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L'Italo-Americano GIOVEDÌ 9 GENNAIO 2014 Coperchio plastico Coperchio in bucchero figurato. Già appartenente alla Collezione Bonifacio Falcioni, questo bucchero pesante si trova oggi esposto nelle sale del ricco Museo Gregoriano Etrusco dei Musei Vaticani di Roma. Alto circa trenta centimetri, risale alla seconda metà del VI sec. avanti Cri-sto. Come tutte le collezioni ot-tocentesche, anche la Collezione Falcioni raccoglieva materiali eterogenei, talvolta cedendo alla curiosità per qualche oggetto insolito. Tra questi ultimi si può annoverare questo alto coperchio di un vaso, di cui faceva parte originariamente, che tuttavia non è purtroppo pervenuto. Il bucchero è contraddistinto dall'efficace rappresentazione plastica di un gallo, dal piumaggio inciso e con la cresta modellata. Il manufatto rientra nella produzione del bucchero pesante, tipica della città toscana di Chiusi e dell'Etruria settentrionale interna. Astrazione spirituale San Lodovico di Tolosa che incorona Roberto d'Angiò. Opera di Simone Martini mostra l'allungata immagine del santificato vescovo di Tolosa, ripresa in prospettiva frontale in un rigido atteggiamento, rispetta un ritmo lineare e semplice che, aggiunto ad un magnifico cromatismo di tendenza brunita, e immersa in uno sfondo aureo, conferisce a tutto il contesto valenze di astrazione spirituale. San Lodovico da Tolosa, incoronando Roberto d'Angiò, gli conferma la sacra investitura del regno. L'opera è da considerare come una glorificazione della famiglia d'Angiò, narrata nella predella con 5 storie relative alla vita del Santo. In queste narrazioni, le linee prospettiche convergono verso un punto coincidente con la parte centrale, conferendo all'ambiente spazialità e quindi volumetria di variabile entità. L'atmosfera è fiabesca. Angelo J. Di Fusco, CPA Tax preparation & planning Financial statements & accounting Financial planning & budgeting Quickbooks professional advisor & small business consulting Let's team up to cut your taxes 25 years experience Parliamo italiano 818/248-9779 www.difusco.com Modello matrimoniale Giuseppe riceve i fratelli. Dipinto a olio su tavola di Bacchiacca, databile 1515 e oggi conservato alla National Gallery di Londra. La tavola faceva parte della decorazione della camera nuziale Borgherini. Il tema erano le Storie di Giuseppe ebreo, eroe virtuoso e casto raffigurato come esempio per le giovani coppie. Bacchiacca dipinse 6 tavolette, due di forma allungata oggi a Londra e 4 pannelli più piccoli, oggi nella Galleria Borghese a Roma. Il risultato fu così stra-ordinario che nel 1529 la Si-gnoria voleva farne dono a Francesco I di Francia, ma Mar-gherita Acciaiuoli glielo negò. Gli eredi della coppia però non ressero alle lusinghe. Originale è il trattamento del colore che usa toni brillanti in un caleidoscopio gradevole, ma privo di effetti atmosferici capaci di legare figure e paesaggio. www.italoamericano.com Realismo quotidiano Lo sposalizio mistico di S. Caterina d'Alessandria alla presenza di san Carlo Borromeo. Opera di Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino si trova nel Ferrarese e fa parte della collezione della Fondazione della Cassa di Risparmio di Cento. Il piccolo capolavoro fu eseguito negli anni giovanili attorno al 1614-1615. Costituisce un unicum poiché è stato realizzato su una tavola di pioppo. Il processo degenerativo dell'olio, divenuto col tempo più trasparente, lascia intravedere le venature del supporto. Animata da luce algida e diffusa, la scena si svolge sul primissimo piano: mentre Gesù sulle gambe della Madre sta per infilare l'anello al dito di una bella S. Caterina, irrompe San Carlo catturandone l'attenzione. Emerge l'interesse del pittore per il realismo quotidiano e per i sentimenti umani più spontanei. 9 Gesso non retorico Il Maresciallo Ney. Opera del 1874 di Giuseppe Grandi, scultore, pittore e incisore della seconda metà dell'Ottocento, nella quale si rivela un'espressione artistica libera da ogni romanticismo retorico. Il gesso rappresenta un'assoluta novità per la sua esecuzione e rivela quanto lo scultore sia libero da ogni accademismo. La ricerca di un plasticismo innovativo, lontano dai caratteri monumentali e celebrativi della scultura più convenzionale, si può cogliere, oltre che nel bozzetto in gesso presentato al concorso per un Monumento ai caduti di Mentana da erigersi a Milano, proprio nella produzione del Maresciallo Ney, statuetta che Grandi espose a Brera nel 1875 senza indicazione dell'autore per sottrarsi alle polemiche sorte due anni prima col Paggio di Lara, sua altra opera.