L'Italo-Americano

italoamericano-digital-6-5-2014

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Repubblica Marinara, entrambi testimoni della potenza di Vene- zia. Il 9 maggio dell'anno 1000 il doge Pietro II Orseolo guidò una flotta per liberare le popolazioni dalmate dagli Slavi. Nel 1177 invece, sotto il doge Sebastiano Ziani, la città lagunare fu teatro della firma del trattato di pace che pose fine alla secolare diatri- ba tra Papato e Impero, con pro- tagonisti Papa Alessandro III e l'imperatore del Sacro Romano Impero, Federico Barbarossa. Per tramandare questo storico incontro, a bordo del Bucintoro, il doge si congiungeva con il vescovo all'altezza di San Pietro di Castello, quindi nuovamente in marcia (marina) fino alle boc- che di porto dove veniva lanciato un anello d'oro nelle acque con le parole pronunziate a sottolineare il dominio della Serenissima sul Mare Adriatico, "Desponsamus te, mare. In signum veri perpetui- que dominii – Ti sposiamo, mare. In segno di vero e perpetuo dominio". Oggi non c'è il doge, ma il sin- daco, e grazie all'impegno del Comitato Festa della Sensa, a partire dal 1965, Venezia è tor- nata a celebrare l'antica "Sensa". Nell'edizione 2014, oltre a più eventi collaterali (body paiting, street art, reading letterari), all'Arsenale si è svolto uno spe- ciale gemellaggio tra Venezia e le terre francesi d'Aquitania, con la collaborazione delle quali ha preso nuovo impulso la ricostru- zione del Bucintoro, la galea di stato dei dogi di Venezia. Venne utilizzato nelle cerimo- nie pubbliche già dal doge Pietro Tradonico nel lontano 836, epoca alla quale si possono, quindi, far risalire le più antiche attestazioni in assoluto. Sono le 9.30 circa di domenica 1 giugno a Venezia, giorno della Sensa, quando in bacino San Marco irrompono le imbarcazio- ni delle società remiere di voga alla veneta. Insieme a loro, la Serenissima con a bordo le autorità, sindaco di Venezia Giorgio Orsoni inclu- so. Il corteo si muove lentamen- te. Non passano inosservate una disdotona (a 18 remi) e qualche kayak. Tra le varie imbarcazioni c'è anche il sandolo a due remi, una delle più famose e più diffu- se imbarcazioni della Laguna ve- neta usata sin da tempi antichis- simi anche nelle attività di pesca, con l'inedita coppia calabro- varesina formata da Antonella Salvatore (provina) e Laura Ri- ganti (poppiera), entrambe resi- denti a Venezia. "Tutto è iniziato per puro caso" racconta Laura, trasferitasi in laguna per amore e dove tutt'ora vive con la sua famiglia. "Una mia cara amica mi aveva parlato della voga in toni entu- siasmanti. Poi un giorno decisi di fare il mio primo allenamento. È stato amore a prima vista. Nonostante le mie origini non lagunari, ho imparato a vivere i riti della città e della sua storia come se mi fossero sempre appartenuti. La Sensa è uno di questi". Lungo l'ampia Riva veneziana degli Schiavoni si osserva e ap- plaude. La comitiva dei remi passa di fronte ai Giardini, sede della Biennale, e avanti così fino all'ultimo avamposto dell'isola, a Sant'Elena. Al momento della virata, per poi puntare verso il Lido, i cadetti dell'adiacente Scuola Navale Militare Fran- cesco Morosini salutano solenni l'intero corteo della Sensa e la risposta è una pronta alzata di remo di tutti i presenti. La flotta si apre. La Serenissi- ma si posiziona dirimpetto la chiesa di San Nicolò (al Lido). Prima la benedizione del patriarca di Venezia Francesco Moraglia, poi una ghirlanda lan- ciata in acqua in memoria dei caduti in mare, quindi il rito dello sposalizio del mare. La riva lidense è un tripudio di curiosi e appassionati. A terra il coro intona. Si celebra la messa e gli aquiloni aggiungono festa e calore. Ultimo atto, le tre regate pomeridiane della Sensa. Venezia celebra il suo vincolo eterno con il mare. Venezia è il mare. Il cielo passeggia. Le nuvole vorrebbero fermarsi. Gradual- mente il sole esplode in tutta la sua più maestosa e "vangoghia- na" potenza. Dal vicino orizzon- te marino irrompe una colorata flotta di pupparini, sandoli, gon- dole, mascarete, caorline e altre imbarcazioni. Lì nel mezzo, come una vera star, lei. La bissona Serenissima. Pronta per far rinnovare i voti nuziali tra Venezia e il mare. È la festa della Sensa, termine dia- lettale che significa Ascensione (di Cristo). La festività della Sensa è nata per commemorare due importan- ti eventi nella storia dell'antica GIOVEDÌ 5 GIUGNO 2014 www.italoamericano.com 21 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | luCa Ferrari Festa della Sensa, l'antico rito dello Sposalizio del mare a Venezia Gli aquiloni al Lido per la Sensa Il corteo della Sensa (Ph. Luca Ferrari) Il corteo con la Serenissima passano dav anti a piazza San Marco e al Palazzo Ducale (Ph. L. Ferrari) La Serenissima con le autorità civ ili e religiose (Ph. L. Ferrari) Celebrazione dello Sposalizio del mare (Ph. L. Ferrari) La Chiesa di San Nicolò al Lido di Venezia (Ph. Luca Ferrari)

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