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GIOVEDÌ 12 GIUGNO 2014 www.italoamericano.com 25 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | MICHAel tRAVeRsA Storie, tradizioni e umorismo di famiglia italo-americana nello spettacolo 'Italian Bred' di Guardino a Hollywood Le tradizioni della cultura i- talo-americana rivivono nello spassoso spettacolo teatrale di Candice Guardino dal titolo "Italian Bred". Dopo il successo di pubblico ottenuto a New York, dove è forte il senso di appartenenza al Belpaese, lo show approda a Los Angeles all'Hudson Theatre di Hollywood. È un one woman show nel quale Guardino, originaria di Staten Island "il posto più biz- zarro e unico al mondo", riper- corre le fasi della propria infan- zia e racconta cosa vuol dire cre- scere in una famiglia italo-a- mericana, dando voce e corpo sul palco a tutti i componenti della propria famiglia. Senza l'aiuto di costumi o par- rucche, puntando solo sulla mimica facciale, l'attrice passa con naturalezza dalla madre apprensiva al rigido padre, dalla sorella rompiscatole fino all'esu- berante nona, che con le sue perle di saggezza, forma il carattere della bambina e l'ossa- tura dello show. Si può dire, infatti, che lo spettacolo è un lungo omaggio alla nonna scom- parsa, la quale tolse la lettera 'o' dal cognome per ripicca all'ex marito. "Quando lasciò il marito, non voleva averci più niente a che fare" rivela l'attrice nel backsta- ge, "così disse a mio padre, da oggi tu sei Guardin. Io sono cre- sciuta come Guardin fino a che, quando avevo circa quindici an- ni, venne fuori che siamo impa- rentati con Harry Guardino". La rivelazione fa capolino an- che in uno degli sketch più di- vertenti dello show, scaturito dall'insana passione della madre per un altro attore: Sylvester Stallone, the Italian Stallion. Venuta a conoscenza della re- lazione di sangue con il prozio famoso, la giovane Candice cer- cò di trarre insegnamenti guar- dando i vecchi film che lo ritraevano protagonista: "Ho imparato molto da lui, mentre studiavo teatro, guardando i suoi film. Era un attore straordinario, ma soprattutto una brava perso- na. Ancora oggi, tutte le persone che incontro e che mi dicono di averlo conosciuto di persona, non hanno che belle parole nei suoi confronti". Il one-man show che mette in scena i comportamenti strava- ganti di genitori e parenti è una pratica molto popolare nello stand up comedy americano. Salta subito alla mente Eddie Murphy, il quale con il suo "Nu- do e Crudo" (Raw) dava il me- glio di sé. Guardino ammette di aver pre- so a modello i grandi comici che l'hanno preceduta, citando Lily Tomlin e Whoopi Goldberg, ma la vera fonte d'ispirazione è John Leguizamo. "Ero e sono una sua grande fan. Da piccola l'ho visto esibirsi più volte. Mi sorprendeva come riuscisse a trasformarsi ogni volta in una persona diversa senza far uso di abiti di scena. Sognavo di diven- tare come lui". Si ride di gusto durante lo spettacolo perché è facile rico- noscersi in certe abitudini che, in fin dei conti, sono comuni a tutte le famiglie, anche quelle di provenienza culturale differente. Funzionò per Nia Vardalos e le tradizioni greche della propria famiglia in "My Big Fat Greek Wedding", che passarono dal teatro al cinema riscuotendo o- vunque un enorme successo. Stessa sorte potrebbe toccare a Guardino, la quale è già in trat- tativa con diversi network per portare i personaggi in tv o addi- rittura al cinema: "Sono già stata contattata per sviluppare una sit-com basata su questi per- sonaggi. Credo veramente che possa funzionare perché sono persone re-ali nelle quali tutti si possono identificare. Ogni fami- glia è un po' pazzerella". Alla base c'è il profondo affet- to l'uno per l'altro, il forte senso di unità familiare, proprio degli italiani. "Candice, siamo la tua famiglia, ti vogliamo bene, puoi sempre contare su di noi per qualsiasi cosa", dice ad un certo punto il personaggio della nonna durante lo spettacolo. La forza sta tutta nell'approccio alla vita di questa donna, colonna portan- te della famiglia e custode delle tradizioni italiane, siano esse cu- linarie o dell'arte di arrangiarsi, come quando in uno degli episo- di raccontati, convinse il perso- nale del teatro a farsi cambiare due biglietti in galleria per la prima fila in platea. "Mia madre tendeva a proteg- gere me e mia sorella. Voleva mantenerci innocenti per sem- pre, mia nonna era l'opposto, ci diceva le cose come stavano. Quando avevo sei anni mi parla- va come ne avessi trentacinque, già sposata con figli". Lo spettacolo ha fatto breccia anche nel cuore di molte cele- brità. "Non sai mai chi potresti incontrare" recita il promo dello show. Difatti alla prima losan- gelina era presente Lorraine Bracco (Medicine Man, The Sopranos), divertita e commos- sa, forse perché le storie di Candice le hanno ricordato un po' le proprie origini. E la famiglia Guardino come ha preso l'idea di vedersi rap- presentata sul palco con tutto il mondo a guardare? "Basta che non ci fai fare brutta figura!" risponde l'esuberante attrice. Lo spettacolo sarà di scena all'Hudson Theatre di Holly- wood fino alla fine di luglio. Candice Guardino con "Italian Bred" in scena all'Hudson Theatre, Hollywood L'attore Harry Guardino, prozio di Candice La scuola della strada e una poetica 'triste' nelle commedie di Verdone Carlo Verdone scrive, dirige e interpreta due commedie che segnano la storia del cinema italiano. Siamo agli inizi degli anni '80 e "Un sacco bello" (1980) e "Bianco, rosso e ver- done" (1981) entrano nella scena cinematografica. Come spesso ricorda lo stesso Carlo, sotto la guida del maestro Sergio Leone, impara a scrivere film con quel tocco personale, quella nota di colore derivata dal saper osservare : "La vera scuola non è il Centro di Cinemato- grafia ma la strada, ed il saper osservare…". Difatti impara la sintassi cine- matografica, acquisisce gli inse- gnamenti del suo mentore Leone per distaccarsi dalla statica rap- presentazione accademica, detta- ta dalla scuola. I due film, entrambi prodotti da Sergio Leone, hanno molta personalità, freschezza e descri- vono in maniera brillante la re- altà dell'epoca. La trama che si distacca dai classici temi come la grande guerra, descrive e alterna molte scene di vita quotidiana che han- no anima, corpo e ritmo nella sceneggiatura. Diverse storie scollegate tra loro, in questo divertente colla- ge, presentano in chiave di com- media l'iter giornaliero dei per- sonaggi. Il leggero velo di malinconia viene gestito dal regista in modo frizzante, dirigendo con perso- nalità italiana e divertente viva- cità una storia che potrebbe es- sere percepita come triste. La nota caratteristica di questi due film è sottolineata dall'ac- centuazione delle luci ed ombre proprie dei singoli personaggi nonché dal racconto delle scene in chiave poetica. Il sorriso rubato con pudica delicatezza è in netta antitesi con la contemporanea corrente che vede la commedia italiana (frat- elli Vanzina, Neri Parenti) de- scritta nella sola esaltazione di un linguaggio volgare, farcito di continui doppi sensi con chiari riferimenti sessuali. Verdone nel ruolo di Pasquale Ametrano in Bianco, rosso e Verdone (1981) Un sacco bello, film d'esordio registico del 1980 di Carlo Verdone Ennio Morricone con le sue note accompagna e incornicia delicatamente questi due piccoli capolavori del panorama ita- liano. Il primo cinema di Verdone conquista subito il "David di Donatello" e il "David Speciale" distaccandosi dall'attuale cor- rente cinematografica, solo dedi- ta alla esaltazione di una para- noia del vivere e di una voca- zione all'impotenza nella vita. sIMoNe RoMANo MIZZAu