L'Italo-Americano

italoamericano-digital-5-15-2014

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à è È ù ì ò ^ GIOVEDÌ 15 MAGGIO 2014 www.italoamericano.com 23 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Ora per le Ferrari è codice rosso: non solo doppietta Mercedes sul podio spagnolo, ma Alonso e Raikkonen sono sempre più lontani Ancora una doppietta delle Mercedes in Formula Uno: sul circuito di Montmelò a Barcel- lona, in Spagna, ha vinto Lewis Hamilton davanti al compagno di squadra Nico Rosberg. Se per il pilota britannico è il quarto successo di fila quest'an- no, tanto da entrare nella storia con 26 vittorie (ora gliene manca una per eguagliare Jackie Ste- wart, e cinque per raggiungere Nigel Mansell), per le Ferrari è scattato l'allarme: non solo non si vince e non si arriva sul podio ma ora si arretra sempre di più. La tappa spagnola si è chiusa con Alonso sesto e Raikkonen settimo, che a caldo commenta così: "Facciamo fatica a combat- tere. Sono sempre in lotta con la macchina. È lenta: va così". Tra la testa delle Mercedes e la coda del cavallino ci sono al terzo posto Ricciardo e al quarto Vettel, entrambi su Red Bull, e al quinto Bottas su Williams. La Mercedes in Spagna proiet- ta Hamilton a 100 punti (e sca- valca Rosberg, che ora insegue a quota 97) ma la scuderia tedesca che domina il Mondiale costrut- tori con 197 punti, fa anche cin- que su cinque in questa prima fase della stagione del mondiale di F1, con successi a Melbourne (Australia), Sepang (Malesia), Sakhir (Bahrain), Shanghai (Cina) e Barcellona. Hamilton: "Devo ringraziare alla grande il mio team che ha fatto un gran lavoro quest'anno. Mi sento molto fortunato nel far parte di questo gruppo e di con- tribuire ai suoi successi". Soddisfatti anche in casa Red Bull, considerato che non si è perso la status di principali inse- guitrici. C'è da lavorare ma non c'è ansia e Ricciardo resta con i piedi per terra: "Sapevamo che non avevamo il passo delle Mer- A Firenze la più antica competizione ippica d'Italia: la 187^ corsa dell'Arno seguente ed inopinata cacciata degli illuminati Lorena, a capitale del Regno, alle due nefaste guerre mondiali, fino alla deva- stante alluvione del 1966, che seppellì implacabilmente sotto il fango ed i detriti i due ippodromi fiorentini, Visarno e Le Mulina. Questa corsa al galoppo, che orgogliosamente contiene nel proprio albo d'oro il marchio pre- stigioso delle più importanti scu- derie del Turf Nazionale, e che ha contribuito alla nascita ed allo sviluppo dell'ippica nel nostro paese, da circa 40 anni viene di- sputata il 25 aprile di ogni anno. Dal 2001 al 2003 si sono regi- strati record di presenze. Il pub- blico è oscillato dalle undicimila alle tredicimila unità, rappresen- tando per Firenze, dopo il calcio, il primo degli sport, davanti al volley, a pallanuoto e basket. Demeteor, purosangue porta- colori della Razza dell'Olmo, ha trionfato nella 187esima edizione della prestigiosa Corsa, la più an- tica competizione ippica d'Italia, disputatasi all'ippodromo del Vi- sarno. Demeteor nella presentazione della 187^ Corsa è stato palese- mente trascurato dai media a favore di soggetti più accreditati, ma nell'esame della carriera degli ultimi 4 anni, da Mujahid ed Eros Love, in proprietà della Razza dell'Olmo e allevato dalla Agri- cola dell'Olmo, emergono i segni significativi della sua buona qua- lità come cavallo da corsa, dopo due anni di attività alle spalle. Demeteor è sceso in pista per 39 volte, cogliendo otto successi e 19 piazzamenti per un bottino di euro 144.000. A tre anni si è imposto nella Listed del Gran Premio d'Italia a Milano sulla distanza dei 2400 metri ed a Capannelle, nel Derby Italiano 2013, è giunto brillante- mente quinto. cedes e che dovevamo acconten- tarci. La macchina era da terzo posto e l'ho preso". In casa Ferrari, dopo l'addio di Stefano Domenicali e il Gran premio di Spagna, nel quale pur- troppo non è cambiata la musica, ora si confida su Montecarlo e poi sul Canada e il Circuit Gilles Villeneuve, dove arriverà il gran pacchetto di modifiche alla F14T appena messo a punto. Le rosse continuano ad essere condiziona- te da molti problemi, soprattutto di grip. Alonso: "Vorresti certo fare meglio, perchè, se non sei primo non sei mai soddisfatto, ma qui è stato difficile sin dall'inizio. Avevano un passo gara troppo lento rispetto ai top e quest'anno non è la prima volta che siamo a questi distacchi. Vogliamo mi- gliorare, ma vanno fatti passi si- curi, non c'è una rivoluzione da fare". che solo successivamente prese il nome attuale di Corsa dell'Arno. L'anno successivo fu istituita la Tazza d'Oro, seguita nel 1829 dalla formulazione della prima corsa ad handicap d'Italia. La dotazione economica che supportava la Corsa dell'Arno raggiungeva l'inconsueta e stre- pitosa cifra di 170 zecchini d'oro, di cui 120 spettavano al vincitore e 50 al secondo arriva- to, un ammontare adeguato all'alto lignaggio dei primi orga- nizzatori stranieri, che risponde- vano al nome altisonante di al- cune fra le più rinomate casate quali i Demidoff, Poniatowski, Astley, Baring, Hawley, Nor- mamby, De Puilly, Thellusson. In un secondo tempo alcuni gen- tiluomini locali aderirono con passione alle nuove iniziative ippiche e fra di essi si distinsero i Fazio, Gasperini, Lucchesini e Pucci. Le 186 edizioni della Corsa dell'Arno hanno attraversato le diverse fasi della storia italiana, distribuite su tre secoli, da mera espressione geografica alle Guer- re d'Indipendenza risorgimentali, all'Unità d'Italia ed alla con- Si è svolta, come di consueto all'ippodromo del Visarno a Firenze, la 187° Corsa dell'Arno. Di cosa si stratta, vi chiederete. All'inizio dell'Ottocento, Fi- renze, capitale del Granducato di Toscana, conosceva un periodo di eccezionale prosperità, con- centrando su di sé un coacervo di interessi economici, culturali e politici. Molte fra le più nobili e facoltose famiglie d'Europa, russe, polacche, francesi e britan- niche, avendone subito il partico- lare fascino, risiedevano stabil- mente nella città del giglio. Nel Prato del Quercione, all'in- terno del Parco delle Cascine, già antica riserva di caccia dei Me- dici, fin dal 1814 i rampolli delle facoltose e potenti famiglie si dilettavano a gareggiare fra loro, montando i purosangue di sele- zione pregiata, che alloggiavano in scuderia insieme ai cavalli comuni, destinati questi ultimi al trasporto delle carrozze. Da una sfida scherzosa si ori- ginò l'idea di creare quella che si sarebbe poi rivelata la più antica corsa d'Italia e che nel 1827 fu denominata Premio dell'Arno e A vincere l'ultima Corsa dell'Arno è stato il cavallo Demeteor Ingresso dello storico Ippodromo fiorentino del Visarno Nell'Emanuele Filiberto, a San Siro, ottenne un'eccellente piaz- za d'onore dietro al vincitore Celticus e successivamente nel Premio Merano giunse ancora secondo, battuto da Virtual Game e terzo a Napoli nel Premio Unire. A due anni si segnalò, classifi- candosi al secondo posto nel Criterium Partenopeo e nel Pre- mio Rumon. Si è certi che De- meteor potrà dare altre soddis- fazioni al suo proprietario, Salvatore Limata ed al suo al- lenatore Riccardo Menichetti. Kimi Raikkonen FABRIzIO DEL BIMBO

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