L'Italo-Americano

italoamericano-digital-3-27-2014

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GIOVEDÌ 27 MARZO 2014 www.italoamericano.com 21 Angelo J. Di Fusco, CPA Tax preparation & planning Financial statements & accounting Financial planning & budgeting Quickbooks professional advisor & small business consulting Let's team up to cut your taxes 25 years experience Parliamo italiano 818/248-9779 www.difusco.com L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Immaginazione libera Tra vizi e virtù Pittura pedagogica Toilette di Venere. Opera del pittore secentesco Francesco Al- bani è conservata a Bassano di Sutri, nel Palazzo Giustiniani- Odelscalchi. Mostra una nostal- gica tentazione di restituire il sapore antico di un cammeo el- lenistico: memorie preziose di cultura e di ardore classico, in- trise nell'assoluta modernità di un paesaggio recente. La toilette di Venere è un importante docu- mento di una concezione mitolo- gica ricchissima di dotte inven- zioni e mai sterile perché realiz- zata con una serie di dettagli veritieri. Albani contribuì note- volmente alla diffusione del classicismo bolognese, fornendo un'interpretazione che, nel- l'ultima parte della sua carriera, assecondò il gusto di certi com- mittenti. L'aspetto più intenso va ravvisato nei dipinti mitologi- ci, piuttosto che in quelli religio- si. Toilette secentesca Libro bullonato. Il 1927 è un anno cruciale per Fortunato De- pero. Pubblica la monografia "Depero futurista", meglio nota col nome di "Libro bullonato", per celebrare 14 anni di militan- za nel Futurismo. Se il primo Futurismo si proponeva di "por- tare l'Arte nella vita" ma di fatto l'arte rimase chiusa dentro galle- rie e musei, il secondo Futu- rismo di cui anche lui fece parte, entrò veramente nella vita quoti- diana della gente. Il libro bullo- nato mostra un'evoluzione della tipografia futurista avviata da Marinetti una ventina d'anni pri- ma, in cui offre un esempio di libro-oggetto. Il volume è carat- terizzato da un'impaginazione assai varia, con scritte allineate in molteplici modi e con pagine di differente grammatura e colo- re. Il tutto tenuto insieme con due grossi bulloni meccanici. Libro-oggetto Ercole e l'Idra. È un piccolo dipinto a tempera grassa su tavola di Antonio del Pollaiolo, databile al 1475 circa e conser- vato nella Galleria degli Uffizi a Firenze. Trafugata durante la II Guerra Mondiale, fu recuperata a Los Angeles nel 1963. Nell'o- pera si leggono influssi dell'Ac- cademia neoplatonica legati alla rilettura dei miti classici in chia- ve filosofica cristiana e al mito della rievocazione dell'antico come testimonianza di un'armo- nia estetica perduta. Secondo la mitologia greca, la seconda delle dodici fatiche di Ercole fu l'uccisione dell'Idra di Lerna, mostro con nove teste di serpen- te. L'impresa dell'eroe era letta dai neoplatonici come simbolo della lotta tra un principio supe- riore ed uno inferiore, secondo l'idea di una continua tensione dell'animo umano, sospeso tra virtù e vizi. Storie della Genesi. Fra i più noti rilievi di Wiligelmo vi sono le Storie della Genesi (1099), oggi inseriti nella facciata del Duomo di Modena. Anticamente, pare abbiano fatto parte del pros- petto del presbiterio. Mostrano le qualità dell'autore: espressività ed essenzialità. Gli ambienti non vengono descritti e i soggetti col- ti in azione. Esempio tipico è quello del cieco Lamech che uc- cide Caino: la cecità è resa dal suo atteggiamento in una nar- razione sommaria. Non è il natu- ralismo romano, classicheggiante o funzionale alla narrazione sto- rica. Ma non è neanche la con- cezione aspaziale bizantina. È piuttosto una trasformazione del simbolismo bizantino. Non fatto per intuire un'idea, ma per far concepire la realtà del luogo, senza descriverlo in dettaglio ma dando accenni, per lasciare libera l'immaginazione. L'Inferno. Gli affreschi di Buonamico Buffalmacco sono grandi dipinti, eseguiti nel 1336- 41 su commessa dei frati dome- nicani nel Camposanto di Pisa in Piazza del Duomo, oggi conser- vati nel Camposanto Monumen- tale nel "Salone degli affreschi". La fama di Buffalmacco fu ali- mentata dalla spaventevole scena dell'Inferno, collocata di fianco al Giudizio universale. Al centro troneggia Lucifero, figura gigan- tesca, di dimensioni doppie ris- petto al Cristo giudice. Lucifero rappresenta l'orgoglio, radice di tutti i vizi. Di colore verde, con le corna e squame serpentine, è ritratto mentre sgrana un dannato con le orride zanne. Si tratta di una raffigurazione che ubbidisce ad un preciso intento pedagogico e propagandistico della Chiesa che continuerà anche nel quin- dicesimo secolo.

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