L'Italo-Americano

italoamericano-digital-6-5-2014

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www.italoamericano.com 12 GIOVEDÌ 5 GIUGNO 2014 IL BOSS RACCONTA IL MALAFFARE Il pentito vuota il sacco La Vignetta della Settimana di Renzo Badolisani Rivelazioni, ricostruzioni, denunce: il boss della camorra, Antonio Iovine, arrestato quattro anni fa a due passi da casa, in provincia di Caserta, dopo decenni di latitanza, ha deciso di pentirsi, svuotando il sacco. Un giorno ha chiesto al direttore del carcere che lo ospita di venire interrogato dai giudici delle procure campane. I magistrati sono arrivati, si sono seduti, hanno aperto il loro taccuino, iniziando a trascrivere - al pari dei nastri dei registratori - decine di nomi, cariche istituzionali, storie di appalti truccati, mazzette in quantità industriale elargite a diversi amministratori locali. Senza distinzione di colori, ovvero di partiti. Insomma, fatti due conti: una volta effettuati i dovuti riscontri, avuto accesso ai conti e ai flussi bancari degli interessati - espressamente chiamati in ballo da uno dei più efferrati boss dei Casalesi, incontrastato re del malaffare in Italia e non solo per via di sinergie con organizzazioni criminali disseminate in ogni zolla del mondo - scatteranno perquisizioni e, soprattutto, arresti a raffica. Indagini che, se la realtà confermerà la mole di accuse, spazzeranno via decine di amministrazioni comunali della Campania e non solo. Già, perché Antonio Iovine, cinquantenne con la faccia da ragazzo e il ciuffo impenitente di capelli, detto 'o' Ninno' , un fratello ucciso in giovane età per una delle tante guerre di camorra, ha svelato uno spaccato drammatico di molti Comuni del Sud. Dominati dalla corruzione dilagante, da vagoni di soldi consegnati a sindaci e assessori per truccare le gare di appalto, chiudendo gli occhi davanti agli imbrogli e alla voglia di espansione dei clan della camorra. Una Gomorra generalizzata, diffusa che chiama in causa giunte di sinistra, destra, liste civiche. Indagini che, se i riscontri troveranno conferma, tra la fine della prossima estate e l'inizio del prossimo autunno getteranno nuovamente alla gogna mediatica il Paese-Italia, uno dei luoghi - stando alle ultime stime - più corrotti del pianeta. Alcuni stralci delle prime confessioni di Iovine hanno aperto squarci inquietanti sulle connivenze tra organi dello Stato e malaffare. 'Tutti, sin da piccoli, nel nostro territorio, sanno che per lavorare devi pagare una tangente, una mazzetta, truccando appalti. Ti vendi e la tua vita cambia' Frasi, riportate dai giornali, che hanno fotografato la situazione attuale del Sud e non solo. Uno Stato assente, politici che - di tutti i partiti - vengono corrotti. Elezioni decise a tavolino dai boss della camorra: se non prometti collaborazione il malaffare non ti porta in dote voti. Il culto dei favoritismi, della mazzetta continua. Amministratori onesti? In quello spicchio della Campania - dominato dal clan dei Casalesi - non ce ne sarebbero, ha raccontato 'o' Ninno'. E adesso, davanti ad accuse tanto circostanziate e puntuali, i giudici campani si preparano a una laboriosa estate, alla ricerca di conferme e riscontri. Mentre tutti i familiari del boss pentito sono stati prelevati dalle abitazioni di Casal di Principe (il paese natale dello scrittore Saviano) e trasferiti in una località segreta, Iovine continua a raccontare. E la politica, ancora una volta, trema per le eventuali conseguenze di confessioni devastanti. L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Basta insulti e politica urlata: in Italia può vincere la buona educazione Lascio a tanti esperti commen- tatori della politica, il compito di analizzare tutti i significati dei numeri di questa competizione elettorale per il rinnovo del par- lamento europeo, i dati dell'af- fluenza alle urne, la preoccupan- te astensione dall'esercizio del diritto di voto, i conteggi fra chi guadagna voti, chi ne perde ed in che misura. Mi soffermo solo con qualche osservazione su fatti di costume del nostro vivere quotidiano. Dunque, Matteo Renzi ha stra- vinto con una proporzione di voti boratori più stretti in guai seri con la giustizia, anche ospiti delle patrie galere. Patetico quan- do gridava in una piazza che Matteo Renzi è la vecchia sini- stra, la sinistra di sempre. Sinistra, sinistra, ripeteva que- sta parola come un mantra osses- sivo che doveva idealmente e misticamente legarlo ai suoi fedelissimi. Pochini, rispetto alle cifre trionfanti di qualche anno fa. Questo gigante della comuni- cazione televisiva, entrato in politica in funzione anticomuni- sta ed in difesa degli interessi economici di pochi, doveva far sparire per sempre la sinistra ed governo. Lui ha proposto cambiamenti da elaborare e realizzare nell'in- terno del sistema, esprimendo fiducia nelle regole della civile convivenza democratica. Regole che sono costate, i giovani non lo dimentichino, lacrime e sangue che parecchi di noi ancora ricor- dano. Si è rivolto a tutti in buona lingua italiana, quella di matrice toscana, modello per tanta gente di buona cultura e buoni studi. Ha espresso civiltà, buona educa- zione, cultura antica, sentimenti e valori condivisibili dalla stra- grande maggioranza degli italia- ni. Ha superato vecchie distinzio- Gli italiani hanno appena scelto i delegati europei oltre a nominare circa 4mila sindaci e consigli comunali invece ha frantumato la destra, in cerca ora di nuovi assetti e di una leadership credibile all'altezza dei tempi. Perde anche il volgarissimo vaffa ripetuto fino alla nausea contro tutto e contro tutti, contro il sistema, in favore di un cam- biamento radicale ed oscuro fon- dato sulla rabbia dei disoccupati, sull'impoverimento delle classi medie e sul funzionamento del web. Perdono l'arroganza, la bo- ria, la presunzione dello stravin- ceremo, del noi siamo fortissimi. Perde la minaccia, brutta e catti- va, di andare sotto il Quirinale per cambiare il Paese. Cambiarlo come? Con i processi popolari contro i giornalisti di opinioni diverse? Credevamo superati per sempre squadristi, olio di ricino e manga- nello, realtà nella memoria dei più anziani, solo immagini nella mente dei più giovani, di recente rinvigorite con tutta la loro carica di rozza e violenta brutalità. Ci siamo, per ora e spero per sem- pre, liberati da questo pesante in- cubo manifestato da un uomo di spettacolo, da un comico franca- mente brutto. Brutto il suo gesti- colare esasperato, brutte le e- spressioni del volto con gli occhi sbarrati puntati verso la folla plaudente, brutta la chioma grigia lunga e scomposta, brutte le minacce, brutto il vaffa gridato, urlato a voce altissima. Auspico che finisca per sempre questa abitudine rozza e volgare nei rap- porti fra persone di opinioni diverse. che non raggiungeva neppure la Dc dei tempi d'oro. Ha stravinto perché ben educato, dotato da madre natura di energia non co- mune e forte passione civile, ca- pace di comunicare e far rinasce- re l'idea che la politica, l'impe- gno nella polis, nella società, può essere anche una cosa bella, non necessariamente sporca. Ha stravinto perché propositi- vo, concreto, portatore di un pro- gramma di cambiamenti profon- di, non di facciata, discutibili sì, e parecchio, ma scritti e su cui si può lavorare bene nelle sedi com- petenti, cioè in parlamento e nel ni e parecchi steccati che divide- vano gli italiani fra destra e sini- stra, in una specie di sotterranea prosecuzione della guerra civile che insanguinò l'Italia dopo l'ar- mistizio con gli alleati. Ultimo, ma non meno impor- tante, Matteo Renzi non è titolare di un patrimonio personale stella- re da spendere nell'arena politica. Ottimo rappresentante dell'Italia in Europa. Patetico, dunque, Silvio Ber- lusconi, visibilmente invecchiato ed appesantito dagli anni, con- dannato in tre gradi di giudizio per evasione fiscale, i suoi colla- eMaNuela MeDoro

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