L'Italo-Americano

italoamericano-digital-6-12-2014

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GIOVEDÌ 12 GIUGNO 2014 www.italoamericano.com 19 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Un secolo di Nazionale tra 'notti magiche' sconfitte e grandi speranze gilato. Mussolini fece indossare ai suoi giocatori la maglia nera e fece realizzare allo scultore futu- rista Giuseppe Graziosi la Cop- pa del Duce, un oggetto di gran- di proporzioni creato apposita- mente per i Mondiali 1934 e as- segnato da Mussolini stesso alla Nazionale italiana come squadra vincitrice del torneo. La Coppa del Duce pareggiò per importan- za la Coppa Rimet, segno della forte connotazione data al torneo dal Fascismo. Nel 1935 e nel 1936 la Nazio- nale si aggiudicò rispettivamente un'altra Coppa Internazionale e la medaglia d'oro alle Olimpiadi di Berlino. Nel 1938 gli Azzurri vinsero la seconda Coppa Rimet nei Mondiali di Parigi. DOPO LA GUERRA - Dopo la distruzione e le perdite causa- te dalla guerra, la Nazionale ten- tò di riprendere la sua attività arrivare alla pagina più dolorosa, firmata nel luglio del 1966, quando l'Italia fu eliminata dalla Corea del Nord nei Mondiali in Inghilterra. GLI ANNI '70 - Dopo il fon- do, la risalita. Nel 1968 l'Italia tornò a trionfare nell'Europeo organizzato in casa e a distin- guersi positivamente ai Mondiali in Messico del 1970 sfiorando la vittoria della Coppa Rimet. Mentre nelle università e nelle piazze studenti ed operai prote- stavano, sul campo l'Italia ricon- quistava l'amore popolare anche dei contestatori. Accanto a Bur- gnich, Facchetti, Mazzola e Ri- vera, trovarono spazio i giovani Juliano, Domenghini, De Sisti, Riva, Anastasi e Boninsegna. Nel 1970 la Nazionale azzurra giocò l'epica semifinale Italia- Germania 4-3, la più grande par- tita di tutti i tempi, celebrata sia al cinema, sia nella memoria col- lettiva, decisa da un gol di che investì società, arbitri e diri- genti dei club italiani. In questo clima di corruzione e di sfiducia verso lo sport, la correttezza delle gare e dei campionati nazionali, il Commissario tecni- co Marcello Lippi riuscì ugual- mente a guidare la squadra verso un Mondiale da sogno nel quale ogni giocatore fece al momento giusto la sua parte come membro di un gruppo unito e vincente: il rigore segna- to da Totti contro l'Australia portò la Nazionale ai quarti di finale contro l'Ucraina battuta dai gol di Zambrotta e Toni; Grosso e Del Piero portarono alla vittoria della semifinale contro la Germania; nella finale giocata a Berlino contro la Francia, indimenticabile la grin- ta di Gattuso, Cannavaro e Buffon; il gol di Materazzi che pareggiò la rete di Zidane, che colpì il difensore azzurro con una testata; il gol di Grosso ai rigori, quello della vittoria che proclamò l'Italia Campione del Mondo per la quarta volta. BRASILE 2014 - Oggi, l'alle- natore Cesare Prandelli, entrato in carica dopo il fallimentare Mondiale del 2010 in Sudafrica, ha tentato di rendere e mantene- re competitiva la squadra, che si è già mostrata grintosa nei Campionati europei 2012, battu- ta in finale dalla Spagna. Mentre dalle finestre e dai bal- coni d'Italia si iniziano a intra- ciatori stilizzati impegnati a sol- levare il globo terrestre. Dopo i deludenti Mondiali in Germania del 1974 e la vittoria sfiorata in quelli in Argentina nel 1978, nei quali si distinsero i giovani Paolo Rossi e Antonio Cabrini, la 3 ^ Coppa del Mondo arrivò in Spagna nel 1982 dove gli Azzurri di Enzo Bearzot ot- tennero il più grande successo dell'intero sport italiano del do- poguerra. L'Italia divenne nuo- vamente Campione del Mondo dopo due epiche vittorie sul- l'Argentina e sul Brasile e la vit- toria schiacciante nella finale contro la Germania dell'Ovest. L'Italia di Tardelli e Scirea, Bruno Conti e Dino Zoff fece esultare il presidente della Re- pubblica Sandro Pertini dalla tri- buna e milioni di italiani davanti alla televisione. Per la prima volta anche le donne si avvicina- rono al calcio, mentre giornali e tv aprirono nuovi spazi dedicati al pallone. Nel 1986 ancora un deludente Mondiale che passò il testimone della Nazionale da Enzo Bearzot ad Azeglio Vicini. ITALIA '90 - Gli anni '90, caratterizzati dalla fine della Guerra Fredda e da cambiamenti politici, videro l'Italia protago- nista di "Notti magiche" (canta- te da Gianna Nannini ed Edo- ardo Bennato nell'omonima canzone) a partire dal Mondiale Italia '90, il secondo organizzato in casa. Furono 12 le città scelte per l'evento ma, a differenza del Mondiale del 1934, la Nazionale di Zenga, Ferri, Maldini, Gian- nini, De Napoli, Vialli e Schil- laci dovette accontentarsi di un terzo posto, battuta in semifinale dall'Argentina di Maradona. Le grandi emozioni continuarono negli Usa nel 1994, dove gli Azzurri guidati dal Commissario tecnico Arrigo Sacchi si avval- sero della grinta e del talento di Roberto Baggio, Pallone d'Oro italiano, che trascinò la sua squadra alla finale di Pasadena contro il Brasile. La gara fu segnata dalla sfortuna degli Azzurri e dalle precarie condi- zioni fisiche di Baggio di cui storica è l'immagine di quel- l'ultimo rigore sbagliato, tirato sopra la traversa. Nello stesso periodo gli italiani furono con- solati dai successi dell'Under 21 di Maldini vincitrice di tre Eu- ropei dal '92 al '96, seguiti da quelli del 2000 (Tardelli) e 2004 (Gentile). Toccò a Cesare Maldini, su- bentrato ad Arrigo Sacchi, comandare gli Azzurri a Francia '98 con in difesa Pagliuca, Maldini jr, Cannavaro e Nesta, e in attacco Christian Vieri, Ro- berto Baggio e Del Piero. Nello scontro con i padroni di casa, l'Italia fu battuta ai rigori dalla Francia, acerrima avversa- ria ritrovata due anni dopo nei Campionati europei del 2000. La Nazionale di Toldo, Totti, Cannavaro, Di Biagio e Alber- tini, guidata questa volta da Dino Zoff, vinse la semifinale contro l'Olanda ai rigori di cui fu grande protagonista il portiere Francesco Toldo e il giocatore Francesco Totti, che trasformò il proprio rigore nel famoso "cuc- chiaio", un'immagine indimenti- cabile di quell'Europeo. Nella finale contro la Francia, l'Italia si trovò in vantaggio sino a pochi minuti dalla fine, quando Rivera (all'epoca oggetto di dia- tribe giornalistiche per la staffet- ta con Mazzola) che ci portò a giocare la finale contro il Brasile di Pelè, contro cui la Nazionale italiana poté fare poco. L'ultima Coppa Rimet fu così assegnata al Brasile. A partire dal 1970 iniziò una nuova stagione contrassegnata dall'odierna Coppa del Mondo disegnata dallo scultore italiano Silvio Gazzaniga e consegnata per la prima volta nel Mondiale del 1974. Sulla Coppa in oro massiccio sono scolpiti due cal- d'Europa. BERLINO 2006 - Dopo il deludente Mondiale in Corea del Sud del 2002, nel quale la Nazionale azzurra fu subito eli- minata dai padroni di casa, vitti- ma di uno scorretto arbitraggio, scoppiò in Italia il grande scan- dalo calcistico di "Calciopoli" Il presidente della Repubblica Sandro Pertini e il ct Enzo Bearzot nel 1982 vedere le bandiere tricolori, i nuovi ventitrè giocatori (tra cui Buffon, Pirlo, Balotelli, Cas- sano, De Rossi, Insigne) sono pronti per Brasile 2014, e i tifosi italiani, sparsi nel mondo, non possono far altro che gridare "Forza Azzurri!" e sperare di rivivere "notti magiche". La vittoria di Berlino nel 2006 con regolarità. Con la fine della monarchia sancita dal referen- dum del 2 giugno 1946, la ma- glia azzurra abbandonò lo scudo sabaudo. Nel 1947 la ripresa degli Azzurri coincise con il blocco del Grande Torino, vinci- tore di cinque scudetti consecuti- vi e detentore di alcuni tra i più importanti primati della storia del calcio italiano. L'incidente aereo del 4 maggio 1949, noto come la Tragedia di Superga, di cui furono vittime i giocatori del Torino, privò la Nazionale della sua colonna por- tante tra cui Valentino Mazzola e altri campioni. Per un anno, gli Azzurri portarono il lutto al braccio e la paura ancora presen- te consigliò la trasferta in mare ai Mondiali in Brasile del 1950, un viaggio che minò le energie degli Azzurri presto eliminati. A ciò seguì un periodo buio per la nostra squadra con una serie di delusioni: l'eliminazione da parte dei padroni di casa nei Mondiali in Svizzera del 1954; l'esclusione dai Mondiali 1968 eliminati dall'Irlanda del Nord dopo la famosa rissa di Belfast; l'uscita anticipata dai Mondiali del 1962 con la rissa contro i padroni di casa del Cile, fino ad Il grande Torino che fu vittima della tragedia aerea di Superga Roberto Baggio a Italia '90 i francesi pareggiarono la rete di Delvecchio. Ai supplementari, con la regola del Golden Gol, la rete di Trezeguet costò agli Az- zurri la possibilità di imporsi nuovamente come Campioni Francesco Totti nel gol all'Olanda Continua da pagina 18

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