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GIOVEDÌ 1 MAGGIO 2014 www.italoamericano.com 14 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SLALOM TRA LE BUCHE Manto Stradale La Vignetta della Settimana di Renzo Badolisani Anche gli ultimi pullman hanno imboccato l'autostrada, orientando nuovamente la bussola verso casa. Duemila torpedoni hanno affollato le vie di Roma, quasi tre milioni di turisti disseminati in città per le vacanze pasquali e, soprattutto, per le cerimonie correlata alla santificazione di Papa Wojtyla e Papa Roncalli. Una manna per gli operatori commerciali, albergatori e ristoratori, sempre più in ginocchio per gli effetti della crisi che, non credete a chi suona la grancassa, è sempre all'apice, purtroppo. Sarebbe stato bello salire su quei pullman e interrogare coloro che, le strade di Roma, hanno vissuto per quasi una settimana. Passi per le zone adiacenti San Pietro e Castel Sant'Angelo: lì squadre di operai hanno lavorato giorno e notte per donare al manto stradale fattezze di impermeabilità. Via le buche, i dossi, gli avvallamenti. Tutto in fretta, quasi in apnea perché, per salvaguardare le apparenze, era necessario sbrigarsi. Tombini sbloccati da foglie e detriti. Istantanee di una città che pareva migliore. Bastava però svoltare nei quartieri più decentrati – nemmeno tanto lontani dal Centro, peraltro – per accorgersi di una situazione non felice. Le radici degli alberi, in molti casi, hanno deflagrato il manto stradale, costringendo automobilisti e, soprattutto, motociclisti ad autentici slalom, anche pericolosi. Città in perenne difficoltà, cedimenti strutturali un po' ovunque. Dato allarmante: rispetto ai tre anni precedenti sono in crescita le voragini. Si, avete letto bene: immense buche che si allargano all'improvviso, inghiottendo (è accaduto, purtroppo) anche autovetture, per fortuna solo posteggiate. Colpa delle alluvioni (l'ultima nel mese di novembre), di rattoppi improvvisati che si riaprono al minimo acquazzone. Sotto accusa – e non è la prima volta – la qualità degli appalti, le ditte che svolgono i lavori per conto del Comune. In intere zone la viabilità è resa difficoltosa dal cedimento delle strade. Prendete il caso della via Cassia, la zona a nord del Centro da dove si raggiunge la Tuscia, l'Umbria e la Toscana. Qui il terreno è franato dopo piogge torrenziali, chiudendo praticamente mezzo quartiere. I lavori di ripristino sono partiti dopo due mesi. Il Sindaco Marino è in sella al Campidoglio da nove mesi e strepita che i soldi non ci sono. In attesa del benefico "Salva-Roma" (i soldi promessi dal Governo per rimettere in sesto una città in affanno) molte strade affogano: un'emorragia costante, accendi la macchina e non sai se la strada che percorri ogni mattina per andare al lavoro sarà sempre la stessa o se dovrai allungare per schivare crolli, buche, voragini, interruzioni. Stanno peggio – come vi raccontavamo – anche i centauri. Corrono su due ruote e sono più vulnerabili ai dossi e agli avvallamenti galeotti. Due di essi, nei mesi scorsi, hanno perso la vita, colpiti da due tronchi staccatisi dagli alberi per la forza del vento. Già, occorrerebbe curare pure platani, querce, salici, potando alberi prima che provochino disastri, annunciati, peraltro, con cause di risarcimento che rischiano di zavorrare oltremodo le casse comunali. Gallerie scarsamente illuminate. Semafori non funzionanti. Qualcuno anni fa propugnava: molliamo le auto, prendiamo il battello sul Tevere. Ma il progetto è rimasto nel cassetto. In Abruzzo l'Università euromediterranea della pace intitolata a Papa Celestino V La presentazione del progetto dell'Università Euromediterranea della Pace "Celestino V" troverà a Roma, nello splendido scenario della mostra sugli eremi celesti- niani, il contesto ideale per il lan- cio di una visione di lungo perio- do che coinvolge la Badia Mor- ronese di Sulmona e tutto il terri- torio della Valle Peligna. Il progetto verrà presentato in anteprima dagli autori Annika Patregnani, presidente della Biennale Habitat e Angelo De Nicola, giornalista e scrittore esperto di Celestino V, il papa ascetico che visse nel XIII secolo e che poi abbandonò il soglio pontificio, e con la partecipazio- ne straordinaria della madrina ufficiale, la poetessa candidata al Nobel per la Letteratura Màrcia Théophilo, componente d'onore dell'Accademia Mondiale di Poe- sia, testimonial dell'Unesco per la Biodiversità fino al 2020 e madrina delle foreste del Mondo per il Wwf. La sua immensa e incredibile opera poetica, premiata a livello temi, insieme ai premi Nobel, agli artisti, ai cittadini che hanno sperimentato grandi o piccole "a- zioni di pace" in ogni parte del mondo. La Badia Morronese diventa il fulcro di una progettualità che coinvolge tutto il comprensorio della Valle Peligna in un'ottica di formazione e rigenerazione per- manente, ispirata alla natura, ca- pace di attivare nuove professio- ni legate agli eventi, ai festival, ai seminari di studio internazio- nali, ai gemellaggi artistici e spi- rituali con i Paesi dove esistono conflitti e disordini sociali, ai meeting che animeranno la splendida architettura già sede internazionale, è profondamente legata ai temi della Natura e della Pace, una simbiosi che attraversa tutta la vita di Pietro dal Morrone e che si proietta nelle sue azioni e nelle sue opere. La madrina esprime con la sua opera poetica il senso di questo ruolo importan- te, ispirazione per il lavoro che il progetto intende svolgere nei prossimi anni. Il progetto intende aprire un vasto orizzonte sui temi del Per- dono e della Pace, il cui occhio è al centro della Badia Celestinia- na: è l'occhio interiore di Cele- stino V, il suo messaggio che attraversa tempo, spazio, dogmi, saperi, senza alcuna possibilità di interferenza, chiaro, limpido, di- retto al cuore, al sangue e allo spirito di ognuno di noi, chiamati a vivere e a interpretare le sfide delle civiltà del III millennio, a creare nuovi spazi-tempi di con- divisione e di linguaggi. Si intende avviare un dialogo costante di pensieri e azioni, e si vuole in particolare che siano i giovani a confrontarsi su questi del Parco della Majella. Nello stesso contesto si muove la proposta del "Piano Integrato di sviluppo turistico in chiave ecosostenibile della Valle Peli- gna" presentata dal coordinatore Alessio Scarale, quale ulteriore elemento di congiunzione/inter- connessione con il territorio. Il Parco della Majella diventa quindi "padre protettore" del pro- getto dell'Università Euromedi- terranea della Pace, l'ente che per ruolo, esperienza, visione e mis- sione si colloca come anello di congiunzione col territorio. La Biennale Habitat (www.- biennalehabitat.com) - network internazionale rivolto allo svilup- po ecosostenibile delle comunità e dei territori del III millennio - svolge un ruolo fondamentale per le connessioni, le relazioni, i par- tenariati, le progettualità in ambi- to europeo, Mediterraneo e inter- nazionale, sia nell'elaborazione e implementazione dei contenuti che per ricercare i fondi comuni- tari, pubblici e privati necessari allo svolgimento delle attività previste dal progetto. L'auspicio è quello di un per- corso aperto, condiviso, in co- stante crescita ed evoluzione per lo sviluppo e la realizzazione nel tempo del progetto dell'Univer- sità Euromediterranea della Pace "Celestino V". La Badia Morronese di Sulmona