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GIOVEDÌ 10 APRILE 2014 www.italoamericano.com 21 Angelo J. Di Fusco, CPA Tax preparation & planning Financial statements & accounting Financial planning & budgeting Quickbooks professional advisor & small business consulting Let's team up to cut your taxes 25 years experience Parliamo italiano 818/248-9779 www.difusco.com L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Facciata a vento Equilibrio disegnativo Basilica trionfale Natività di Maria. Opera di Luca Ferrari, si trova nella volta della chiesa parrocchiale di Mantova. L'autore esprime un gusto basato sul disegno e attra- verso l'uso del colorito chiaro caratterizza uno stile monumen- tale, largo e solenne, ma nello stesso tempo decorativo, baroc- co. La Natività della Vergine mostra il pittore ormai in posses- so dei suoi mezzi espressivi, nella felice pienezza formale delle figure, di un respiro gran- diosamente classico e nella com- posizione calibrata e ampliata in profondità. La stessa cultura fi- gurativa degli anni a ridosso del- la metà del XVII secolo si pre- senta all'insegna del gusto intro- dotto da Luca Ferrari. Attorno alla sua figura ruota un gruppo di artisti che ne svilupperà i mo- di pittorici tra gusto naturalistico attento e preciso e una messa in scena paesistica. Classica radiosità Arianna abbandonata. Olio su tela del Piccio (Giuseppe Car- novali), conservato a Pavia, nei Musei Civici della Quadreria dell'Ottocento. Lo stile è stretta- mente legato alla tradizione lom- barda del Rinascimento ed è riconoscibile per una spiccata luminosità delle opere. Questa caratteristica crea nei dipinti at- mosfere quasi trasparenti con to- nalità molto accese, richiamando in qualche modo i grandi artisti del XVIII secolo tra cui Tiepolo. Definito come bizzarro ed in- quieto, il Piccio ha sempre avuto un tocco originale. La sua pen- nellata sciolta, a tocchi e mac- chie, ha grande realismo capace di trasmettere le immagini diret- tamente alla coscienza, cosa che lo rese uno tra gli artisti signifi- cativi dell'Ottocento, forse il primo interprete di una pittura moderna. Pittura moderna La Madonna delle Arpie è un dipinto a tempera su tavola di Andrea del Sarto, firmato e datato 1517, e conservato negli Uffizi di Firenze. Maria sarebbe rappresentata nel momento in cui sottomette Satana, chiuden- done simbolicamente il pozzo. La monumentalità delle figure riecheggia Michelangelo, addol- cito però dal morbido sfumato alla Leonardo e dai colori bril- lanti, con delicate scelte croma- tiche esaltate dai riflessi lumino- si. L'eccellente capacità dise- gnativa gli permise di conciliare spunti distanti, all'insegna di un'esecuzione impeccabile e allo stesso tempo molto libera. Le pose sono eloquenti, ricerca- te ma prive delle forzature ana- tomiche dei manieristi, renden- do il lavoro collocabile in posi- zione intermedia, tra il tramonto del Rinascimento umanistico e le tensioni della Maniera. La basilica di San Michele Maggiore. Capolavoro di stile romanico lombardo, è una chiesa di Pavia risalente ai secoli XI e XII. La costruzione iniziò verso la fine dell'XI secolo (a cui risal- gono la cripta, il coro e i transet- ti) e fu completata nel 1155 (con una interruzione dovuta al grande terremoto del 1117). La basilica è considerata il prototipo delle chiese medievali di Pavia, ma si discosta per l'utilizzo estensivo della fragile pietra arenaria e per la conformazione che prevede una pianta a croce latina con un transetto eccezionalmente svilup- pato, molto sporgente rispetto al corpo longitudinale del fabbrica- to. La facciata ha un profilo a capanna "a vento" (cioè più alta del tetto della navata centrale), impreziosito da una loggetta di arcatelle. È adornata con un folto repertorio di sculture di arenaria, a tema sacro. La basilica concattedrale di Sant'Andrea è la più grande chiesa di Mantova. Opera fonda- mentale di Leon Battista Alberti nello sviluppo dell'architettura rinascimentale, venne completata molti anni dopo la morte dell'ar- chitetto, con modalità non sem- pre conformi ai progetti origi- nali. I lavori iniziarono intorno al 1460. Lo scopo della costruzione era quello di accogliere i pelle- grini che giungevano durante la festa dell'Ascensione durante la quale veniva venerata una fiala contenente quello che si ritiene il sangue di Cristo portato a Man- tova, secondo la tradizione, dal centurione Longino. La facciata, inscrivibile in un quadrato, è concepita sullo schema di un arco trionfale romano a un solo fornice tra setti murari, ispirato a modelli antichi come l'arco di Traiano ad Ancona.