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THURSDAY, MARCH 20, 2014 www.italoamericano.com 14 TERESA DI FREScO Il 27 agosto 1924, esattamente novanta anni fa, iniziava con l'at- to costitutivo dell'Unione Radio- fonica Italiana, U.R.I., la lunga storia della radiotelevisione ita- liana. Nel 1928 diventerà Eiar, Rubra. Ma la storia della radio- televisione italiana è ben più arti- colata e lunga. Il 25 marzo del 1924 non si riuscì a trasmettere il discorso che Benito Mussolini aveva pre- parato per diffonderlo via etere; dovette aspettare il 5 ottobre Il Musichiere (gioco musicale a quiz) è una celebre trasmissione televisiva Rai diretta da Antonello Falqui e condotta dall'attore romano Mario Riva cia di Roma, e con il sostegno di Eni e di Intesa Sanpaolo. Ma cosa accadeva in Sicilia nel 1924, anno in cui avvenne pure l'uccisione di Giacomo Matteot- ti? Certo anche in Sicilia veniva- no ascoltati attraverso la radio "a valvole" concerti, conferenze, notiziari, dimostrandosi utile strumento per la diffusione della cultura. Furono gli aderenti all'associazione messinese "Ra- dio", presieduta da Vittorio Ga- gliardi, che si prefissero il com- pito di studiare tutte le trasmis- sioni che venivano mandate in onda per istruire i propri iscritti. Intanto Mussolini aveva girato l'isola servendosi di tutti i mezzi di trasporto allora possibili; era, arrivato a bordo della nave "Dan- te", con la quale poi ripartì, si era servito del treno, dell'automobile, del carretto, della bicicletta e per- fino dell'aereo. A Palermo furono l'arcivescovo monsignor Lualdi e il sindaco, che poi diverrà ministro delle colonie, onorevole Pietro Lanza di Scalea che lo ricevettero. Il "duce", affacciatosi, come era sua abitudine, al balcone del Palazzo Reale, arringò il popolo palermitano dicendo, tra l'altro, e infiammandone i cuori: "Popolo di Palermo, molto ti deve la Pa- tria" e ancora "Sei veramente un popolo garibaldino". Subito dopo gli fu presentato il commendatore Ignazio Mormi- no, direttore generale del Banco di Sicilia sorto l'anno precedente (1923) che gli comunicò la vo- lontà di collaborazione al gover- no da parte dell'istituto bancario per l'incremento economico e culturale dell'isola e che, a tale scopo, istituiva una "fondazione" che poteva contare su una dota- zione annua di 100.000 lire. Mussolini visitò Trapani, Mar- sala, Gangi, Castelbuono alter- nando la bicicletta al carretto. Quando arrivò a Piana dei Greci, il podestà don Ciccio Cuccia, non volle che fosse la scorta del duce a condurlo in giro, perché si vantava di potere badare alla sua incolumità personalmente. Era, infatti, amico di quel tale don Calogero Vizzini di Villalba, no- to mafioso e autore di numerosi atti criminali. Tra i suoi itinerari isolani non poté mancare una visita a Gir- genti (oggi Agrigento) dove assi- stette alla rappresentazione di un'opera di Pirandello recitata da Emma Grammatica in suo onore e dove, portato in visita dall'ar- cheologo prof. Biagio Pace, gli fu possibile ammirare i templi greci. Visitò anche le miniere di zolfo che si trovavano nell'entroterra siciliano e accolse un memoriale contenente le richieste avanzate dagli abitanti di alcuni paesi di- sastrati. Si recò in quasi tutti i capoluoghi delle province sicilia- ne, pronunciando discorsi, spes- so vacui, ma non si fermò a Mes- sina, suscitando un grosso mal- contento, specialmente perché i cittadini dello stretto, dopo sedici anni dal terribile terre-maremoto, avrebbero voluto essere consolati dal capo del Governo e avrebbe- ro anche voluto delle concrete risposte in merito ai provvedi- menti che sarebbero stati presi per la ricostruzione della città. Inoltre, la sottolineatura che di questa mancata visita fu fatta dall'operatore Lucarelli che girò il film sul viaggio di Mussolini in Sicilia, non fu proprio gradita agli abitanti della città dello Stretto. Non bastò la nomina a senatore del concittadino Giovanni Alfre- do Cesareo, docente universita- rio di Letteratura italiana, giorna- lista e poeta, per calmare gli animi dei messinesi che anzi accrebbero la protesta quando, con provvedimento governativo, venne limitata la libertà di stam- pa (avvenuta in effetti nel 1925) e fu sequestrato il giornale "La sera", insieme all'altro periodico "Don Pancrazio" e al palermita- no "Il babbio", perché esplicava "un'azione continua di vilipendio dell'autorità e di disgregazione nello spirito pubblico con perico- lo di turbamento dell'ordine pub- blico". A seguito di questi fatti crebbe il malcontento del popolo che si riversò in piazza inneggiando alla libertà di stampa e i giornali- sti, particolarmente colpiti, si riunirono a Palermo sotto la pre- sidenza del generale Roberto Bencivegna, presidente dell' Associazione italiana della Stampa e del grand.uff. Giuseppe Ardizzone, presidente regionale dove tennero l'ottavo congresso nazionale di categoria, ribadendo il principio secondo il ente italiano per le audizioni ra- diofoniche e sulle sue ceneri, nel 1944, il Governo italiano e la Sip fonderanno la Rai. Passeranno altri dieci anni, trenta dalla prima trasmissione radiofonica del 1924, perché fos- se inaugurato il primo program- ma tv che sarà presentato da Ful- via Colombo e si chiamerà "Ar- rivi e partenze". In quello stesso anno nascerà "La Domenica Sportiva" che ancora oggi è nel palinsesto Rai. Intanto, dalla sua nascita, sono passati sessanta anni. "Carosello" verrà trasmesso per la prima volta nel 1957, inaugu- rando così la pubblicità che arri- verà in tutto il territorio italiano che è ormai coperto dal segnale televisivo. Passeranno altri 4 anni e, nel 1961, sarà Aba Cercato a inaugurare il secondo programma tv, oggi Rai 2. Finalmente il 1° febbraio 1977 la tv è a colori ma, appena un mese prima, Carosello, il popola- rissimo mini-programma pubbli- citario tanto amato dai bambini ma che vantava regie anche di grandi registi cinematografici, non viene più mandato in onda. Il 15 dicembre 1979 prende il via Rai 3, sorta come diffusione di programmi su base regionale, e il 2014 festeggia, dunque, il suo 35° anniversario. Nel 1990, destinato come cen- tro servizi tv per i mondiali di calcio che si svolsero in Italia, si inaugura il centro tecnico di pro- duzione radiotelevisiva di Saxa La Rai e i suoi novant'anni quale il giornalismo può vivere soltanto in una atmosfera di libertà. Ma si sa, nei momenti di sban- damento politico, l'arte viene in- contro al popolo. E infatti ebbe inizio in quel periodo l'epoca d'o- ro dell'operetta che diede fama a Nino Fleurville, (all'anagrafe Ni- no Susbenso) e alla soubrette Mary Romano in particolare con "Scugnizza" il cui ritornello più famoso recita così: "Salomè, una rondine non fa primavera, né di sera. Salomè, tutti i gatti sono bi- gi, e lo sai...". La Rai è oggi una delle più grandi aziende di comunicazione d'Europa, il quinto gruppo televisivo del continente Carosello è un programma televisivo andato in onda sul Programma Nazionale e poi sulla Rete 1 della Rai dal 3 febbraio 1957 al 1º gennaio 1977 dello stesso anno perché la Uri, dal Teatro Costanzi, inaugurasse le trasmissioni con un suo discor- so. E proprio sulle ricorrenze dei 90, 60 e 35 anni della Rai, è ancora in corso, e lo sarà sino al 30 marzo, una bellissima mostra al Vittoriano di Roma. L'evento è nato sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, con il patrocinio del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, del Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo, della Regione Lazio, di Roma Capitale e della Provin- Intanto a Palermo raccoglieva tutti i fiori che le lanciavano al passaggio in carrozzella gli uo- mini estasiati, la bellissima Re- gina di Romania, Bianca. Invece, a Bruxelles, moriva Giacomo Puccini ma non la sua "Madama Butterfly" che aspetta ancora il suo Pinkerton, cantan- do: "Un bel dì vedremo levarsi un fil di fumo". Sarà ancora la radio o la televi- sione a diffondere le note melo- diose dell'opera del grande mae- stro Puccini, perché la Rai lo ha già fatto e, siamo certi, non man- cherà mai di fare cultura per fare crescere sempre di più un Paese, l'Italia, che trova arte, musica, cultura perfino in ogni angolo di ogni piccola città. Fulvia Colombo, la "Signorina buona- sera": fu la prima annunciatrice Rai L'Italo-Americano ITALIAN SECTION |