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GIOVEDÌ 5 GIUGNO 2014 www.italoamericano.com 19 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | A 40 anni dall'impunita strage di piazza della Loggia, Brescia attende ancora la verità storica e giudiziaria Sono passati 22 anni dalla stra- ge di Capaci e dall'attentato di via d'Amelio a Palermo in cui persero la vita i giudici antimafia Giovanni Falcone e Paolo Bor- sellino. Ne sono passati 40 dal- l'altrettanto impunita strage di piazza della Loggia a Brescia. In entrabi i casi la giustizia, e i familiari delle vittime, attendono ancora. La Corte d'Assise di Caltanis- setta ha riaperto solo nei giorni scorsi il secondo processo per l'esecuzione in cui morirono Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i tre agenti di scorta, Antonio Montinaro, Vito Schi- fani e Rocco Di Cilio. Chissà se questa volta si riuscirà a fare giustizia. Per Brescia è stato il presidente della Repubblica Giorgio Napo- litano, in persona, a sperare per tutti che "il giudizio ancora in corso possa finalmente pervenire a un soddisfacente accertamento bomba fu collocata in un cestino durante una manifestazione con- tro il terrorismo neofascista in- detta dai sindacati e dal Comita- to Antifascista con la presenza del sindacalista della Cisl Franco Castrezzati, dell'on. del Pci Ade- lio Terraroli e del segretario del- la camera del lavoro di Brescia Gianni Panella. L'attentato pro- vocò la morte di 8 persone e il ferimento di altre 102. I PROCESSI - La prima istrut- toria della magistratura portò alla condanna nel 1979 di alcuni esponenti dell'estrema destra bresciana. Uno di essi, Ermanno Buzzi, in carcere in attesa d'ap- pello, fu strangolato il 13 aprile 1981 da Pierluigi Concutelli e Mario Tuti. Nel giudizio di se- condo grado, nel 1982, le con- danne vennero commutate in assoluzioni, le quali a loro volta vennero confermate nel 1985 dalla Corte di Cassazione. Un secondo filone di indagine, aperto nel 1984 a seguito delle attentato terroristico compiuto il 12 dicembre 1969. Una bomba scoppiò nella sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura, ucci- dendo 17 persone e ferendone altre 88. Anche in questo caso tutti gli accusati sono sempre stati assolti in sede giudiziaria. La strage di Bologna, compiu- ta la mattina di sabato 2 agosto 1980 nella stazione ferroviaria di Bologna, è uno degli atti ter- roristici più gravi avvenuti in Italia nel secondo dopoguerra, da molti indicato come uno degli ultimi atti della strategia della tensione. Nell'attentato rimasero uccise 85 persone ed oltre 200 rimasero ferite. Come esecutori materiali furono individuati alcuni mili- tanti di estrema destra, apparte- nenti ai Nar, nuclei armati rivo- luzionari, tra cui Giuseppe Valerio Fioravanti. Gli ipotetici mandanti sono tuttora scono- sciuti. rivelazioni di alcuni pentiti, mise sotto accusa altri rappresentanti della destra eversiva e si pro- trasse fino alla fine degli anni '80; gli imputati furono assolti in primo grado nel 1987, per insuf- ficienza di prove, e prosciolti in appello nel 1989 con formula piena. La Cassazione, qualche mese dopo, confermerà l'esito processuale di secondo grado. Con una terza istruttoria nel 2005 la Corte di Cassazione ha confermato la richiesta di arresto per Delfo Zorzi (oggi cittadino giapponese, non estradabile) per il coinvolgimento nella strage di piazza della Loggia. Nel 2008 sono stati rinviati a giudizio i sei imputati principali: Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi, Maurizio Tramonte, Pino Rauti, Francesco Delfino, Giovanni Maifredi. I primi tre erano all'e- poca militanti di spicco di Mo- vimento Politico Ordine Nuovo, gruppo neofascista fondato nel 1963 sulle ceneri del Centro Studi Ordine Nuovo di Pino Rauti, e più volte oggetto di in- dagini per l'organizzazione e il compimento di attentati e stragi. Ordine Nuovo fu sciolto nel 1973 per disposizione del Mi- nistro dell'Interno Paolo Emilio Taviani con l'accusa di ricosti- tuzione del Partito Fascista. Francesco Delfino invece era ex generale dei carabinieri, all'e- poca responsabile del Nucleo investigativo dei Carabinieri di Brescia, e Giovanni Maifredi, era allora collaboratore del Ministro degli Interni Paolo Emilio Taviani. CITTÀ E STRAGI - Brescia quest'anno ha voluto commemo- rare il quarantesimo anniversario insieme con Milano e Bologna, altre due città profondamente lacerate da due attacchi stragisti infami e vigliacchi. La strage di piazza Fontana a Milano fu il risultato di un grave "All'Altare della Patria - ha detto nel suo discorso il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano - ho rivolto un defe-rente pensiero a tutti i militari italiani che hanno sacri- ficato la vita al servizio del Paese. Nel 68° anniversario della Repub-blica e a cent'anni dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale, ho rinnovato con par- ticolare commozione il mio omaggio al Sa-cello dell'ignoto soldato caduto, con tantissimi altri, in quell'im-mane tragedia che ha segnato indelebilmente la storia del nostro Paese e dell'Europa. Gli Stati europei, che un seco- lo fa si combattevano con feroce accanimento oggi sono uniti sot- to la stessa bandiera. Nel nome di comuni valori di libertà, giu- stizia ed eguaglianza, perseguo- no insieme la prosperità, lungo un irrinunciabile percorso di integrazione economica, politica e istituzionale. Ma anche per l'Europa - ha detto a pochi giorni dal voto per il rinnovo del Parlamento europeo - la pace non è un bene definitivamente acquisito. Lo dimostrano l'acuir- si di gravi focolai di tensione a ridosso dei confini dell'Unione e il necessario, costante impegno della Comunità internazionale A 100 anni dalla I Guerra Mondiale, l'Italia celebra i 68 anni della Repubblica nella gestione delle crisi e nel contrasto del terrorismo e della criminalità organizzata". Quindi il Capo dello Stato si è rivolto alle Forze armate italiane che, attraverso il processo di pro- fonda riorganizzazione interna, "vogliono decisamente rafforzare le capacità umane e tecno- logiche" per assolvere "con effi- BarBara MiNaFra La bomba in piazza della Loggia esplose mentre era in corso una manifestazione sindacale anti-terrorista cacia i propri compiti, ricercan- do nella dimensione europea la principale direttrice di inte- grazione e sviluppo. Le Forze armate meritano il profondo apprezzamento del Paese per la professionalità, la dedizione al servizio e il valore dimostrati in tutti i teatri operativi, anche nel- le situazioni più difficili". Il Capo dello Stato rende omaggio al Milite Ignoto sull'Altare della Patria della verità". La sentenza della Cassazione dello scorso febbraio ha confer- mato le assoluzioni di Zorzi e Delfino, ma annullato quelle di Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte, militanti di spicco del gruppo neofascista accusato del- la strage: nei fatti però, manca ancora una verità giudiziaria. Anche il presidente del Se- nato, già procuratore di Palermo e Capo della Direzione nazionale antimafia Piero Grasso, ha invi- tato a non perdere fiducia nella ricerca della verità: "La vostra città è stata ferita e ancora aspet- ta la verità, storica se non giu- diziaria. Ma, nonostante il pas- saggio inesorabile del tempo, non deve mai venire meno la fiducia nella ricerca della verità, né deve interrompersi la battaglia civile per ottenerla, come quella che continuano a portare avanti i familiari delle vittime. Grasso ha poi detto: "Tenere vivo il ricordo collettivo di questa data è fonda- mentale, specialmente per i gio- vani, perché consente di conti- nuare con più forza, tutti insie- me, la lotta contro ogni manife- stazione di violenza e contro l'o- blio". LA STRAGE - Il 28 maggio 1974, nella centralissima piazza della Loggia, a Brescia, una L'attentato terroristico di Brescia contò, alla fine, 8 morti e 102 feriti Il Capo dello Stato Giorgio Napolitano