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GIOVEDÌ 29 MAGGIO 2014 www.italoamericano.com 13 La carriera letteraria dell'originale scrittrice aquilana Bonanni rivive sul web, dopo la ristampa negli Usa Il pensiero e le opere di Lau- domia Bonanni, una delle scrit- trici italiane più illuminate, per lungo tempo ingiustamente di- menticata, viaggiano da alcuni giorni su internet, la più grande e trafficata autostrada dell'infor- mazione mondiale. Un giusto omaggio alla lette- rata aquilana, ma anche un pre- zioso contributo alla conoscenza completa e approfondita degli scritti che ci ha lasciato. Merito dello studioso Gianfranco Giu- stizieri, che da anni si adopera per la valorizzazione delle opere della scrittrice a livello interna- zionale. Come è accaduto recen- temente con la traduzione e la pubblicazione negli Stati Uniti del romanzo "La Rappresaglia" (The Reprisal). La creazione del sito web è un'altra lodevole iniziativa per tenere viva la memoria dopo il lungo oblio. Merito dell'Asso- ciazione aquilana che porta il nome della scrittrice e che è nata per iniziativa di studiosi attenti e sensibili come il nipote Gian- franco Colacito, Pietro Zullino, Giuliano Tomassi e Gianfranco Giustizieri. Un'altra sfida vinta. Dopo un lungo e complesso lavoro di preparazione e catalogazione del materiale, il sito è ora consulta- bile digitando www.laudomia- bonanni.it. Ben curato. Efficace nella grafica. Ricco nei contenu- re un'etichetta. Non imita gli americani, il suo realismo è quello di certi racconti di Joyce (I morti), ma non sempre ha il coraggio di tagliar corto con quella troppo vera "verità" di certa nostra letteratura regionale (del Mezzogiorno soprattutto) che ha appesantito talora il Ver- ga stesso. Se riuscirà a diventare più asettica e cederà meno alla tentazione (oggi così femminile) di una scrittura intensamente artistica, pregnante, densa, trop- po insistita nei particolari, que- sta Laudomia farà certo stra- da.[…]. Non toscana, Laudomia Bo- nanni ha il difetto di certi scrit- tori toscani recenti: fa sentire troppo la cavata della mano sullo strumento, non si nasconde abbastanza. La forza è il suo pregio e un poco il suo difetto. Stemprati e annacquati, diffusi in un'analitica e intellettualistica atmosfera di sogno, questi rac- conti avrebbero offerto materia a due lunghi romanzi mezzo romantici e mezzo regionali, di quelli che pubblicava una volta in Francia la Nouvelle Revue Française: libri che si ammirano sbadigliando e alla fine si rim- piange di aver letto. Laudomia Bonanni dimostra invece (anche nelle novelle più brevi: Messa funebre, Seme) di voler restare attaccata al concreto della sensa- zione e della verità oggettiva; e rivela perciò una forza di narra- trice che non dovrebbe fermarsi qui". L'ARCHIVIO - Laudomia è stata davvero una grande narra- trice. Nella sua meritoria opera di riscoperta, Giustizieri ha fatto bene a ricordare quanto scritto da Montale. E spiega anche che "un percorso obbligato è stato di riportare alla luce tutte le sue opere, anche quelle più scono- sciute e/o ignorate: il pensiero corre alla letteratura per l'infan- zia che ha avuto un posto impor- maggiori scrittrici italiane del Novecento letterario. Così la realizzazione del sito, nato da una precedente esperien- za condotta da Pietro Zullino, maestro del giornalismo italiano. Finalità principale era mettere in linea una conoscenza della scrit- trice attraverso gli scritti di stu- diosi che dalla fine degli anni '40 hanno accompagnato il suo percorso letterario. Abbiamo chiamato a raccolta nomi famo- si, critici, scrittori, poeti che si sono occupati della scrittrice a- quilana: Eugenio Montale è un esempio illustre. LE NOTE DI MONTALE - Sul sito è riportato il giudizio di Montale su Laudomia, con parti- colare riferimento al libro "Il fosso". Rileggiamolo: "Ho qui il libro di una donna di cui non conoscevo neppure il nome, Laudomia Bonanni, (Il fosso, ed. Mondadori, collez. La Medusa degli Italiani), compo- sto di soli quattro racconti, due lunghi e due brevi; e per legger- lo ho dovuto vincere una certa prevenzione perché il libro è uscito da un concorso, ha vinto un premio letterario, quelli di certi "Amici della Domenica" di cui non ho alcuna diretta infor- mazione. Il moltiplicarsi dei concorsi, la leggerezza con cui si compongono le giurie (spesso formate da uomini di paglia quando il nome del premiato è già di dominio pubblico) hanno fatto sì che i libri laureati cadano Foto di famiglia del 1917. Laudomia è la prima da sinistra (Archivio Bonanni) nel vuoto che si meritano, se proprio non vale la pena di leg- gerli. Con un sospiro di sollievo debbo però riconoscere che esi- stono eccezioni e che questa Laudomia meritava veramente di essere tolta dall'ombra. Abruzzese alle prime armi, giovane non so quanto, è lodata, nel verdetto della giuria, per la sua capacità di "aggredire i suoi argomenti" e riconosciuta im- mune da "cifre della moda im- propriamente chiamata neo-rea- lista". Se bene intendo, si inten- deva così riconoscerle forza di stile e indipendenza da certi modelli americani. Ma di neo- realismo si può parlare anche per lei, pur senza volerle impor- tante nel percorso di scrittura della Bonanni. Infine offrire una bibliografia sempre in aggiorna- mento per farne un sicuro punto di riferimento. Qualè stata la maggiore diffi- coltà nell'allestimento? La difficoltà di scelta della do- cumentazione da mettere nel sito. Nell'Archivio "Bonanni" è depositata una tale mole docu- mentale che ostacola positiva- mente i percorsi di memoria (non tutto è informatizzato) per cui le scelte sono state fatte in base alla competenza e al ricor- do, come esempio credo sia suf- ficiente citare gli oltre 1250 tra elzeviri e racconti depositati, oltre le opere. Inoltre i docu- menti più strettamente personali, foto, lettere, comunicazioni per- sonali, testimonianze varie, hanno costituito un imbarazzo di scelta per la loro resa pubblica. Infine l'allestimento tecnico. Qui la professionalità di Gianlu- ca D'Ignazio è stata impagabile: solo grazie a lui si deve il risul- tato ottenuto sul siti, a livello d'impostazione e grafico. Cosa troveranno gli estima- tori della scrittrice che visite- ranno su internet la "libreria della memoria"? Nella risposta mi limito sem- plicemente a "rubare" ciò che mi ha scritto Renato Minore: "Un punto di riferimento sicuro che mancava per partire in qualsiasi ricerca sulla Bonanni". È un progetto destinato ad allargarsi? Sicuramente. Oltre il normale miglioramento ed aggiornamen- to, si è iniziato a lavorare - ma i tempi non saranno brevi - ad un'interfaccia del sito in lingua inglese. Se dobbiamo dare visi- bilità al successo internazionale della scrittrice, The Reprisal è l'ultima conferma anche con l'interesse suscitato in alcune Università degli States, non pos- siamo ignorare la dimensione mondiale di internet e quindi la possibilità di dare voce alla scrittrice con la lingua più diffu- sa a livello internazionale. ti. Per gli studiosi un prezioso aiuto per entrare nel mondo di Laudomia e approfondire la co- noscenza, come alcuni autorevo- li esponenti del mondo della cul- tura italiana hanno sottolineato. Chiediamo a Giustizieri qua- li sono state le linee guida nella progettazione e nella realizza- zione del sito. Nel considerare il sistema plu- rimo dell'informazione, internet rappresentava per l'Associazione Internazionale di Cultura "Lau- domia Bonanni" un vuoto enor- me da colmare per raggiungere gli scopi dati sin dall'atto della fondazione: far conoscere e di- vulgare il pensiero e l'opera di Laudomia Bonanni, una delle La mamma Amelia e Laudomia nel 1949 A passeggio per L'Aquila nel 1943 (foto Archivio Bonanni) DOMENICO lOGOzzO L'Italo-Americano ITALIAN SECTION |