Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel
Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/259828
à è È ù ì ò ^ GIOVEDÌ 13 FEBBRAIO 2014 www.italoamericano.com L'Italo-Americano 11 Sei medaglie in sei Olimpiadi: il trionfo di Armin Zoeggeler Due risultati storici inaugurano le Olimpiadi di Sochi: argento per Innerhofer e bronzo per Zoeggeler il primo bronzo olimpico, Armin Zoeggeler ha conquistato il bron- zo nello slittino, dopo 4 appas- sionanti manche. "Questa è stata la mia gara quasi perfetta. Ho coronato un sogno" ha detto. L'esordio ai Giochi è avvenuto a Lillehammer 1994, occasione in cui ha vinto la medaglia di bronzo. Quattro anni più tardi a Nagano 1998 ha conquistato l'argento, a Salt Lake City 2002, come nell'edizione di casa a To- rino 2006, ha vinto la medaglia d'oro mentre a Vancouver 2010 ha ottenuto il bronzo. Intanto, dopo la fantasmagori- gara ufficiale a Sochi battendo, tra l'altro, papà Helmut che ai giochi di Calgary dell'88 non riuscì ad andare oltre l'argento. Argento portato con grande gioia al collo da Innerhofer an- che e soprattutto a simbolo di una nazionale capace di piazzare anche Fill (7° davanti al favori- tissimo Miller), Paris e Heel (11° e 12°) nei primi 15. Un risultato quasi storico per la ritrovata va- langa azzurra che ha così onorato nel migliore dei modi il primo giorno della XXII edizione dei giochi Olimpici di Sochi. Profonda delusione invece per l'americano Bode Miller che, dopo aver dominato in lungo e in largo le prove dei giorni prece- denti, ha forse pagato l'eccessivo sforzo della vigilia commettendo varie sbavature sulla "Rosa Ku- thor" (la pista di Sochi), pista difficile e dall'alto coefficiente di difficoltà tecnica. Pista che os- piterà il SuperG (anche se sulla parte meno tecnica) dove il no- stro Innerhofer proverà a bissare la strepitosa prestazione offerta in discesa per dare all'Italia una doppia gioia e delle emozioni di "Tombiana" memoria. Esplosione di gioia e orgoglio italiano anche dal portabandiera della nazionale azzurra. Il vetera- no delle Olimpiadi invernali ha raggiunto la vetta che nessuno altro aveva mai raggiunto prima: sei medaglie in sei Olimpiadi consecutive. A 40 anni, 20 dopo Nome non certo italiano, talen- to cristallino, coraggio da vende- re ed un merito tutto speciale: aver consentito all'Italia di "rom-pere il ghiaccio" ai Giochi Olim-pici invernali in svolgi- mento a Sochi. Christof Innerhofer ha conquistato una prestigiosissima medaglia d'argento dal forte sa-pore di oro nella gara più attesa e emozio- nante di tutta la manife-stazione: la discesa libera, battuto, tra l'altro, per appena 6/100 dall'austriaco Matthias Mayer al termine di un testa a testa non adatto ai deboli di cuore. Perfetta la sciata del missile azzurro, già oro nel SuperG, ar- gento nella combinata e bronzo nella discesa ai mondiali di Gar- misch in Germania, che ha così completato il podio olimpico ita- liano di discesa ponendosi tra l'oro di Zeno Colò conquistato nel '52, e il bronzo di Herbert Planck del '76. Ventinove anni e non sentirli, Christof Innerhofer è oramai divenuto elemento imprescindi- bile della nazionale italiana gra- zie alla sua capacità di ottimiz- zare sforzi e talento nei grandi appuntamenti. Per niente fiacca- to da pressioni e paure, il disce- sista azzurro, sa trasformarsi nelle competizioni secche, dove ogni errore pesa il doppio e può risultare fatale. Si sa che Olimpiadi e Mondiali rappresen- tano una chance tutta particola- re, dove spesso e volentie-ri, i pronostici più scontati vengono sovvertiti. Ecco spiegato l'oro dell'austriaco Mayer che ha deciso di vincere la sua prima Un momento della spettacolare cerimonia d'apertura dei Giochi Le apparenze spesso ingan- nano. Bisogna essere bravi e soprattutto acuti osservatori per poter scrutare ogni particolare prima di emettere un giudizio completo ed oggettivo. Passare dall'osservare al guardare è fon- damentale per poter aprire una breve, e a tratti divertente, pa- rentesi sull'immediata vigilia dei Giochi olimpici di Sochi. Bella, anzi spettacolare, la ce- rimonia con cui la Russia e il suo grande capo, Vladimir Putin, hanno sancito l'inizio della XXII edizione delle Olimpiadi Inver- nali in svolgimento tra i monti del Caucaso. Meno bello, anzi preoccupante e "sgangherato", l'altro lato della medaglia rap- presentato da alcuni scatti diffusi in rete da giornalisti e atleti po- che ore prima del via ufficiale delle gare. Capita così che click dopo click, tweet dopo tweet, siano venute a galla le lacune logistiche della macchina orga- nizzativa russa che, tra le cre- scenti preoccupazioni derivanti dalla minaccia terroristica, e le pressioni di mezzo mondo per chiarire la propria posizione sui Giochi invernali di Sochi: cerimonia d'apertura spettacolare, ma lacune organizzative nel villaggio olimpico diritti civili e le libertà sessuali, ha omesso di colmare in maniera grossolana. Tombini pericolosa- mente lasciati scoperchiati per le strade del centro, alberghi fati- scenti e con uno strano concetto della privacy, ed esilaranti dispo- sizioni dei servizi igienici all'in- terno del villaggio olimpico. Scorrendo questi primi scatti d'autore, verrebbe quasi da pen- sare che si possa essere trattato del solito tentativo denigratorio appositamente montato per screditare l'operato di governo e Comitato olimpico russo. Invece, a giudicare dall'eterogeneità dei soggetti protagonisti di questi resoconti (giornalisti e atleti pro- venienti da ogni parte del mon- do, non solo da quei Paesi poco convinti dei buoni propositi della Russia sui temi della discrimi- nazione sessuale e dei diritti ci- vili) non si può che essere certi della veridicità di quanto visto, fotografato e tweettato. A parte il singolare divieto di pescare nei Wc del villaggio olimpico (!!!), sono gli splendidi bagni comuni ad aver destato il maggior successo fotografico. Stanze, tipo camerate con 6-8 water pronti per l'uso collettivo, come se il concetto di fratellanza olimpica e sportiva dovesse an- dare ben oltre la condivisione della fatica su neve e ghiaccio, ma piuttosto essere allargato a momenti più intimi. Preoccupante, inoltre, lo stato non negli anni in cui tutto è so- cial, tutto è condiviso e tutto fa notizia. NIColA AlFANo Un termosifone appeso al muro negli alloggi di atleti e giornalisti ca giornata di apertura, sancita oltre che dalla presenza di un compiaciuto Vladimir Putin, con una cerimonia dall'alto tasso di spettacolarità, a Sochi sembrano essere state dimenticate le pole- miche e le paure. Da una parte la questione ine- rente i diritti civili e le libertà sessuali, accennate durante la sfilata delle delegazioni dalla na- zionale tedesca che ha vestito tute arcobaleno, e dall'altra quel- la della sicurezza, ampiamente garantita dal governo russo nonostante le ripetute minacce dei terroristi ceceni. di "salute" di alcuni sottopassag- gi ritratti completamente inon- dati da acqua fuoriuscente da crepe nei muri. Le cose poi non devono essere andate molto meglio negli alberghi etichettati, a colpi di foto, come poco ac- coglienti e spesso e volentieri sprovvisti dei minimi criteri di sicurezza: cavi elettrici penzo- lanti, finestre senza tende e ter- mosifoni posizionati ad altezze da giganti, senza considerare il degrado in cui tuttora tergiver- sano alcune zone di Sochi e in prossimità degli impianti spor- tivi. Insomma, la tecnica dello spazzare tutto sotto il tappeto non ha funzionato: non nel 2014, NIColA AlFANo La perfetta sciata di Christof Innerhofer è valsa la medaglia d'argento