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GIOVEDÌ 26 GIUGNO 2014 www.italoamericano.com 26 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Fuori al primo turno, come quattro anni fa in Sudafrica. Solo che allora avevamo una squadra stanca, appagata dal titolo mon- diale di Germania 2006. Stavolta l'Italia di Prandelli portava una serie di giovani di belle speranze in cerca di consacrazione dopo il secondo posto agli Europei del 2012 e il terzo nella Confederations Cup dell'anno scorso. Ma sostituendo gli adden- di il risultato non è cambiato. La sconfitta con l'Uruguay di Oscar Washington Tabarez, matu- rata con un colpo di testa del capi- tano Godìn dopo una partita in cui entrambe le squadre non hanno fatto granché per vincere, è il rias- sunto perfetto di tutti i limiti di questa Nazionale, sfortuna e limiti arbitrali a parte. Perché anche senza gli infortuni prima a Montolivo, poi a De Sciglio, poi a Buffon, e se l'arbitro dell'ultima partita, il messicano Rodriguez, non avesse avuto troppa fretta a cacciare dal campo Marchisio per un fallo che al massimo meritava il cartellino giallo, l'impressione è che questa Italia non sarebbe andata troppo lontano. Poca inten- sità, scarsa condizione atletica e poca concentrazione per elementi chiave come Mario Balotelli, che ancora una volta ha fallito l'esame di maturità beccandosi anche una inutile amonizione che l'avrebbe costretto a saltare l'eventuale gara degli ottavi, e anche Ciro Immobile che non ha "salvato" l'Italia contro l'Uruguay. E d'altra parte non si può sem- pre chiedere aiuto ai salvatori Italia ko con l'Uruguay, fuori dai Mondiali Squadra senza fiato e Balotelli deludente seconda partita che ha risvegliato una Nazionale che si stava cullan- do sugli allori della vittoria con l'Inghilterra. Un'altra partita giocata nel caldo infernale delle 13 locali, anche quella con il Costarica del 20 giugno, che l'Italia fondamen- talmente non ha giocato. Due occasioni capitate sui piedi di Mario Balotelli e sprecate mala- mente hanno aperto nel finale del primo tempo le porte al vantaggio di Bryan Ruiz. Ancora di testa, ancora dal capitano degli avversa- ri. E può capitare. Ma non può capitare che nei successivi cin- quanta minuti l'Italia non tiri mai in porta e consegni la vittoria nelle mani dei costaricensi. Un risultato storico che segna il decli- no del calcio europeo, mai prota- gonista quando il Mondiale attra- versa l'oceano, ma particolarmen- te in difficoltà in questo Brasile 2014. Fuori la Spagna campione del mondo, fuori l'Inghilterra, fuori la Russia di Fabio Capello che guarda già al Mondiale in casa del 2018, praticamente fuori anche il Portogallo di Cristiano Ronaldo. E adesso l'Italia, attesa al ritorno in patria da un infinito processo da parte dei 60 milioni di commissari tecnici. Piangere sul latte versato ormai è inutile. Nonostante altri due anni di contratto Cesare Prandelli ha presentato le dimis- sioni da commissario tecnico subito dopo la fine della partita, seguito immediatamente dal pre- sidente federale Giancarlo Abete. Su Prandelli deciderà il Consiglio Federale. Sull'Italia del futuro, solo il tempo potrà rispondere. ANDReA teDesCHI della patria, se gli automatismi non funzionano nonostante l'impegno eroico di un giocatore come Andrea Pirlo, forse l'unico a crederci fino in fondo, al passo d'addio con la maglia azzurra proprio nella triste gara con l'Uruguay, che andrà a sfidare la Colombia in un ottavo di finale tutto sudamericano. E che passa il turno insieme alla Costa Rica, giustiziera degli azzurri nella Cesare Prandelli consola Gianluigi Bufun dopo la sconfitta con l'Uruguay Il Mondiale 2014 si sta rive- lando una delle grandi competi- zioni calcistiche più spettacolari degli ultimi anni. Gruppo A – Il Brasile con- quista la testa del Girone A gra- zie al capocannoniere Neymar. Eliminato con tre sconfitte il Camerun, che gioca la sua miglior partita nel primo tempo, per poi crollare nella ripresa. Nell'altra partita del Girone, Messico e Croazia si sono gioca- ti il secondo posto ed il Messico ha prevalso con una partita quasi perfetta. Gruppo B – Il flop della Spagna poteva essere previsto (squadra logora, divisa e con un sistema di gioco esaurito), ma non così rovinoso. L'Olanda ha recuperato le sue stelle più lumi- nose (Robben e van Persie) e le ha messe al comando di un grup- po giovane, talentuoso e poco organizzato. Il Cile ha conferma- to la propria forza, ma non è riu- scito a conquistare il primo posto, sconfitto dagli Oranje. Tanti applausi ma niente punti per l'Australia. Gruppo C – Tutti ai piedi della Colombia. Anche senza Falcao, i 'Cafeteros' si sono confermati come un gruppo soli- do e dal talento straripante. Alle loro spalle arriva una Costa d'Avorio meno brillante, ma comunque affidabile. Delusione per il 'bloccatissimo' Giappone di Zaccheroni e disastro-Grecia. Gruppo E – Domina la Francia. I 'galletti', senza i Mondiale d'eccezione con tante gare dal risultato a sorpresa riflettori puntati e senza la perso- nalità ingombrante di Ribery, stanno dimostrando quanto bene possa fare una 'buona squadra' che gioca con tranquillità. Fatica la tanto celebrata Svizzera, ma passerà: troppo poco da Ecuador e soprattutto Honduras. Gruppo F – Che delusione, l'Argentina. Data come una delle possibili finaliste, l'Albiceleste ha faticato contro la Bosnia e ha molto faticato contro l'Iran. Solo due perle di Messi (lampi isolati, in due gare tutt'altro che brillanti) e le parate di Romero hanno consentito a Sabella di incamerare sei punti. La Bosnia ha molto deluso: tanto talento e poca coesione. La Nigeria ha conquistato una qua- lificazione che , a inizio Mondiale, sembrava impossibi- le. L'Iran si dimostra solido, ma non riesce proprio a fare gol. Gruppo G – I tedeschi hanno dimostrato di essere la squadra più completa del torneo. Schiantato il Portogallo, hanno pareggiato con il Ghana (ma nel finale hanno sciupato un numero esagerato di palle gol). Klose, che ha giocato solo pochi minu- ti, ha messo a segno il proprio 15esimo gol in un Mondiale (record di Ronaldo eguagliato). Il Portogallo, fino al 94' della partita contro gli Usa, era elimi- nato. Poi Varela ha sfruttato un cross di Cristiano Ronaldo e ha siglato il gol del pari: gli uomini di Bento hanno ancora un filo di speranza. I Lusitani, e soprattut- to CR7, però, sembrano già can- didati a diventare la delusione steFANo CARNeVAlI più cocente del torneo. Continuano a stupire gli Usa: dopo la vittoria contro il Ghana, gli uomini di Klinsmann hanno disputato una grande gara pro- prio contro il Portogallo. Fino al 94' erano primi a punteggio pieno. Adesso, comunque, basterà un pari contro la Germania. Il Ghana non ha sapu- to gestire il proprio talento. Ora, come per il Portogallo, servireb- be un miracolo. Gruppo H – Domina, ma solo nei risultati, il Belgio. Squadra data da molti come 'sor- presa annunciata', quella guidata da Wilmots ha fin qui molto deluso: tanto talento, ma anche un'insopportabile spocchia che ha reso ogni partita una sofferen- za, tramutata poi in vittoria 'rubacchiata'. La Russia di Capello è piena di rimpianti: il pari con la Corea del Sud è frutto dell'enorme papera di Akinfeev, il ko col Belgio, invece, è nato da un atteggiamento troppo rinunciatario e da tanta impreci- sione sotto porta. Adesso ai russi serve una grande gara contro l'Algeria, Nazionale che ha tra- volto la Corea (parsa solida, invece, contro la Russia) e avversario tutt'altro che sempli- ce. Per gli asiatici, invece, sem- bra davvero finita.