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GIOVEDÌ 19 GIUGNO 2014 www.italoamericano.com 27 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | L'orgoglio nazionale trionfa in Usa: Belinelli è il primo italiano a vincere un anello NBA. E sul podio sale con il Tricolore to di vista statistico, ma tantissi- ma sostanza se si considera il percorso compiuto da Marco Belinelli per conquistare ciò che mai nessun cestista italiano era riuscito ad agguantare: "Sono campione NBA, non ci credo" ha esultato il "Beli" con lo sguardo incredulo di chi non ancora si era reso conto di aver portato a ter- mine un'impresa quasi epica. Perché su quel palco montato al centro del T&T center di San Antonio, mentre stringeva tra le mani il Larry O'Brien Trophy portando, orgogliosamente, il tri- colore sulle spalle, Belinelli sa- peva di rappresentare tutto un popolo che da sempre sognava di poter, al pari di Germania, Spa- gna, Francia e Argentina, salire sul tetto della NBA: "Quello che sto vivendo è qualcosa di vera- mente incredibile - dice il cestista - sono campione Nba, nessuno lo avrebbe mai detto. Questo suc- cesso è per la mia famiglia e per tutti quelli che hanno creduto in me. Ma lo voglio dedicare anche a tutti quelli che in questi anni mi hanno criticato. Chi diceva che non sarei mai riuscito a crescere in questa Lega, loro mi hanno dato una carica e una moti- vazione incredibile e adesso sono campione NBA". Inutile chieder- 4-1 e tutti a casa, per buona pace dei super Heat, bicampioni e quattro volte finalisti (nelle ul- time 4 stagioni), letteralmente portati a scuola da Tim Duncan, Il sogno di Marco si è realiz- zato. Il ragazzo di San Giovanni in Persiceto ce l'ha fatta. All'età di 28 anni, dopo tante difficoltà Il 28enne cestista bolognese ha vinto il titolo con i suoi San Antonio Spurs gli di parlare delle sue statistiche dei suoi tiri, delle sue giocate. Belinelli ha acquisito l'impo- stazione mentale degli Spurs, quella che per intenderci, lo ha portato a porre l'accento sempre e comunque sulla squadra: "Que- sta è la vittoria del gruppo – ha continuato - lo ha detto anche Pop, abbiamo sempre giocato di squadra e abbiamo costruito il nostro successo proprio con il collettivo. Tutti hanno contri- buito a cominciare da Boris Di- aw, che ha disputato delle Finals incredibili, fino a Mills, straordi- nario in gara-5. Poi ovviamente c'è Leonard. Lui ha marcato prima Durant poi LeBron, facen- do un lavoro incredibile". Infine un passaggio sul Tri- colore portato con immensa fie- rezza sulle spalle durante la ceri- monia di premiazione: "Lo ave- vo comprato il giorno prima – ha concluso Belinelli – ma non lo avevo detto a nessuno". Sca- ramanzia tutta italiana per un ra- gazzo che ha regalato una grande soddisfazione ad un intero Paese. NIColA AlFANo Michael Schumacher sugli sci, la sua seconda passione ed un non semplice adattamento al basket a stelle e strisce, è diventato il primo italiano a vin- cere un anello NBA. Il grande giorno, quello del- l'incoronazione è arrivato nella notte (italiana) tra domenica e lunedì al termine della vittoria dei suoi San Antonio Spurs con- tro i Miami Heat di Lebron Ja- mes in gara 5 della serie finale. Manu Ginobili, Tony Parker e soprattutto Kawhi Leonard, elet- to Mvp delle Finali al secondo anno nella lega e ad appena 22 anni. A dire il vero, il nostro Marco la Finale l'ha più guardata che giocata risultando decisivo nel primo tempo di gara 1 e nelle pochissime fasi di gioco in cui coach Popovich lo ha gettato nella mischia. Poca roba dal pun- A 155 giorni dall'incidente sugli sci, Schumi torna in pista uscendo dal coma Si intravede la luce in fondo al tunnel. Dopo 5 mesi e mezzo di un infinito e triste coma, Mi- chael Schumacher si è risveglia- to. A 155 giorni esatti dall'incre- dibile incidente occorsogli sulla neve svizzera di Meribel, dove il pluricampione iridato di Formu- la Uno cadde durante quello che doveva essere un innocuo fuori- pista battendo la testa, Schumi ha riaperto gli occhi confermando i segnali positivi già palesati negli ultimi 30 giorni. Il tanto atteso annuncio è arri- vato attraverso un comunicato vuole ringraziare sentitamente medici, infermieri e fisioterapisti di Grenoble, così come quelli che hanno soccorso Michael su-bito dopo l'incidente. In questi mesi è stato fatto un lavoro ecce- zionale". Adesso inizia una nuova, e per certi versi, ancor più difficile battaglia per il campione tedesco che, dopo 155 giorni di coma e svariate operazioni, delicatissi- me, alla testa, proverà a riacqui- sire il controllo del suo corpo e delle capacità intellettive. A tal proposito, pare che la lunga riabilitazione si svolgerà in Svizzera, in un centro nei pressi di Losanna, specializzato nel recupero fisico e intellettivo in seguito a gravi problemi neuro- logici. Il tutto però avverrà "lontano dai riflettori", come sottolineato da Sabine Kehm nella stessa no- ta volendo, in sostanza, tenere a debita distanza quanti vorranno restare quotidianamente infor- mati sullo stato di salute di super Schumi. Privacy, ma anche e soprattut- to consapevolezza di dover fare i conti con un lunghissimo e com- plicato processo di ripresa, forse graduale, forse parziale, a seguito dei comunque ingenti danni riportati dal pilota tedesco a cau- sa della caduta dagli sci. Non più di un mese fa, il dot- tor Gary Hartstein, aveva definito "irreale" un eventuale ottimismo circa le prospettive di completa guarigione di uno Schumacher che, stando ad alcune indi- screzioni, peraltro tutte da verifi- care, avrebbe perso gran parte del tono muscolare e quindi del pro- prio peso (sotto i 50 kg). Voci, indiscrezioni, opinioni e poco più. Ciò che veramente conta, ciò che tutto il mondo vo- leva sentire, il primo piccolo mi- racolo che tutti attendevano è, arrivato. Schumacher ha riaperto gli occhi e a breve inizierà una nuova lunga gara, contro il tem- po e forse contro logica. Proprio come gli piaceva fare stampa emesso da Sabine Kehm, storica portavoce di Shumacher: "Michael ha lasciato l'ospedale universitario di Grenoble per proseguire la lunga riabilitazione – è stato annunciato – e non è più in coma. La sua famiglia NIColA AlFANo La festa a San Giovanni in Persiceto, nel Bolognese in pista: vincere contro tutto e tutti, lavorando notte e giorno sul settaggio della sua vettura per portarla oltre ogni limite. I tifosi della Ferrari e del suo pilota dav anti all'ospedale di Grenoble