L'Italo-Americano

italoamericano-digital-5-1-2014

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The Hollywood Arts Council premia l'italo-americano George Pennacchio GIOVEDÌ 1 MAGGIO 2014 www.italoamericano.com 16 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | 1996 come giornalista nel settore dello spettacolo nell'area di Los Angeles e del sud della California, conduce il program- ma televisivo Eyewitness News, Dancing With The Stars e gli approfondimenti che precedono e seguono la cerimonia degli Oscar, ed ha già conquistato diversi premi della critica per i suoi reportage, tra cui tre Emmy Awards. "C'è una disputa sulle origini italiane della famiglia abruzzesi o romane, che è sempre argo- mento di conversazione quando ci riuniamo tutti insieme. Nel processo di immigrazione qual- che informazione dev'essere andata perduta, ma la più accre- ditata è la provenienza abruzze- se", racconta il reporter. E tutta- via, indipendentemente dalla regione, possiamo certamente confermare che l'italianità di Pennacchio traspare sia dalla sua cordialità e simpatia, sia dalla sua eleganza nel vestire, merito soprattutto delle creazioni della I Charlie Awards sono un evento annuale di raccolta fondi che la corporazione non-profit The Hollywood Arts Council organizza da ormai 28 edizioni, a favore della comunità locale ed in particolare degli studenti a rischio di abbandono scolastico. L'obiettivo principale, attraverso la promozione di programmi d'istruzione di qualità avviati in molte scuole di Hollywood nei diversi settori dell'arte, dalla musica al teatro, è infatti quello di attrarre e motivare i bambini e i ragazzi più svantaggiati affin- ché possano proseguire negli studi almeno fino al diploma. Con la partecipazione e il sostegno di nomi illustri, tra cui anche il sindaco di Los Angeles Eric Garcetti e il deputato statale Mike Gatto, l'iniziativa degli Awards è volta a richiamare l'attenzione sui progetti gestiti dalla corporazione a beneficio pubblico, cioè il S.O.A.R. (Students Overcoming All Risks) e l'annuale Children's Festival of the Arts ospitato presso gli studi cinematografici della Paramount Pictures. I prestigiosi premi "Charlies", intitolati in onore dell'icona del cinema muto, Charlie Chaplin, sempre presente all'evento sep- pur in veste di statua di cera, vengono conferiti a personalità del mondo dello spettacolo e non solo, come riconoscimento del loro contributo all'arte e in gene- rale alla comunità di Hollywood. La cerimonia, tenutasi allo stori- co Roosevelt Hotel nel cuore di Hollywood, è stata allietata dalla performance musicale degli alunni di una scuola elementare del quartiere, proprio per sottoli- SILVIA SIMONETTI neare la finalità di impegno sociale della raccolta fondi. Quest'anno tra gli ospiti pre- miati vi erano Richard M. Sherman, autore delle colonne sonore di capolavori Disney quali Mary Poppins e Il libro della Giungla; lo storico fast- food Pink's Hot Dogs fondato nel 1939 all'incrocio tra La Brea e Melrose Avenue, meta di turi- sti e celebrità; la Hollywood Christmas Parade, che ha ricevu- to il riconoscimento dal noto attore italo-americano Joe Mantegna (Il Padrino parte III, Criminal Minds); e il reporter del canale televisivo ABC7, nonché presentatore delle ultime 16 edizioni dell'evento, George Pennacchio. Di origini italiane, George Pennacchio lavora per ABC7 dal moglie Erin, stilista. Ma George Pennacchio ci tiene anche a sottolineare il legame attuale con la comunità italo-americana di Los Angeles: "La cosa più bella è che mia moglie ed io siamo stati pratica- mente "adottati" da amici di ori- gini italiane che vivono qui e siamo spesso ospiti a cene ed eventi italiani in cui ci sentiamo come a casa. Manteniamo i con- tatti con i nostri amici italiani e con gli altri membri della mia famiglia a Chicago. Inoltre, gra- zie ai social media, oggi è più facile accorciare le distanze: quando visiterò l'Italia avrò tanti "Pennacchio" da incontrare. Finora sono stato soltanto a Milano, quindi direi che c'è senz'altro un altro viaggio in Italia nel mio futuro". Presentando i Charlie Awards nel 2012, George Pennacchio ha annunciato, non senza un certo orgoglio, la vitto- ria del Cultural Heritage Award da parte dell'italianissimo Festival di San Gennaro, che Hollywood ospita ogni anno nel mese di settembre. Stavolta, invece, è stato lui stesso tra i protagonisti della premiazione, aggiudicandosi il Media Arts Award. La notizia gli è giunta inattesa: "Quando me l'hanno comunicato ho provato una grande soddisfazione, ma ero anche un po' in imbarazzo per- ché mi sento più a mio agio a presentare gli altri vincitori! La verità, però, è che ricevere que- sto premio da un gruppo fanta- stico come The Hollywood Arts Council è per me un grande onore. Sono loro quelli che fanno davvero la differenza, aiu- tando i giovani a ricevere un'istruzione e a diventare adulti tenendosi fuori dai guai. Mentre io, in fondo, faccio solo il mio mestiere". Eppure questo non è del tutto vero, poiché George ed Erin Pennacchio sono impegnati in diverse iniziative benefiche, tra cui l'adozione di levrieri da corsa ormai alla fine della loro carriera: "Sono animali dolcissi- mi, ne abbiamo presi con noi già sei". Impegno sociale, devozione per la famiglia e rispetto delle proprie origini, questa è l'imma- gine che George Pennacchio oggi ha dato di sé, prima di rice- vere con grande emozione un premio "buono" e sicuramente meritato. George ed Erin Pennacchio Joe Mantegna, Laura McKenzie e George Pennacchio - Photo by Michael Schwartz

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