L'Italo-Americano

italoamericano-digital-6-5-2014

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GIOVEDÌ 5 GIUGNO 2014 www.italoamericano.com 24 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | FaBrizio Del BiMBo Arriva nella sede di Firenze della galleria Tornabuoni Arte, dopo il successo parigino, una importante retrospettiva dedicata all'artista Dadamaino, a cura di Flaminio Gualdoni. Oltre 40 opere, tra le più signi- ficative, ripercorrono la ricca e appassionante carriera dell'arti- sta, approfondendo la sua per- sonale ricerca che ha attraver- sato molti movimenti artistici differenti nati in Europa, a par- tire dalla fine degli anni '40. "Dopo avere ritagliato le tele sino a lasciare solo quasi il telaio (1958) ho iniziato a razionaliz- zare il mio lavoro, creando un ordine, peraltro connaturato alle opere stesse. Ma sempre, trovato un metodo, l'ho sviscerato e scomposto per verificare delle possibilità più aperte che mi hanno portato a nuove ricerche. Ed infatti, il mio lavoro verte essenzialmente sulla ricerca". L'ARTISTA - Emilia Eduarda Maino, vero nome di Dada- maino (1930-2004), ha parteci- pato alla nascita del primo Ma- nifesto Spazialista, redatto da Lucio Fontana nel 1948, dei Gruppi N e T in Italia, del Gruppo Zero in Germania, ma anche di Equipo 57 in Spagna, e prende parte anche al Grav, Groupe de Recherche d'Art Vi- suel, in Francia e infine alla Nuova Tendenza a Zagabria, senza legarsi in particolare a nessuno di essi e mantenendosi libera di portare avanti una per- sonale linea poetica. Si affianca ad artisti come Piero Manzoni e Enrico Castellani, aderendo al progetto intorno alla Galleria Azimut, fondato dallo stesso Manzoni. Con Getullio Alviani, Bruno Munari e Enzo Mari, è tra i fondatori di Nuova Tendenza. Impegnata in modo attivo al- l'interno dei movimenti politici emersi nel 1968, ha sempre dife- so, come donna, la sua posizione artistica e civile. LA MOSTRA - Dopo una prima tappa nella galleria di Parigi tra ottobre del 2013 e gen- naio del 2014, a Firenze la galle- ria Tornabuoni Arte espone una serie dei primi Volumi, tele con fori ovoidali singoli o ripetuti che, già dal 1958, ne caratteriz- zano il debutto in seno all'avan- guardia nuova e nei quali si per- cepisce l'influenza di Fontana. "…Si asportava totalmente la materia, al punto da rendere visi- bili anche parti della tela, per eliminarne ogni elemento mate- riale, per privarla di ogni retorica e ritornare cosi alla tabula rasa, alla purezza". In mostra sono presenti anche alcuni degli Oggetti ottico-dina- mici e alcune delle numerose ricerche sui tempi e sui modi della percezione e sul colore. Magnifica è la sequenza di opere quali i Moduli sfasati degli anni Sessanta, il Cromorilevo (1974-1975), gli Interludio (1981), le Costellazioni (del 1982 e 1984), Passo dopo passo e Il movimento delle cose (1990- 1996). Altrettante serie le se- quenze in cui Dadamaino fa della pazienza e della lentezza il suo soggetto. Un percorso che evidenzia la mutazione avvenuta all'interno del suo lavoro: dalla dimensione fisica delle primis- sime opere alla metafisica di quelle che sono venute dopo. Fatta di rigore e metodo con- dotti con mano leggera, ma pre- cisa, l'arte di Dadamaino sembra attraversare il suo tempo, e fare di questa traversata una esigenza, una necessità. Il catalogo, pub- blicato per l'occasione da Forma edizioni (italiano/inglese), rac- coglie tutte le opere esposte, con un'introduzione di Bernard Blistène, Direttore del Diparti- mento Culturale Centre Pompi- venerdì (9.00-13.00/15.30 - 19.30); sabato (11.00-19.00). LA GALLERIA - Tornabuoni Arte nasce a Firenze nel 1981 e si impone in breve tempo come una delle più prestigiose gallerie italiane. In rapida successione, e con la realizzazione di mostre mozzafiato di artisti di livello internazionale, apre la sede di Milano (1995), quelle estive di Portofino (2001) e Forte dei Marmi (2004) e dal 2009 la Tornabuoni Arte collabora atti- vamente con la Tornabuoni Art Paris. Altamente specializzata nell'Avanguardia Italiana (Fon- tana, Castellani, Manzoni, Do- razio, Bonalumi, Dadamaino, Boetti, etc), la Tornabuoni Arte ha realizzato importanti retro- spettive dei maggiori artisti del XX secolo. La galleria partecipa da subito a fiere nazionali e alla fine degli anni Novanta si indirizza anche all'estero ricercando un collezio- nismo internazionale nelle più prestigiose fiere come Fiac e la Biennale des Antiquaires a Pa- rigi, Tefaf a Maastricht, Art Basel Miami Beach, Art Basel Hong Kong, e Frieze Masters a Londra. A ottobre 2013 è stato inaugurato il nuovo spazio espo- sitivo, in Lungarno Cellini 3, oltre 500 metri quadri, realizzato grazie allo splendido intervento architettonico dello studio Ar- chea Associati. Dadamaino contribuì attivamente ai movimenti dell'avanguardia artistica Il neofigurativista fiorentino Colacicchi come il Piero della Francesca del Novecento Complici i ponti del 25 aprile e del 1 maggio, Villa Bardini a Firenze ha registrato un mese re- cord con la grande retrospettiva dedicata a Giovanni Colacicchi, uno dei massimi pittori neofigu- rativi italiani, a vent'anni dalla scomparsa. Aperta al pubblico dal 18 aprile scorso, la mostra veleggia verso 10 mila visitatori. Considerando i turni di chiusura del lunedì, si tratta di una media molto alta, superiore a quella di tanti piccoli grandi musei cittadi- ni. "Ciò non mi meraviglia", dice il noto critico d'arte Vittorio Sgarbi di passaggio a Villa Bar- dini nei giorni scorsi: "Pontormo a parte, quella di Colacicchi è senz'altro l'esposizione più bella e interessante attualmente a Firenze. È la riscoperta di un grande artista, che ha il merito di aver riproposto valori e ideali della pittura del Rinascimento. Colacicchi - ha detto - è il Piero della Francesca del Novecento italiano". Curata da Mario Ruffini e Susanna Ragionieri con la consu- lenza scientifica di Carlo Sisi, la mostra è promossa dal Co-mune di Firenze con la Fonda-zione Parchi Monumentali Bar-dini e Peyron e il Kunsthi-storisches Institut in Florenz – Max-Planck- Institut. Circa 80 le opere espo- ste, che riassumono l'intera pro- duzione artistica di Colacicchi (Anagni 1900 – Firenze 1992). L'ARTISTA - La pittura come sintesi di paesaggi, natura morta, figura e mito. L'opera artistica del maestro Colacicchi si mani- festa nei grandi spazi aperti na- turali con un forte senso di im- mersione nella natura, grazie all'uso materico molto denso che le caratterizza. Dalla campagna di Anagni, suo luogo di nascita fino al territorio incontaminato del Sudafrica. Per Colacicchi pittura e scultura sono "arti essenzialmente figurative con funzione insostituibile e sociale, perché solo in questo modo pos- sono più naturalmente esprimere umane idee, e aspirazioni, e spi- rituali pensieri". Campagna di Anagni, olio su tela di Giovanni Colacicchi La sua arte si caratterizzò per le sue ricerche geometrico-percettive dou a Parigi che contribuisce a delineare il profilo e il pensiero dell'artista. Flaminio Gualdoni, curatore della mostra, Direttore dell'Archivio Dadamaino a Mi- lano offre nel suo testo un appro- fondimento sulle principali fasi storiche e artistiche connesse con la vita di Dadamaino. La mostra rimarrà aperta fino al 23 luglio 2014 dal lunedì al Dadamaino in mostra a Firenze: arte d'avanguardia come ricerca NiColetta CurraDi

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