L'Italo-Americano

italoamericano-digital-5-22-2014

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GIOVEDÌ 22 MAGGIO 2014 www.italoamericano.com 27 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Grande fatica, ma già due meritate vittorie al Giro d'Italia: futuro 'roseo' per il toscano Ulissi Nome d'arte e cognome quasi epico. Questione di una "i" fina- le, che il destino ha voluto sosti- tuisse la "e", rovinando un gioco giornalistico solo in parte. Perché, nonostante lo scherzo dell'anagrafe, il soggetto in que- stione di nome fa Diego Arman- do e di cognome Ulissi, senza considerare che di mestiere gira il mondo in bici esaltando mi- gliaia di appassionati di cicli- smo. Un tipo da grande impresa insomma, come le due già com- piute da Diego Armando Ulissi, il grande eroe di questo primo scorcio di Giro d'Italia, vincitore anche sul traguardo Monteco- piolo, nel giorno dedicato alla memoria dell'immenso Marco Pantani. "No, non sono pronto per vincere una grande corsa a tappe, però sto là, boh...vediamo – ha dichiarato Ulissi dopo l'ulti- mo successo solitario di Monte- copiolo dimostrandosi particolar- mente a suo agio dinanzi alle telecamere - ma tra i primi cin- que ci sono, il Carpegna è una montagna impegnativa, non pen- savo di avere la forza per arriva- re bene nel finale. Kiserlovski era partito forte, poi è calato un tantino e ne ho approfittato". Soli 25 anni passo da predesti- nato e quella simpatia che im- mediatamente ha fatto breccia nei cuori degli appassionati di ciclismo italiani, Ulissi, ha ruba- to la scena e le attenzioni media- tiche anche ai grandi favoriti per la vittoria finale. Già, perché il ragazzo di Cecina, che porta il nome del più grande calciatore di tutti i tempi, per volere del papà grande fan del campionissi- mo argentino ammirato in Italia con la maglia del Napoli, adesso non intende più fermarsi nono- stante i suoi avversari portino nomi e palmares eccellenti come Quintana ed Evans. Il 1' e 39" di distacco in classifica generale non rappresenta, con ancora da Solo l'infortunio frena la corsa dell'emiliana Errani nella storica conquista della doppia finale in singolo e doppio degli Internazionali d'Italia e volentieri le ha permesso di colmare quelle lacune tecniche e fisiche che non le hanno impedi- to di respirare la rarefatta aria dei vertici della classifica Wta. Perché senza un servizio effica- ce, senza un colpo degno di nota, i successi e le soddisfazioni che la Errani è riuscita a togliersi sono già di per sè qualcosa da consegnare ai posteri. Dall'altra parte della rete, la nostra piccola grande eroina ha dovuto vederse- la con la giocatrice più forte e dominante dell'ultimo decennio giunta alla 60esima vittoria in carriera e la 53esima sulla terra rossa. La numero uno del mondo, in un momento di forma psico- tecnica di assoluta onnipotenza, non ha negato un dolce "Mi dis- piace" nello stringere la mano ad una sconfortata Errani a fine par- tita. Un piccolo gesto di grande sincerità che solo una campio- nessa del suo calibro poteva re- galare in una situazione del ge- nere, che però non ha lenito il dolore al flessore della gamba della Errani, costretta poco dopo disputare le tappe più dure e af- fascinanti della corsa in rosa, un gap incolmabile per un ragazzo che con il sorriso sulle labbra ha "sconquassato" la cortina media- tica tristemente alzata attorno al mondo del ciclismo dopo anni di scandali e amarezze. "In questo momento sono al 100% ma nonostante tutti mi ve- dano andare al massimo, posso dire che si fa una gran fatica su queste strade – ha aggiunto Ulissi – vincere due tappe al Gi- ro è qualcosa di molto complica- to e per questo sono molto felice e già molto soddisfatto, però co- me si suole dire, non c'è due senza tre". Nelle prossime settimane, non appena la strada comincerà a salire, tutti guarderanno al ragaz- zo di Cecina confidando in una sua azione. La vittoria finale è solo un sogno, l'ambizione molto più che legittima. Il futu- ro, inutile sottolinearlo, per lui si prospetta...roseo. dopo aver rintuzzato il primo tentativo di fuga di una fallosa Williams ed aver acceso la mic- cia dell'entusiasmo al Foro Ita- lico, Sara ha sentito una fitta alla coscia. Un segnale troppo chiaro per chi da sempre fa sport, una maledizione che si stava perpe- trando proprio quando le cose sembravano andare per il meglio. L'uscita dal campo, le cure del- la fisioterapista e poi nuovamen- te in campo per provarci, per non gettare la spugna in un'occasione più unica che rara. Ma il muscolo non ne ha voluto sapere rendendo ancor più picco- la ed indifesa la tennista italiana nel confronto con l'imperiosa Williams che, preso atto dell'e- roico coraggio dell'avversaria, ha pensato bene di chiudere in fretta e furia i giochi 6-3; 6-0. "Mi dispiace tantissimo, siete stati fantastici, sono rimasta in campo solo per voi – ha dichiara- to Sara Errani in lacrime a fine partita – siete stati meravigliosi per tutta la settimana e questo mi ha fatto stringere i denti ed ono- rare la partita fino alla fine". Il cuore enorme di Sara che spesso Troppa pressione, troppo stress, troppa voglia di entrare in campo e scrivere la storia. Troppo di tut- to, che di fatto ha rovinato quella che doveva essere la giornata perfetta di Sara Errani, la piccola grande donna del tennis italiano andata ad un passo dal trionfo agli Internazionali d'Italia sia nel singolo che nel doppio. A volte la sfortuna si piazza di traverso tra l'eroe e l'impresa costringendo anche i più teme- rari, come Sara, ad alzare bandie- ra bianca di fronte al fato. Capita così che dopo aver eli- minato nel tabellone singolare campionesse del calibro di Jan- kovic e Lin, la Errani fosse pron- ta e quasi determinata a scostare dal trono mondiale sua maestà Serena Williams in finale. "Lesa maestà" per qualcuno, legittima ambizione per chi aveva assistito al crescendo "rossiniano" di una Errani decisa a conquistare il Foro Italico per la gioia dei quasi 10mila spettatori accorsi nel cati- no del tennis romano. Ed invece proprio sul più bello, Serena Williams alla sua 60^ vittoria e 53^ sulla terra rossa con Sara Errani, sconfitta dall'infortunio al flessore Sara Errani aveva conquistato la finale sia nel singolo che nel doppio ad abbandonare anche la finale del doppio dove, con la fida compagna di sempre, Roberta Vinci, si apprestava a scrivere una nuova impresa. Domenica comunque da ricor- dare per la Errani, perché un campione sa ripartire dalle delu- sioni più cocenti. Chissà che questa botta non regali nuova linfa alla piccola grande donna in vista del Roland Garros. Dopo Viggiano, vittoria a Montecopiolo del Giro d'Italia per Diego Ulissi NICOLA ALFANO NICOLA ALFANO

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