L'Italo-Americano

italoamericano-digital-5-29-2014

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GIOVEDÌ 29 MAGGIO 2014 www.italoamericano.com 23 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | FABrIzIO DEl BIMBO Passeggiata di primavera in Salento: da Santa Lucia di Erchie al vino primitivo di Manduria per arrivare a Oria e al suo quartiere ebraico Da qualche anno la Puglia e soprattutto il Salento, hanno cat- turato l'interesse di un flusso tu- ristico sempre più intenso prove- niente da ogni dove. Sono molti i fattori della rinascita turistica salentina: mare, spiagge, storia, cultura, enogastronomia, ma ciò che la caratterizza maggiormen- te è lo spirito di accoglienza di questa terra, che ha radici anti- che che affondano nella Magna Grecia. Ecco un itinerario primaverile per scoprire questo territorio e per vivere, mescolati con la gen- te locale, le grandi feste di tradi- zione: tappa a Erchie (ed altri luoghi) tra bande e luminarie co- lorate, poi una sosta per lasciarsi accarezzare dalle prime promes- se d'estate a Manduria e infine una passeggiata nella storia per andare a curiosare nel quartiere ebraico di Oria. Questo nuovo tour è stato Carmen Mancarella (www. mediterraneantourism.it). L'obiettivo è proporre la Terra tra due Mari in tutto il suo splendore, anche a primavera, come anteprima della stagione estiva, quando il Salento diventa la meta più gettonata dell'estate italiana. La prima tappa è da dedicare a Erchie, dove si festeggia Santa Lucia con messe e cerimonie e una solenne processione, tra bande e meravigliose luminarie. È la prima festa della primavera salentina e cade ogni anno il secondo giovedì dopo Pasqua. Quest'anno, la ricorrenza è stata particolarmente solenne perché grazie all'impegno del- l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuseppe Margheriti, per la prima volta sono state ospitate a Erchie le Sacre Spoglie di Santa Lucia dal 23 aprile fino al 2 maggio. È stata la prima volta che la pre- losa e la sera, vivere con la gen- te del posto la festa, quando si addobbano le vie principali con mille lucine colorate, che si ispi- rano al barocco leccese è un'oc- casione unica. A Erchie, peraltro, la devozio- ne per Santa Lucia è particolar- mente sentita. Si racconta che intorno all'anno Mille, le sue sa- cre spoglie siano transitate con i veneziani che le portavano in dono alla regina Costanza. Allora a Erchie vi era solo la cripta dei Monaci Basiliani, fug- giti dall'Oriente e tutt'ìntorno vi era la fitta foresta oritana, che l'imperatore Federico II avrebbe scelto due secoli più tardi per le sue battute di caccia. Ma il solo passaggio della Santa lasciò un'aura sacra, tanto che intorno alla cripta dei Basiliani e al cul- to per Santa Lucia, nacque il centro abitato di Erchie, che, proprio nel segno della Santa, è pure gemellato con Siracusa e Venezia. Le autorità civili e reli- giose delle rispettive città erano presenti anche quest'anno alla Festa in onore di Santa Lucia. Un'altra giornata è da trascor- rere tassativamente al mare. Vicino a Erchie, sulle sponde dello Jonio, sorge la bellissima Manduria, famosa al mondo per il suo squisito vino primitivo doc e il primitivo dolce naturale, riconosciuto da poco docg. Pochi sanno però che tra le immense distese di primitivo, il vitigno autoctono a bacca nera così chiamato perchè si vendem- mia prima di tutti (a fine agosto) sorge un'elegante città, che in età preromana, quindi messapica fu la capitale della Dodecapoli messapica, la lega delle dodici città messapiche alleate di Spar- ta che si coalizzarono nel tentati- vo di sconfiggere la nemica Ta- ranto. Le vestigia della sua antica storia si possono ammirare nel grande parco archeologico dove sono visibili le tre cinte murarie e la necropoli. Da non perdere il fonte pliniano, dove Plinio il Giovane, nelle sue Historiae Na- turalis raccontò il principio dei vasi comunicanti. Manduria è bagnata da mera- vigliose spiagge, rimaste prati- camente selvagge. A Torre Colimena, parco re- gionale, si possono ammirare le saline dei Greci, dove si estrae- va il sale fino all'800. Si prose- gue poi fino a San Pietro in Bevagna con la sua tipica Torre di Guardia per ammirare le spiagge dorate. Tutt'intorno alte dune per un paesaggio mozza- fiato, mentre il mare di un az- zurro intenso gioca con la sab- bia. Sul litorale di Manduria (circa 15 chilometri) vi è molta spiaggia libera e pochissimi sta- bilimenti balneari (appena due). Una visita a Oria infine, è d'obbligo per ammirare la stele appena inaugurata in onore del famoso farmacologo medico ebreo così famoso che a lui è dedicato il moderno ospedale di Tel Aviv. Si tratta di Shabbatai Ben Abraam Donnolo, che nac- que a Oria nell'800 in quello che era un fiorente quartiere ebraico visitabile entrando nella città antica dalla Porta degli Ebrei. Chiesa della Trinità a Manduria La piazza principale di Erchie ideato da Regione Puglia, asses- sorato al turismo, Pugliapromo- zione, Comune di Erchie e la rivista di turismo e cultura del Mediterraneo Spiagge diretta da ziosa reliquia ha lasciato la chie- sa di Santa Lucia a Venezia do- ve è abitualmente custodita. Nel Santuario in onore di San- ta Lucia scorre l'acqua miraco- La pista d'atletica del complesso artistico-architettonico del Foro Italico Bassorilievo dedicato al medico ebreo nato a Oria, Shabbatai Donnolo Il cuore sportivo di Roma. Non tutti visitano il complesso del Foro Italico, ma è un monumento di architettura del primo Novecento Il Piano Regolatore di Roma del 1909 indicava, nell'ampia zona denominata Prati della Farnesina, lontana dal centro storico, un'area con generica destinazione a verde pubblico. Su questo spazio, Renato Ricci fondatore e presidente dell'Opera Nazionale Balilla, organizza- zione che aveva lo scopo di edu- care la gioventù al Fascismo e alla sua dottrina, anche attraver- so la disciplina sportiva, decide di progettare, insieme all'ar- chitetto Enrico Del Debbio, l'Ac- cademia con uno stadio annesso per praticare l'atletica e la gin- nastica: lo Stadio dei Marmi. Nasceva così il Complesso del Foro Italico che, nel corso degli anni successivi vide la presenza ed il contributo, tra gli architetti progettisti, anche di Luigi Moretti. Il Foro Mussolini, il cui nome nel tempo si trasformò in Foro Italico, non nacque con un progetto unitario e completo. Nel corso degli anni si diede vita alla progettazione e realiz- zazione di altri importanti edifici per svolgere e praticare le più diverse discipline sportive. L'architetto Moretti disegnò la straordinaria Casa della Scherma a ridosso della collina di Monte Mario, poi fu la volta dello Sta- dio Olimpico , dello Stadio del Tennis, delle Piscine sia coperte che scoperte e dell'innalzamento del grande obelisco di Mussolini collocato all'ingresso principale del complesso, di fronte al Ponte Duca D'Aosta. Protagonisti di questa grande e straordinaria vicenda urbanistica, oltre ai citati architetti ed ingeg- neri progettisti, sono stati i cava- tori di marmo provenienti diret- tamente da Carrara e dai centri minori delle Alpi Apuane. Grandi artisti dell'epoca deco- rarono i diversi spazi sia quelli interni agli edifici che quelli ad essi esterni; tra questi un ruolo di primo piano va certamente riser- vato a Gino Severini i cui Mo- saici impreziosiscono numerosi spazi del Foro Italico. Il Complesso del Foro Italico, nel corso degli anni, è diventato parte integrante del tessuto ur- banistico di Roma, collocato tra il quartiere Della Vittoria e la zona della Farnesina, di Vigna Clara e della Cassia in riva de- stra del fiume Tevere. Gli impianti sportivi, origina- riamente costruiti, sono stati nel corso degli anni quasi tutti og- getto di importanti e sostanziali lavori di ristrutturazione ed han- no ospitato le più importanti ma- nifestazioni a livello interna- zionale come gli Internazionali di Tennis .

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