L'Italo-Americano

italoamericano-digital-1-30-2014

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L'Italo-Americano GIOVEDÌ 30 GENNAIO 2014 www.italoamericano.com 8 GOFFREDO PAlMERINI "Anatomie degli Invisibili. Precari nella vita. Precari nel lavoro", della giornalista e scrit- trice Tiziana Grassi, con prefa- zione del sociologo del lavoro Domenico De Masi (Nemapress, Alghero, 2012). Il volume, che ha ricevuto il Premio Speciale della Commissione Critici allo Spoletofestivalart 2013, osserva e scandaglia un dramma sociale che da anni colpisce il nostro Paese "coinvolgendo milioni di precari - ha dichiarato la Grassi - nella tragica morsa di una invisi- bilità ontologica, nello spaesa- di ieri e di oggi, e che attendono maggiore giustizia sociale ed equità, è dedicato questo libro- denuncia in versi e cronaca. Per troppo tempo ha dilagato il com- pulsivo mantra dei tagli e dell'austerity paralizzante, il mantra di asettici parametrici e- conometrici quando invece do- vremmo andare con visione luci- da verso un'economia umanisti- ca, verso una visione antropo- centrica della società e del nostro tempo. Tra l'altro - ha aggiunto la Grassi - le Nazioni Unite hanno dichiarato il Terzo Millennio, il La giornalista e scrittrice Tiziana Grassi autrice di "Anatomie degli Invisibili" nel libro. Vi si ritrovano anche molti luoghi, la Spagna, l'A- merica, le Galapagos, Bergamo, Milano, Napoli. Ne abbiamo par- lato con l'autrice. I riferimenti della propria storia s'intuiscono a partire dal cognome della famiglia aristo- cratica: è stato facile mettere da parte testimonianze o ricor- di per lasciare spazio all'imma- ginazione o il tutto è avvenuto in maniera spontanea durante la scrittura? Domanda difficile! No, non è stato facile, quello che ho cercato di fare (ci ho messo otto anni a scrivere il libro) all'inizio è stato di raccogliere più materiale pos- sibile nei miei ricordi e in quelli che generosamente mi hanno passato i miei familiari, poi ho scelto, cercando di mantenere una struttura e il progetto che si andava formando nella mia testa, mantenendo anche l'idea che la memoria di una bambina è spes- so fanfarona e questo aspetto mi piaceva mantenerlo come senso di un realismo fantastico. La condizione di "apolide" della protagonista e delle sorel- le potrebbe avere dei lati posi- tivi e apportare dei vantaggi. Accade ai personaggi del ro- manzo? Sì, direi di sì, io sono molto grata ai miei genitori di questo spazio di libertà che ci è stato regalato, facendoci vivere tanto in giro. Certo, da ragazzina era un problema avere un'identità fragile, ma poi è risultato un fatto estremamente positivo. E dunque ai miei lettori ho cercato di rac- contare il senso profondo delle vite apolide dei miei personaggi. "Palermo. Luogo di partenza e di approdo" resta un riferi- mento. Oggi vede la città anco- ra così? Una città difficile, un po' alla deriva, con gente eccezionale che con tutte le difficoltà che ha ed è stata costretta ad attraversare rimane salda. Io mi sento molto palermitana, amo il sud, amo abi- tarci. Che rapporto ha con la lette- ratura e la storia delle grandi famiglie del passato al centro di vicende fra il tragico e lo scan- dalo? Sono storie che mi interessano moltissimo. Lì, in quella confu- sione tra sano e malato, risiede la nostra essenza di siciliani, ed è lì dentro che dobbiamo guardare, con coraggio perché non è facile riconoscere la nostra parte mala- ta. Ricorda qualche vicenda o libro in particolare? Ne ricorderei moltissime, e moltissimi sono i libri di riferi- mento.. Sopra tutti per me rimane il maestro, cioè Sciascia. Dopo "Elegia delle donne morte" un altro libro in finale in un premio letterario: una bella soddisfazione... Sono molto contenta, penso che è un bel modo per onorare la sto- ria.. Speriamo! Come lettrice che libri predi- lige? Sono una divoratrice: romanzi e anche romanzi storici che mi divertono moltissimo e quando sono veramente stanca gialli... Come scrittrice è severa con se stessa? Moltissimo, riscrivo. Almeno cinque sei volte tutto daccapo Mi alzo all'alba e sto circa tre ore alla scrivania.... Non sono mai contenta di me stessa... La scrittrice Beatrice Monroy autrice di "Oltre il vasto oceano. Memoria parzia- le di Bambina Il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini mento e nel ripiegamento dato da un tempo triste e ingiusto, un tempo senza promesse e orizzon- ti in cui ogni giorno almeno una persona, piccolo imprenditore o artigiano, si toglie la vita per problemi economici legati alla crisi economica da troppo tempo in corso. Una strage quotidiana di cui, purtroppo, pochi si occu- pano e si preoccupano. Ed è una perdurante crisi - ha proseguito la giornalista per molti anni autrice di programmi per gli Italiani all'estero a Rai International e studiosa di emi- grazione – che sta causando un gravissimo processo di disgrega- zione ed esclusione sociale, di stridenti asimmetrie tra chi ha e chi non ha, tra chi è tutelato e chi non lo è, e che rimane così fuori dal 'banchetto della vita' e da diritti fondativi. La mancanza di lavoro equivale a una messa in crisi dell'identità, individuale e collettiva, equivale alla mancan- za della dignità, della libertà individuale e quindi di un qual- siasi progetto di esistenza. A tutti loro, agli 'Invisibili' ripiegati e inespressi, ai senza- voce a cui sono negati orizzonti programmatici, divorati dall'ansia da vita, che mendicano attenzione nelle agende politiche millennio dell'Uomo, centrato su una nuova e necessaria huma- nitas, ma a tutt'oggi non ne vedo ancora incoraggianti segnali. Perciò, a tutti i crocifissi del ter- zo millennio, titolo di alcuni miei versi, alle anatomie scarni- ficate di milioni di 'Invisibili' troppo a lungo in bilico e sotto- traccia, impauriti dal futuro, per- ché la paura sembra essere la cifra di questo nostro tempo, spaventati dalla mancanza di ogni orizzonte autorealizzativo, continuerò a dedicare il mio impegno di persona, di cittadina, di scrittrice e giornalista. E anche la poesia, con la sua parola capiente, nel sollecitare la coscienza collettiva, nello smuo- vere equilibri stratificati, nel- l'essere connessa proprio con il suo essere nella storia, può to- gliere dal cono d'ombra, può fo- calizzare l'attenzione, oltre ogni riduttiva analisi fattuale e mera- mente numerica. Può andare oltre. Perché - ha detto ancora la Grassi a Spoleto - come ci ricor- da Oriana Fallaci, 'Vi sono mo- menti, nella Vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo. Un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre'". L'Italia dei precari: lavoro e vita di Invisibili Palermo, luogo di partenza e di approdo nella memoria di una famiglia Il comune di Montallegro, in provincia di Agrigento, è stato riferimento dell'editoria, della legalità e dell'identità siciliana con il Kaos Festival. "L'intento - ha detto il direttore artistico Peppe Zambito - è quel- lo di dare forma alle parole e alle immagini della nostra terra. Kaos vuole essere il luogo fisico e i- deale per quanti credono nella cultura come elemento propulso- re della conoscenza e della pro- mozione del territorio". In questo senso è stato pensato il premio "Identità siciliana" che quest'anno è andato a Lampedu- sa. Si è scelto di premiare l'intera isola, ha detto il direttore artistico della manifestazione Zambito, "perché ha dimostrato e dimostra, nel costante avvicendarsi degli sbarchi dei migranti, di incarnare in maniera esemplare le migliori caratteristiche della gente di Sicilia: disponibilità e accoglien- za, solidarietà e condivisione, dignità e decoro". Il premio è sta- to ritirato, dal sindaco dell'isola Giusi Nicolini, in rappresentanza dei suoi concittadini. Nell'ambito dell'editoria lette- raria, invece, tra i cinque titoli finalisti c'era "Oltre il vasto o- ceano. Memoria parziale di Bam- bina (Avagliano editore, pagine 288, € 14,00) di Beatrice Mon- roy. Racconta l'epopea di una fa- miglia aristocratica con una strut- tura originale che mirabilmente mescola narrazione storica e memoria personale. Figlia di due scienziati che spostavano la loro residenza in riferimento al loro lavoro scientifico, la protagoni- sta, assieme alle sorelle, cresce con strane regole e con la sensa- zione di essere ovunque straniera e nello stesso tempo abitatrice di ogni mondo. Al centro c'è Palermo. Luogo di partenza e luogo di approdo. Intorno alla città c'è la misteriosa storia aristocratica della famiglia, i Monroy, con avventure fanfaro- ne e racconti mitici da ascoltare in silenzio nel grande cerchio familiare. Da Masaniello a Luchino Visconti, dai Mille al terremoto del Belice, sono molti i personaggi e i fatti noti evocati GIOvANNI ZAMBITO

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