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GIOVEDÌ 5 GIUGNO 2014 www.italoamericano.com 20 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | FraNCesCo BuCCaro "Sono belli i trenini che faccia- mo alle feste, sono i più belli di tutta Roma. Sono belli perché non vanno da nessuna parte". È una delle battute ad effetto recitate da Jep Gambardella, interpretato da Toni Servillo, ne "La Grande Bellezza", la pelli- cola vincitrice del premio Oscar 2014 come miglior film straniero in gara ad Hollywood. Eppure i treni che ha preso Toni Servillo durante la sua car- riera sfrecciano tutt'altro che a vuoto, anzi, viaggiano nei teatri del mondo ad alta velocità con i lavori di Eduardo De Filippo, Viviani, Moscato e Borrelli. Il successo di Servillo sembra inarrestabile. L'attore ha recen- temente ripreso la tournée trion- fale della commedia eduardiana "Le voci di dentro" con recite supplementari al Barbican di Londra e a Madrid, ha sbancato il botteghino a Venezia e regi- strato oltre cinquemila prenota- zioni al Teatro Gesualdo di A- vellino. "Le voci di dentro" sarà presentato anche in Germania, in Belgio, in Francia e ritornerà per un mese a Napoli. Oltre agli innumerevoli premi ricevuti e agli incassi registrati, Servillo ha recentemente ottenu- to la cittadinanza onoraria dal Comune di Napoli. Lui, nato ad Afragola e vissuto tra Napoli e provincia, è diventa- to "ufficialmente" napoletano con una suggestiva cerimonia allestita nell'imponente struttura del Maschio Angioino di Napoli organizzata dal sindaco Luigi De Magistris con una lode di Giu- seppe Montesanto. Servillo, ne- gli ultimi anni è divenuto, insie- me al regista Paolo Sorrentino, un'autentica icona di Napoli gra- zie alla sua capacità di ripercor- rere la storia della cultura parte- nopea attraverso interpretazioni moderne. Il suo talento, apprez- zato a livello internazionale, consiste in incredibili perfor- mance attoriali trasformiste che risaltano i dettagli e i contenuti di ciascun personaggio. Prima di conferire all'attore il prestigioso riconoscimento, il sindaco De Magistris, ha dichia- rato: "Diventare cittadino napo- letano ti dà, Maestro, anche delle responsabilità, perché esser na- poletano significa ricordare quanto Napoli ci ha dato. Noi oggi ti chiediamo di essere vici- no alla città con spirito libero e costruttivo, di pungolare i suoi cittadini senza farli addormenta- re e di risvegliare il nostro senso di orgoglio e di appartenenza alla nostra comunità". Non è mancata l'emozione e la gratitudine sul volto di Servillo, che ha concluso il suo intervento con due letture delle opere di Moscato e Borrelli in parte scrit- te in lingua napoletana. Mentre stringeva in mano la pergamena della cittadinanza, ha detto: "Ho cominciato a frequen- tare questa città quando ero un adolescente. In quell'epoca un cuore, un'anima, fa un grande sforzo per realizzare un destino individuale che si oppone a tutto quello che ha ereditato dalla famiglia, dalla cultura e dalla collettività. Quello che impedisce in que- sto sforzo uno sviluppo della propria personalità e dell'affer- mazione di un destino personale è ciò che ci fa soffrire di più nel periodo dell'adolescenza. Questa situazione genera un forte sentimento di mancanza che si può misurare col deside- rio di raggiungere una totalità che definisca il nostro destino personale. Io ho avvertito che il compimento di quel destino poteva realizzarsi con il teatro e Napoli". Quanti Servillo, Sorrentino, Salvadores, De Filippo, Troisi, Ranieri, Daniele, nascono ogni giorno all'ombra del Vesuvio e non riescono a far emergere il loro talento? Nonostante le sue difficoltà, Napoli continua ad essere una fabbrica di talenti a cielo aperto che hanno solo bisogno di rea- lizzare il proprio destino perso- nale e di esprimersi mostrando il vero volto della città. Toni Serv illo, una lunga carriera tra teatro e cinema Cittadinanza onoraria a Serv illo, nato ad Afragola ma cresciuto sin dall'adolescenza a Napoli Sophia Loren omaggia la sua Napoli presentando il corto girato tra i suoi vicoli e vince il premio Donatello "Ho passato qui tutta la mia gioventù, la mia fanciullezza. Quando torno a Napoli mi sento circondata da un tale calore e mi sento veramente bene". Reduce, acclamata e celebrata, dal festival del cinema di Cannes dove ha presentato fuori concor- so il suo nuovo ultimo lavoro, il cortometraggio "La voce umana" tratto da un testo di Jean Cocteau e interpretato sotto la guida del figlio, il regista Edoardo Ponti, Sophia Loren è tornata ad omag- giare la sua Napoli. Lo ha fatto presentando il corto nella città, tra i cui vicoli ha gira- to alcune scene accompagnata dall'entusiasmo popolare. "L'ho girato non proprio in napoletano, Una scena del cortometraggio della Loren girata tra i v icoli di Napoli Servillo nuova icona napoletana: dal teatro all'Oscar hollywoodiano ma con un accentino napoletano perché mi ricordava la mia fan- ciullezza, la mia infanzia, mi ri- cordava Napoli e quindi: eccoci qua". Il risultato, anche cinemato- grafico, è già arrivato. Per la sua interpretazione nel corto, il con- siglio direttivo dell'Accademia del cinema italiano ha deciso di assegnare a Sophia Loren uno dei premi speciali della 58esima edizione dei premi David di Donatello. "Tante attrici - ha detto la Loren - se amano veramente quello che fanno, le emozioni che danno, a un certo momento della loro carriera hanno, come ho avuto io, una grande voglia di Sophia Loren in "La v oce umana" interpretare questo ruolo fantas- tico che è un cameo che dura 25 minuti, che però ti dà tante di quelle emozioni, ti dà una dram- maticità, una vita incredibile".