L'Italo-Americano

italoamericano-digital-2-6-2014

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GIOVEDÌ 6 FEBBRAIO 2014 www.italoamericano.com L'Italo-Americano 5 Da italoamericano di origini modeste a stella di Hollywood che incantò tutti con la sua 'That's Amore': Dean Martin Il firmamento di Hollywood è coperto di stelle tra le quali tante di cognome italiano, e solo per citare qualche esempio: Rodolfo Valentino, Capra, Minelli, Sina- tra, Pacino, De Niro, Stallone, Scorsese, Coppola, Travolta, Di Caprio, Ida Lupino, Tea Leoni, Marisa Tomei, Susan Sarandon, Isabella Rossellini. Un mondo fantastico nel quale ci sono tante star di origine a- bruzzese che illuminano con luce propria, come Henry Mancini, originario di Scanno, autore della musica della Pantera Rosa; Madonna/Luisa Veronica Cicco- ne (Pacentro); Perry "Pierino" Como, (Gissi Palena), Alfredo Arnoldo Cocozza/Mario Lanza (Tocco da Casauria); Alan Alda (L'Aquila) e persino uno sporti- vo, noto a Hollywood come Roc- co Francis Marchegiano/Rocky Marciano (Ripa Teatina), cam- pione del mondo dei pesi massi- mi dal 1952 al 1956, l'unico a ritirarsi imbattuto. Non sono mancate le stelle fu- gaci, ma tra quelle che sono an- tante era di assoluta priorità, an- che perché aveva le condizioni per farlo e le doti che lo aiuta- rono a scalare nel mondo della musica. Esordì in night-club di dubbia reputazione come Dino Martini (cognome preso dal te- nore Nino Martini) e con lo sti- molo della numerosa comunità italo-americana, cominciò a tran- sitare negli ambienti dello spetta- colo, nella scia di altri cantanti di origine italiana come Frank Si- natra, Tony Bennett, Mario Lan- za, Perry Como e Vic Damone. Comincia ad assaporare i primi successi e a consolidare la sua fama ma, diversamente da quan- to avviene con molti artisti, man- tiene sempre vivo il legame con le sue radici e nel suo vasto re- pertorio, molte canzoni sono ita- liane, "Volare", "Arrivederci Roma" e altre, o si avvalgono del colorito linguaggio italo-ameri- cano come nel successo di "That's Amore", dove si arran- giano rime per combinare "moz- erella" con "tarandella". SPLENDORE - Il mondo dello spettacolo (come si legge sulla Tribuna Italiana di Buenos Aires dove è stato pubblicato questo articolo), lo scoprì solo nel 1946 quando il futuro attore tiene un incontro fondamentale per la sua carriera con un comico ebreo debuttante, di nome Joseph Lewitch, in seguito conosciuto come Jerry Lewis. Uniti costi- tuirono una delle coppie cine- matografiche di maggiore suc- cesso nella storia nel grande e nel piccolo schermo, nel periodo 1948/1956. Insieme girarono 16 film, un trionfo dopo l'altro. Dino era solito spiegare che i due momenti più importanti della sua vita erano stati "quan- do si era associato a Jerry e quando si era separato da Le- wis", una indipendenza questa che gli consentì di interpretare ruoli più impegnati, accanto a Marlon Brando, John Wayne e al suo amico Frank Sinatra. Inoltre dal 1965 al 1974 condusse il pro- gramma televisivo settimanale "The Dean Martin Show". Per quanto riguarda la sua vita familiare, fu prolifico di mogli e figli: si sposò tre volte ed ebbe in totale 8 figli, dei quali uno adot- barbiere e la valigia di cartone con pochi vestiti e tante illusioni, partì Gaetano in quell'alba del XX secolo verso New York, "terra dei sogni possibili". Il suo, cominciò a farsi realtà quando arrivando, gli sembrò di vedere la Statua della Libertà sorridergli dandogli il benvenuto, e strizzare l'occhio forse perché sapeva che sarebbe diventato pa- dre di Dean Martin. Giunto in America e da buon abruzzese, cocciuto, inquieto e transumante, Gaetano si sposta in diverse città, prende contatto con i paesani e dopo vari trasferi- menti, si ferma in una tranquilla località chiamata Steubenville dove comincia ad americaniz- zarsi e Gaetano, il giovane bar- biere di Montesilvano diventa semplicemente Guy. Sposa una connazionale di origini campane, Angela, e ben presto si ritrova ad essere padre di due ragazzi: il primo Dino Paul nasce il 17 lu- glio 1917, poco tempo dopo Bill. Per il nostro Gaetano, i figli rap- presentavano la speranza, un mo- tivo in più per perseverare nella tato. LE RADICI ABRUZZESI - "Dino" per gli amici, mantenne sempre vivo il suo legame con le sue radici. Il figlio di Gaetano, "lu barbiere", per i montesil- vanesi è stato un idolo, affettu- osamente lo chiamavano "zi Dean". Sempre atteso nel paese, una visita fu più volte program- mata, e sempre rinviata per i troppi impegni di lavoro ma, pa- re che l'attore tornò almeno una volta, anche se in forma anoni- ma, in gran segreto, fermandosi a riflettere sulle vestigia della sua storia familiare. Tra le bat- tute attribuite a Dino, si ricorda quella secondo la quale disse: "Le cose di cui vado particolar- mente fiero e che non ho mai dimenticato, sia nei momenti di successo che in quelli meno bril- lanti, sono le mie origini abruz- zesi". Un'altra volta confessò che preferiva le canzoni che gli ricordavano "lu paese di papá". Amava una pietanza che mamma Angela gli preparava ogni domenica sera: Quajatieje"e fagioli: non sapeva fare senza. L'ABRUZZO - Montesilvano si identifica con il suo famoso emigrato: Dino Crocetti, tanto da dedicargli una festa nel mese di luglio. Non solo. Per onorare la sua memoria, ma anche per pre- miare gli abruzzesi che si sono WAlteR cIccIoNe distinti all'estero, ed in partico- lare in America, con una targa la cui motivazione scritta è: "…per aver realizzato il sogno ameri- cano", si tiene una manifesta- zione giunta alla sesta edizione. Non è tutto oro quello che lucci- ca e anche se Dino è stato cono- sciuto per la sua simpatia e affa- bilità negli ambienti sociali e nelle feste, era allo stesso tempo una persona riservata e taciturna, fedele riflesso del suo essere es- senzialmente abruzzese. IL TRAMONTO - Dean Mar- tin, il cantante, lo showman, come il canto del cigno, comin- ciò a oscurarsi. La morte di un figlio nel 1987 a causa di un incidente aereo, lo sommerse in una profonda tristezza. Fu un duro colpo per la sua già debole salute, che lo portò a ritirarsi dalle scene. Era l'inizio di una vecchiaia malinconica, e nel fisico com- parvero i primi segni del male che lo avrebbero visto soccom- bere più tardi, all'etá di 78 anni, in un triste giorno di Natale del 1995. Fu sepolto nel cimitero di Westwood in California. L'e- pitaffio sulla sua tomba, come lui aveva stabilito, è: "Everybody Loves Somebody Sometime" ("Tutti amiano qualcuno prima o poi"), il titolo di una delle sue canzoni più famose. Cantante, attore, showman: Dean Martin non dimenticò mai le sue origini italo-americane come dimostra anche la cele- bre canzone"That's amore" che usa un linguaggio a metà tra italiano e inglese date al di là della fama e sono diventate icone, c'è Dino Crocet- ti, in arte Dean Martin cantante, attore, showman la cui luce ri- mane accesa, plasmata in tante sue canzoni e film. DA MONTESILVANO A STEUBENVILLE - L'Abruzzo è una regione un tempo caratteriz- zata dal suo alto tasso di emi- grazione e in tale contesto, Gae- tano Crocetti ne é un esempio. Nato a Montesilvano, il comune vicino a Pescara, barbiere di pro- fessione, nei brevi momenti di ozio, guardando il placido Adria- tico, liberava la fantasia e viag- giava con la mente in terre lon- tane, a cominciare dagli Stati Uniti, paese dove era emigrato suo fratello Giuseppe, il quale, secondo quanto gli aveva pro- messo, gli spedì 25 dollari e un biglietto di terza classe per spa- lancargli le porte del "novomon- do". Con quella chiave in suo possesso, in tasca il mestiere di ricerca del sogno americano che, in un certo senso, diventa realtà attraverso il suo primogenito, il quale conquisterà fama e fortuna. VERSO IL SUCCESSO - Di- no trascorse l'infanzia tipica di un italoamericano modesto, co- stellata da numerosi lavori e da tanti sogni nel cassetto. All'età di cinque anni parlava solo il dialet- to abruzzese, poi frequenta la scuola solo per imparare l'ingle- se. Adolescente, abbandona gli studi, impara il mestiere paterno ma comincia a cercare il suo destino attraverso varie occu- pazioni: lustrascarpe, commesso in un supermercato, pugile con lo pseudonimo di Kid Crochet, av- ventura durata poco e che lascia per un lavoro ben più faticoso in miniera, poi benzinaio, tassista e per finire ai tavoli del casinò, prima come giocatore professio- nista e poi assunto come croupi- er. Tra i sogni accarezzati da Dino, quello di diventare can- Dal 1965 al 1974 condusse il programma televisivo "The Dean Martin Show" Fece coppia cinematografica con Jerry Lewis dal 1948 al 1956 girando 16 film

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