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GIOVEDÌ 19 GIUGNO 2014 www.italoamericano.com 24 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Nell'anno in cui la Giornata Europea della Cultura Ebraica (14 settembre 2014) ha come tema "La donna nell'ebraismo", la Galleria d'Arte Moderna di Roma Capitale, offre al pubblico un percorso espositivo con opere di artiste ebree italiane che è una riflessione sull'identità di genere, sullo spazio e sul ruolo della donna. Marina Bakos, una delle curatrici della mostra, scrive: "Un raffinato quanto sapiente sfruttamento del colore sono la forza della personalità artistica di Eva Fischer che tesse architet- ture d'incanto, siano esse ricche di figure, case, barche, biciclette. Nei bozzetti per le vetrate del Tempio Maggiore di Roma l'e- leganza del segno, lieve e cali- brato, contorna forme fantastiche dense di luce: Roma e le Quattro Città Sante, Gerusalemme, He- bron, Safed e Tiberiade, sono rette da linee impercettibili e da colori che si sommano gli uni sugli altri, dilagano in liquide trasparenze, accese da lampi improvvisi, a volte caldi spesso cristallini. La materia è trasfigurata: è luce che da fisica si fa spirituale e attende solo che la fragilità del vetro la renda metafora visiva della trascendenza: realtà mistica che attraversa la finestra". Salvatore Fornari, allora direttore del Museo Ebraico, chiese in un primo momento a Chagall di eseguire i bozzetti, ma il maestro rispose: "Io sono vecchio e poi voi avete la Fischer!". Nel 1962 nelle vetrate della sinagoga di Hadassah egli si era affidato al tema delle dodici tri- bù di Israele per sviluppare ma- gistralmente quell'individualità così consona ad un sentire e- braico: al colore, ispirato alle pietre preziose del pettorale del sommo Sacerdote, lasciò il com- pito di un irradiare misterioso, una forza evocatrice, una ric- chezza simbolica. Anche Eva ancora saldamente le sue architetture alla storia e alla spiritualità del suo popolo attraverso una metafora colletti- va e allo stesso tempo indivi- duale: ciascuna delle città, em- blema di una sacralità corale, è identificata dai quattro elementi (acqua, fuoco, terra, aria) che caratterizzano l'anima di quell'equilibrio di tinte, di sfu- mature, di abbagli cromatici dai quali emerge il sublimare delle forme. Il quinto bozzetto, Roma, ha la consistenza del sogno, la brillantezza della speranza, la solidità fragile della rinascita: omaggio ad una città che da se- coli riconosce nell'ebraicità un nucleo portante e insostituibile per la vita e la cultura cittadina". Nata nel 1920 nella ex-Ju- goslavia da famiglia ungherese, dall'immediato dopoguerra, Eva Fischer sale alla ribalta della cul- tura mitteleuropea, ma allo stes- so tempo italiana. Colorista ed oggi ultima rap- presentante della scuola romana del dopoguerra, fra le sue tem- atiche restano celebri le person- alizzazioni delle biciclette, i pae- saggi mediterranei, i mercati rionali romani, ma anche quel diario tenuto segreto anche ai suoi familiari per quasi 40 anni, con tutta la drammaticità del periodo delle deportazioni, che non l'ha mai abbandonata. La crudeltà nazista strappò ad Eva oltre trenta parenti tra i quali il padre Leopold, rabbino capo e grande talmudista. Eva Fischer, che con la sua Eva Fischer: Benedizione, vetrata della Sinagoga Dal Giappone a Firenze: 33 opere per la mostra italiana di Miyasako Le sale dell'Andito degli An- giolini della Galleria d'Arte Mo- derna di Palazzo Pitti a Firenze, ospitano la prima grande mostra italiana di Masaaki Miyasako, artista giapponese noto in tutto il mondo, molto legato all'arte tra- dizionale del suo Paese, ma pro- fondamente innovatore. Una delle caratteristiche prin- cipali dell'arte nipponica antica è la levità e la maestria dell'ese- cuzione, caratteristica a cui Mi- yasako si attiene toccando vette di raffinatezza minimalista. L'artista però entra con deci- sione nella contemporaneità, sfiorando persino l'Informale, nella sua rivisitazione dell'armo- nia tradizionale, delle forme e degli accostamenti cromatici, che propone in modo proprio. In Occidente l'influenza del- l'arte nipponica fu enorme. Le stampe giapponesi arrivarono in Olanda attraverso la compagnia delle Indie e da lì si diffusero in tutta Europa. Le scene di vita quotidiana, la loro rappresen- tazione in modo bidimensionale, con una stesura del colore piatta, priva di chiaroscuri, dettero vita al fenomeno artistico del Giap- ponismo, che ebbe grande influ- enza sul nascente Impressioni- smo. Le stampe Ukiyoe furono d'ispirazione per Van Gogh, Monet, Manet, Degas, Renoir, Pisarro, per Klimt e per l'Art Nouveau. Da allora, però, sem- bra che l'arte giapponese si sia fermata, senza trovare il corag- gio di entrare nel mondo con- temporaneo. Non per Masaaki Miyasako. Professore alla Tokyo University of the Arts, Miyasako utilizza tecniche complesse e di origine antichissima. Esemplare in questo senso è il suo ricorso alla Urazaishiki, una tecnica usata in genere nella pittura dei tessuti, che comporta l'appli- cazione del colore anche sul retro del supporto. I soggetti fluviali, le campa- Fireworks into the water, raffinatezza minimalista dell'artista nipponico Masaak i Miy asak o Ricordo del padre, 1946 fertilissima attività esposta in ogni angolo del mondo, non ulti- mo lo Yad Vashem, il Museo dell'Olocausto di Gerusalemme, funge da trait d'union tra alcune antiche nazioni europee, attraver- so la storia e la cultura dalla Seconda Guerra Mondiale ad oggi. L'ebraicità coniugata al femminile dalla colorista romana Fischer Tradizione e modernità: Weave asking the yarn, 2009 gne, i dettagli che rappresentano il trascorrere delle stagioni ri- chiamano Hokusai e Hiroshige. Ma la cultura figurativa non distoglie lo sguardo dalle mille occasioni offerte dalla vita di tut- ti i giorni. Accanto ai tradizionali paesaggi giapponesi, compaiono visioni ravvicinate di donne, uo- mini, animali, frutta e fiori, di- pinti con finissime sfumature cromatiche che ricordano Bon- nard. In mostra sono esposte 33 opere che rappresentano l'esteti- ca di Miyasako. Sono per lo più di grandi dimensioni o composte in pannelli, provenienti da grandi musei giapponesi, da collezioni private e dall'ultima produzione dell'artista. FABRIzIo del BIMBo