L'Italo-Americano

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L'Italo-Americano GIOVEDÌ 16 GENNAIO 2014 Oggetti 'parlanti' Opera miracolosa Vasellame della Tomba Regolini Galassi di Cerveteri. I pezzi in argento della metà del VII sec. a.C. presentano caratteri di varietà e completezza che fanno supporre una precisa logica nella selezione dettata da un rituale funerario. Si nota la coesistenza di materie prime, di forme e di temi decorativi sia d'importazione che locali. La brocca d'argento (1), con attacco dell'ansa placcato in oro, è di tipologia cipriota. Le patere in argento dorato con temi di gusto egittizzante sono di produzione fenicio-cipriota. L'anforetta a spirali incise (2), prodotta sia in ceramica d'impasto che in bucchero, è rielaborata in argento. La coppetta conica è presente sia nella veste originale protocorinzia, che in bucchero locale e in argento (3). Su molti dei vasi in argento è apposta l'iscrizione etrusca larthia o mi larthia, "io sono di Larth", secondo l'uso arcaico dell'oggetto "parlante". La Madonna del Voto. Tempera e oro su tavola di Dietisalvi di Speme, databile al 1267 e conservato nel Duomo di Siena. I Senesi dedicarono un nuovo altare alla Madonna in Duomo dopo la vittoria nella battaglia di Montaperti (1260). Nel Trecento la sua fama di opera miracolosa le valse l'appellativo di "Madonna delle Grazie". Nel XV secolo l'usanza di offrirle ex-voto tondeggianti che le venivano appesi tutti intorno le valsero il nome di "Madonna dagli occhi grossi". Dal 1630, per ringraziamento per la fine della peste, l'immagine iniziò ad essere nota come "Madonna del Voto" e adorata nella riccamente decorata Cappella del Voto. La Madonna è di tipo hodigitria, avendo cioè il Bambino che benedice. Nel volto malinconico di Maria sono state colte alcune prime influenze di Cimabue in territorio senese. Angelo J. Di Fusco, CPA Tax preparation & planning Financial statements & accounting Financial planning & budgeting Quickbooks professional advisor & small business consulting Let's team up to cut your taxes 25 years experience Parliamo italiano 818/248-9779 www.difusco.com Gusto veneziano L'Annunciazione. Pala d'altare in tempera su tavola, dipinta da Bartolomeo Vivarini, databile al 1472 e conservata nella chiesa di Maria santissima Annunziata di Modugno, in provincia di Bari. L'opera era originariamente la parte centrale di un polittico. Nel XIII e nel XIV secolo la Repubblica marinara di Venezia aveva stretti rapporti commerciali con molte città costiere pugliesi, influenzandone la politica ma anche il gusto artistico delle classi più agiate: ciò spiega la commissione di tale lavoro all'artista muranese da parte del clero modugnese. Di particolare interesse artistico è la prospettiva della stanza in cui si svolge la scena. Grande attenzione è stata data ai particolari. L'uso di colori morbidi e sfumati, abbinati ai contorni ben definiti delle figure comunicano un senso di serenità. www.italoamericano.com Ritratto settecentesco Ritratto della Nobil Donna Pievani Guidotti. Conservata a Bergamo, all'Accademia Carrara, quest'opera è di Fra Galgario, fra i "maggiori ritrattisti del Settecento" e delle più importanti famiglie aristocratiche dell'epoca. Comprendere la sua opera non può prescindere da un confronto con la situazione europea del tempo, la prima metà del XVIII secolo, e dal rapporto che intercorse tra gli artisti che il pittore ebbe modo di frequentare negli anni della formazione, tra Venezia e Milano e nei contatti con l'ambiente bolognese e, forse, francese. Ha dipinto una straordinaria galleria di personaggi, un affresco di storia e coloritura sociale di cui, quasi nulla sapremmo se non ce ne avesse parlato la sua pittura. Lavorò fino a 88 anni nel convento del Galgario, raccontando un secolo di grandi contrasti culturali. 9 Pietà sociale La pietà. Angelo Barabino è stato un pittore dapprima divisionista-simbolista, poi esponente della corrente sociale, allievo di Giuseppe Pellizza da Volpedo come si vede in questa tela del 1932. Divisionismo e simbolismo improntano le prime opere, come "Il Sole" del 1907 o "Rapina", che rappresenta coraggiosamente, per i tempi, una giovane donna dopo uno stupro. Poi, tra gli anni '20 e '40, diventano dominanti i soggetti sociali e familiari: le forme si fanno più solide e taglienti, mantenendo intatto l'interesse per la luce. Ma la grande poesia di Barabino si coglie nei paesaggi che ripropongono i luoghi amati, i pascoli e le prealpi, il tramonto, la campagna tortonese, il mare e le colline liguri, che il pittore frequenta entrando in contatto con altri maestri del divisionismo.

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