso una notte insonne il re spodestato, l'uomo che, sbagliando molto, ha comunque contraddistinto gli ultimi vent'anni italiani. Quattro lustri in cui il Paese non si è arricchito, precipitando invece, gradualmente, a un passo dal burrone. Stagioni, lontano dalla politica, pieni di scandali, processi a raffica, lui imputato, rinviato a giudizio, condannato. Che fare, adesso? Si sta chiedendo, nelle freddi notti di Arcore, il Cavaliere, non più 'Il Presidente". Messo alle porte dal Senato, infuriato con Napolitano dal quale si attendeva una maggiore comprensione. Lotta senza quartiere al Governo Letta, tanto per cominciare, quasi per un senso di vendetta. Guerra ad Alfano e ai suoi seguaci, quelli che, per non far precipitare il Paese in un'altra crisi al buio, hanno detto basta, spezzando il legame del Popolo della Libertà, giunto comunque sfiancato alla resa dei conti, traviato da lotte e scorie intestine. Avrà bisogno di una nuova maggioranza, il Governo, attendendo, domenica prossima, l'elezione del nuovo segretario del Partito Democratico, il sindaco di Firenze, Renzi, grande favorito. Ecco, Berlusconi osserverà ogni sviluppo da lontano. Il Caimano non è morto: è uscito dalla vita politica Italiana, ma vuole comunque incidere. Nonostante altri processi che lo attendono. I medici italiani, operativ i nelle Filippine dallo scorso 22 nov embre, hanno finora curato 400 persone di cui 150 bambini che necessitano di indagine diagnostica radiologica o di laboratorio. Sono stati presi inoltre accordi con le autorità locali per garantire un servizio di ambulanza 24 ore su 24. Le autorità locali hanno riconosciuto l'importanza della presenza del Pma in una zona a ridosso di aree ricche di foreste e con forti dislivelli e strade interrotte che non hanno consentito ai soccorsi di penetrare con facilità. Il sistema italiano di Protezione civile ha mobilitato anche un modulo per il supporto tecnicooperativo alla squadra di coordinamento della Protezione civile europea che collabora con il personale del Centro di Coordinamento delle operazioni, allestito dalle Nazioni Unite nello stadio di Tacloban. Nello specifico, il team italiano opera a supporto del Reception Departure Center, punto di arrivo delle squadre interne nell'aeroporto di Tacloban. È dotato di tre tende in struttura metallica utilizzate come alloggi e uffici ed è allestito con attrezzature del Dipartimento della Protezione Civile. Il team ha avviato l'attività di registrazione delle squadre in arrivo offrendo accoglienza fino dove richiesto. Un patto sociale a tutela del territorio nazionale per evitare altre devastanti alluvioni in Italia ''Occorreranno anni e anni per la messa in sicurezza del territorio e inizio ad avere seri dubbi che arrivi una risposta in tempi brevi". Non è esattamente quello che si vorrebbe sentir dire ma la dichiarazione è senz'altro molto realistica. Il capo della Protezione civile italiana, Franco Gabrielli, nel corso di un'audizione informale alla commissione Ambiente della Camera è intervenuto sull'alluvione che nei giorni scorsi ha pesantemente colpito la Sardegna causando, oltre a danni giganteschi, 16 morti. ''Siccome la sicurezza strutturale è lontana, a causa delle risorse in termini di cassa, dei meccanismi farraginosi di spesa e dei tempi tecnici di progettazione e realiz- zazione delle opere di messa in sicurezza, dovremmo stringere - ha detto Gabrielli - un patto sociale tra cittadini e istituzioni sul territorio: se i cittadini sono più partecipi e consapevoli del fatto che attraverso comportamenti corretti molto può essere mitigato, i sindaci si sentono forti del sostegno della popolazione e si dotano degli strumenti necessari a fronteggiare le emergenze". Che in Italia manchi una diffusa cultura di Protezione civile è fin troppo risaputo ma è urgente tornare a un rispetto del territorio "altrimenti - ha detto il prefetto continueremo a contare i morti''.