L'Italo-Americano

italoamericano-digital-5-29-2014

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GIOVEDÌ 29 MAGGIO 2014 www.italoamericano.com 20 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | TErESA DI FrESCO Ricorre quest'anno la duecen- toquarantanovesima edizione della festa in onore di San Fi- lippo Neri a Calatabiano, piccolo comune in provincia di Catania. Le celebrazioni iniziano il sa- bato precedente la terza domeni- ca del mese di maggio. Anche quest'anno, il diciassette scorso, il fercolo con il simula- cro del Santo è stato portato a spalla su una "vara" dorata, da trenta muscolosi fedeli guidati dal sindaco Giuseppe Intelisano. Il percorso (calata, cioè disce- sa, di San Filippo) dalla chiesa del Santissimo Crocifisso sul Monte Castello in cui risiede tutto l'anno fino alla chiesa Ma- dre, al centro del paese, avviene attraverso un'impervia e perico- losa discesa costituita da gradoni di pietra bianca. La quarta domenica di maggio c'è la "chianata di San Fulippu", cioè la risalita della vara fino alla sua abituale dimora. La storia di San Filippo lo vuole nato in Siria nel 40 d.C. Quando giunse a Roma, già diacono ed evangelizzatore dei paesi asiatici, incontrò San Pie- tro che lo consacrò sacerdote e gli diede l'opportunità di com- prendere le lingue e i dialetti allora conosciuti e di divenire esorcista. Inviato in Sicilia per evange- lizzarne i suoi abitanti, sbarcò nei pressi di Messina dove si fermò in quella che poi divenne Calatabiano. Si narra che la sua fama di guaritore ed esorcista lo rese co- nosciuto e apprezzato e una leg- genda narra che, sfidato da Sata- na a provare la potenza divina, il demonio legò il santo con pesan- ti catene dalle quali Filippo riu- scì a liberarsi. Un giorno accad- de che il Santo riuscì a legare Satana con un filo della sua bar- ba e, trascinato da questi agli inferi, ne riuscì sporco di fuliggi- ne. Ecco spiegato il motivo per cui è rappresentato con il volto scuro. Nella cittadina della provincia catanese, sempre nel mese di maggio, si svolge da trenta anni la sagra della nespola, frutto dal quale si ricava un gradevole liquore e a base del quale si pre- parano anche gustose torte. La nespola è, tra l'altro, uno dei fat- tori trainanti dell'economia cala- tabianese. La ricchezza e la varietà di questi frutti è dovuta all'abbon- danza di acqua presente nel terri- torio. Dista dal mare Jonio poco meno di tre chilometri e si trova a 62 metri sopra il livello del mare. A nord è delimitato dal fiume Alcantara, famoso per le sue gole, sino a pochi decenni fa sconosciute, per via dell'imprati- cabilità del luogo di accesso ad- dirittura ignoto. Le sue acque sono gelide e sono arricchite da cascate verti- cali di ineguagliabile bellezza. Calatabiano è quasi equidistante sia da Messina che da Catania e gli abitanti, meno di seimila, ri- siedono al centro, mentre una piccola parte abita la frazione di Lapide Pasteria. Nel corso dei secoli è stata abi- tata da Arabi che proprio da lì mossero, nel 902 alla conquista di Taormina; da Normanni e, nel 1135, sotto il regno di Ruggero II, divenne baronia. Si succedet- tero poi gli Svevi, i Musulmani, i Catalani con la famiglia dei Cruyllas. In succesione vi regna- rono le famiglie dei Moncada, dei Gravina e, infine dei Pala- gonia. Fu anche preda del pirata Dragut che nel 1544 saccheggiò il borgo. Quando il terremoto del 1693 distrusse tutte le costruzioni del- la Val di Noto, pure Calatabia- no fu abbandonata e fu lasciato anche il castello. La popolazione si rifugiò ai piedi della collina dove già si trovava una piccola comunità per espandersi sulla pianura sino ai giorni nostri. Con l'abolizione del feudalesi- mo, decretato dal parlamento si- ciliano nel 1813, nello stesso an- no Calatabiano e il suo territorio con gli attuali confini, furono elevati a comune autonomo. Narra una leggenda popolare che un giorno arriverà un cava- liere su di un cavallo bianco che, decifrando la scritta sul portale della Chiesa del Ss. Crocifisso, scoprirà come accedere ad un tesoro di inestimabile valore, na- scosto nelle viscere del Monte Castello. Intanto, il vero e tangibile teso- ro di quel territorio è il giallo- arancione frutto di origine giap- ponese dal nome nespola a cui è dedicata anche una sagra. Durante la Calata di S. Filippo, a Catalabiano si tiene la fiera delle nespole Quest'anno è stata celebrata la 249^ edizione della Calata di San Filippo Neri dalla chiesa del Ss. Crocifisso Anche dagli Stati Uniti i 60 ricercatori da 7 Paesi per studiare con 170 stazioni di monitoraggio terrestre e marino il vulcano siciliano Etna Fra giugno e luglio almeno 60 ricercatori provenienti da sette Paesi attiveranno 100 stazioni sismiche, che si aggiungeranno alle 70 già attive, per monitorare lo stato del vulcano tra i più se- guiti del mondo per la sua iperat- tività: l'Etna. Il progetto "Tomo-Etna" inten- de aggiornare gli studi vulca- nologici sul sito che, per la sua peculiarità, è stato recentemente inserito nel patrimonio mondiale dell'umanità. L'ultimo check up è stato eseguito 30 anni fa e il prossimo servirà a verificare la situazione sia in vetta sia lungo le faglie: "Oggi abbiamo a dispo- sizione tecnologie completamen- te nuove che permetteranno di avere una conoscenza più com- pleta della struttura interna del- l'Etna" ha detto Domenico Pa- tanè, dirigente di ricerca della sezione di Catania dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vul- canologia. Proprio questo ente coordinerà ricercatori che, oltre che dall'Italia arriveranno da Spagna, Germania, Russia, Stati Uniti, Irlanda e Messico. L'obiettivo del progetto è quel- lo di studiare la struttura della crosta al di sotto dell'Etna e delle aree circostanti. Per questo, oltre all'impiego di alcune navi o- ceanografiche, verrano installati 25 sensori sul fondo marino sia al largo di Catania sia nel basso Tirreno, fra l'isola di Vulcano e il golfo di Patti. Si cercheranno indizi sulla camera magmatica che si trova alla profondità di 13- 15 chilometri e della quale non è ancora nota nel dettaglio la geo- metria. I nuovi dati permetteran- no di avere a disposizione più elementi per mitigare il rischio sismico e vulcanico nella Sicilia orientale. L'Etna è il vulcano più grande dell'Europa e tra i vulcani più attivi del mondo. Le sue eruzioni avvengono sia in sommità, dove attualmente si trovano quattro crateri, sia dai fianchi, fino ad altezze di poche centinaia di metri sopra il livello del mare. L'attività sommitale può pro- trarsi per molti anni con poche interruzioni (come nei periodo 1955-1971 o 1995-2001), e spes- so caratterizza gli intervalli fra un'eruzione di fianco e un'altra. Tali intervalli possono durare da pochi mesi a più di 20 anni, anche se negli ultimi 40 anni l'in- tervallo medio fra le eruzioni di fianco è stato di circa 2 anni. Spettacolare colata lav ica lungo un fianco dell'Etna Il tesoro di Calatabiano Gole di Alcantara

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