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GIOVEDÌ 26 GIUGNO 2014 www.italoamericano.com 19 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Papa Francesco nella Piana di Sibari. I giovani aspettano il riscatto sociale della loro Calabria Il vociare dei ragazzi poco prima delle cinque del mattino è il chiaro segno che nella Piana di Sibari sta per iniziare una giorna- ta particolare. La luce dell'alba non è ancora arrivata, ma già sulle vette del massiccio del Pollino, il parco l'inizio del solstizio d'estate e i ragazzi, passando davanti alle delimitazioni dell'area in cui sarà celebrata la Santa Messa da Papa Francesco nel primo pomeriggio, sanno bene che li aspetta, in questo giorno particolare, una scommessa, una rivincita del loro territorio, un impegno che non dimenticheranno facilmente alla collaborazione degli uomini della Protezione Civile, nonchè delle Forze Pubbliche, a voler rappresentare quella Calabria diversa non solo al cospetto di Papa Francesco, primo ospite e rappresentante di fede universale della Chiesa, ma anche di fronte al resto della regione: sono una società rinnovata che, finanche sotto un aspetto internazionale, è alla ricerca non utopistica di una nuova dimensione solidale e costruttiva. una chiara interpretazione del territorio in cui vivono. Questi giovani, dietro le direttive di monsignor Nunzio Galantino, vescovo della Diocesi di Cassano Jonio, ci tengono a dimostrare tutto questo. Probabimente ci riusciranno. Al momento non si rendono conto che dovranno far fronte alla presenza di più di duece- tocinquantamila persone, tutte accomunate in questo spiazzo di terra delimitato tra due gruppi appenninici, che caratterizzano questa zona della Calabria "Ulteriore" con il Pollino a Nord e con l'Altopiano della Sila a Sud, che scende verso il cuore della Regione. Anche dalla dimensione geografica della Calabria, si comprende come possono essere variamente articolati i linguaggi e complesse le reazioni, le con- vivenze con i costanti problemi malavitosi di questa terra. Le varie zone della regione hanno tante sfaccettature e modi molto diversi nell'affrontare la vita, il difficile inserimento nel mondo del lavoro, l'emigrazione. Ma questo è un giorno diver- so. Sì è proprio vero: il Papa è a Cassano, in Calabria. Il Santo Padre, nelle prime ore della mattinata, ha visitato l'Istituto Penitenziario di Castrovillari dove tra l'altro si trova il padre del piccolo Cocò Campolongo, il bambino di tre anni ucciso dai rivali della famiglia insieme alla sua com- pagna e al nonno. Fatti questi che fanno rabbrividire e pensare all'identità di un territorio che non vuole assolutamente dis- tinguersi per tale spietatezza e brutalità. Nel frattempo i ragazzi della Diocesi, armati sin dal primo mattino di tanta buona volontà e impegno, continuano unitamente Papa Francesco celebra Messa nella piana di Sibari (Ph. Vincenzo Alvaro) appenninico che sovrasta l'intera Piana Sibarite, i primi raggi solari illuminano la cima più alta della Calabria con i suoi 2.267 metri di altezza. La giornata è limpida. È In 250mila per la Messa di Papa Francesco a Sibari (Ph. Vincenzo Alvaro) comune. Questo male va combat- tuto, va allontanato. Bisogna dir- gli di no. La Chiesa, che so tanto impegnata nell'educare le coscienze, deve sempre di più spendersi perché il bene possa prevalere. Ce lo chiedono i nostri ragazzi. Ce lo domandano i nostri giovani, bisognosi di speranza. Per poter rispondere a queste esi- genze, la fede ci può aiutare". Poi si è rivolto ai giovani "che vogliono mettersi in gioco e crea- re possibilità lavorative per sé e per gli altri", esortandoli a "non lasciarsi rubare la speranza". Speranza di una terra, anche il Santo Padre se ne rende conto, che viene sempre più soffocata, a discapito della libertà: "Opponetevi al male, alle ingiu- stizie, alla violenza con la forza del bene, del vero e del bello". Sull'elicottero lo spazio per sistemare quella borsa piena di storie calabresi è ormai colmo. La folla dei fedeli lo trattiene ancora un poco poi, Papa Francesco parte e vede dall'alto una terra che ha voluto condivi- dere, così inaspettatamente nume- rosa, un giorno fatto di conforto, riflessione e di entusiasmo. L'elicottero è partito, s'innalza lentamente. Ora il desiderio di tutti è svuotare quella borsa che è rimasta a loro, riempita di speran- za, fede e verità da un uomo che è venuto da loro, in Calabria, dai Confini del Mondo. Parole dure che ricordano il rimprovero che Papa Wojtyla fece in Sicilia nella Valle dei Templi, ad Agrigento, dove più di venti anni fa agli uomini di mafia disse: "Convertitevi, verrà il giu- dizio di Dio". Anche Bergoglio non ha usato mezze parole: "Quando non si adora il Signore si diventa adora- tori del male, come lo sono colo- ro i quali vivono di malaffare e di violenza e la vostra terra, tanto bella, conosce i segni e le conse- guenze di questo peccato. La 'ndrangheta è questo: adorazione del male e disprezzo del bene Papa Francesco in Calabria ha invitato a "combattere il male in una terra che conosce violenza e malaffare" nella loro vita. È l'appuntamento del Santo Padre con la loro terra, nel loro habitat, con l'intima identità di giovani liberi, alla ricerca non solo di un lavoro, ma anche di leoNARDo MARANo Come Wojtyla anche Bergoglio: 'Coloro che seguono la strada del male, come i mafiosi, sono Scomunicati' La papamobile nelle vie di Cassano si è mossa lenta tra una visita e l'altra negli Istituti dei Centri Sanitari "San Giuseppe Moscati" e "Casa Serena", non- chè nella Cattedrale di Cassano Jonio, dove è stato accolto da monsignor Nunzio Galantino nel pieno entusiasmo dei fedeli dell'Alto Jonio. A fine mattinata è stato nel seminario della Diocesi di Cassano, dove ha pranzato con i poveri. Prima di celebrare la messa pomeridiana, breve, ma intenso momento di Papa Bergoglio alla Parrocchia di San Giuseppe per commemorare in intimità, l'uccisione del sacerdote Don Lazzaro Longobardi, ucciso poco più di tre mesi fa dopo aver scoperto furti di denaro nella canonica. Altra sosta fuori pro- gramma alla Sede della Comunità Samam per far visita a Roberta, una bambina affetta da microce- falia. Piccoli fuori programma, in questo pezzo di Calabria, a cui si è poi rivolto nell'Omelia tuonan- do contro "coloro che seguono la strada del Male, come i mafiosi, che non sono in Comunione con Dio. Sono Scomunicati". Dopo la celebrazione della messa a Sibari, è in partenza l'e- licottero dell'Aeronautica Militare. Il veivolo è pronto per innalzarsi, i motori sono già acce- si da tempo, le misure di sicurez- za nei momenti che precedono il decollo sono già attivate, ma il Santo Padre è ancora lì a terra frenato da una folla di fedeli e pellegrini che stentano a lasciarlo andare. Papa Francesco sta per partire portando con sè un bagaglio molto pesante che ha cominciato a riempire dalle prime ore della giornata, da quando, mattiniero come al suo solito, ha visitato il Penitenziario di Castrovillari dove, oltre ad essersi incontrato con il papà del bambino trucidato Cocò Campolongo, si è intratte- nuto con gli altri detenuti della Casa Circondariale, invitandoli a lasciarsi accompagnare dal Signore nel reinserimento sociale nella comunità attraverso il per- dono e la comprensione degli errori. Poi è stata la volta dello stadio di Cassano, dove sul rettangolo di gioco, non si dimenticherà facil- mente la presenza di un giocatore di tale eccezione. L'accoglienza calorosa del sindaco e della cittadinanza ha arricchito l'atmosfera di cordialità e semplicità. leoNARDo MARANo