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mento dei monaci benedettini, del capitolo di Praglia, nel colle di San Daniele. La cittadina dà i natali all'illu- stre medico e filosofo Pietro d'Abano, vissuto tra il 1257 ed il 1315, condannato prima e riabi- litato poi per eresia. Delle sue gesta è testimone un affresco dell'enigmatica serie nel Palazzo della Ragione di Padova. Nei contrasti tra signoria Carrarese, Padovana, Scaligera, Veronese, anche Abano finì sotto la furia di Cangrande della Scala nel 1314. Dal 1405 anche Abano, come tutto il territorio padovano, passa alla Repubblica di Venezia. Saranno quattrocen- to anni di pace nei quali la vita cittadina scorre tranquilla. Nel 1428 sorge il complesso monastico di Monteortone, a seguito all'apparizione della Vergine che annunciò la fine di una delle molte pestilenze. Con la caduta di Venezia nel 1797 anche Abano e Montegrotto Terme caddero sotto il dominio francese, assog- gettate allo straniero fino al 1866 anno in cui tutto il Veneto, causa il plebiscito, venne annes- so al Regno d'Italia. Da allora la fama e il prestigio delle due sta- zioni di cura termale sono cre- sciute senza sosta. Abano e Montegrotto Terme sono oggi due delle più famose e attrezzate stazioni di cura terma- le d'Italia. I due centri sorgono a pochi chilometri da Padova, nella pianura orientale antistante il Monte Ceva che fa parte dei Colli Euganei. Le loro origini, benché non documentate da ritrovamenti archeologici, sono assai remote e si fanno risalire a molti secoli prima di Cristo quando la pianu- ra era abitata dagli Euganei. All'arrivo dei Veneti, nel IX- VIII sec. a.C., quei primi abita- tori furono costretti a fuggire trovando riparo nelle aspre colli- ne prospicienti. Nel 49 a.C., seguendo le stesse sorti della vicina Padova, i due siti ottennero la cittadinanza romana e da allora diventarono zone molto famose e frequentate proprio per la presenza delle benefiche acque termali, già allora conosciute: "Aponus", il dio locale protettore delle acque calde, era venerato sin dai tempi degli Euganei, a partire dal X sec. a.C. I secoli bui delle invasioni bar- bariche portarono ad un comple- to decadimento delle stazioni termali: le devastazioni e i sac- cheggi cominciarono a partire dal 452 con gli Unni, che costrinsero gli abitanti della zona ad abbandonare le due cit- tadine poi definitivamente rase al suolo all'arrivo dei Longobardi. Bisognerà attendere addirittura la dominazione veneziana per- ché i centri di cura vengano riat- tivati. Neppure durante la signo- ria dei Carraresi, tra il 1318 e il 1405, si riuscirono a ripristinare le terme. Le ingenti opere di bonifica avviate dalla Serenissima iniziarono a metà del Cinquecento con la costru- zione di strade e canali e con la deviazione di fiumi. Fu previsto anche il restauro e il ripristino delle stazioni termali e i nobili padovani e veneziani ne appro- fittarono per costruire le loro lussuose ville nei dintorni, ripor- tando nuovamente in voga la moda dei bagni termali. A partire dal 1760 sono iniziati gli scavi archeologici nella citta- dina di Montegrotto. In quell'an- no è stata scoperta una statua in marmo raffigurante l'imperatore Adriano nelle vesti della divi- nità. Il reperto si trova oggi al Museo Archeologico di Venezia insieme a numerosi altri oggetti quali anfore, vasi fittili, anelli e statuine. Da allora e per tutto l'800 si sono susseguiti numerosi ritrovamenti, fino al 1931 quan- do sono apparsi quattro preziosi pavimenti lavorati a mosaico appartenenti ad una grande abi- tazione romana. Non può mancare una sosta a Villa dei Vescovi, a Luvigliano, frazione di Torreglia, considera- ta il primo trapianto del gusto per la classicità romana nell'en- troterra della Serenissima. Essa custodisce il più straordinario esempio di decorazione ad affre- sco nel Veneto precedente alla rivoluzione imposta da Paolo Veronese. È stata dichiarata monumento nazionale ed è di proprietà del Fondo Ambiente Italiano dal 2005. Si potrebbe definirlo l'anello dei castelli, ma è più adatta la definizione anello dei canali attorno ai colli. Buona parte del percorso si svolge lungo gli argi- ni dei canali artificiali che attor- niano l'isolato gruppo collinare e, al ritorno, lungo l'argine del fiume Bacchiglione o per piste ciclabili a ridosso dei colli. Stiamo parlando di proposte per bikers in Veneto per i prossi- mi mesi di bella stagione. Un giro fantastico, forse il più bello nella pianura veneta cen- trale, che porta a scoprire scorci di campagna, oltre a bellezze storico-artistiche che nemmeno s'immaginano dal finestrino del- l'auto in una strada trafficata. Con il completamento, tanto atteso, delle piste ciclabili nell'a- rea di Rovolon-Teolo- Montegrotto, il periplo completo (60 km) dei colli Euganei è una bella realtà. Un lungo rosario di piste cicla- bili concatenate l'una con l'altra denominato "Anello Ciclabile attorno ai colli Euganei". Se per le cure termali ci trovia- mo in bassa stagione, la zona del Parco dei colli Euganei merita sempre una visita approfondita. Tra le località più interessanti spiccano Abano e Montegrotto Terme, Arquà Petrarca, che evoca ricordi letterari, le ville Barbarigo e dei Vescovi. Si tratta di luoghi di antichissi- ma origine: già dal I secolo d.C., come attestano ritrovamenti archeologici, sul colle Montirone esisteva un tempietto votivo dedicato al dio Apono e un laboratorio che produceva il vasellame utilizzato per l'acqua curativa e statuine votive. La frequentazione termale e votiva si protrae quasi sicuramente fino al V secolo d.C., fino cioè alle prime invasioni barbariche e al declino delle pratiche romane. Non vi sono notizie sicure, ma certamente Abano seguì le sorti della vicina Padova e di Monselice e subì devastazioni e abbandoni da parte della popola- zione. Le prime notizie certe risalgo- no al X secolo e testimoniano la lenta rinascita della cittadina con la costruzione di un prima chiesa dedicata a San Lorenzo, l'attuale duomo. Dell'XI secolo l'insedia- GIOVEDÌ 3 LUGLIO 2014 www.italoamericano.com 23 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NIColettA CuRRAdI Il più bel giro nella pianura veneta: estate tra arte e scorci di campagna I colli Euganei aspettano i bikers sull'anello ciclabile Villa Barbarigo a Valsanzibio di Galzignano Terme costruita nel '600 Villa Vescovi a Luvigliano, frazione di Torreglia Il Santuario della Madonna dell'Angelo sulla scogliera marina di Caorle Sono state completate le piste ciclabili nell'area di Rovolon-Teolo- Montegrotto Vacanze al mare a Caorle tra case color pastello e 15 km di litorale sabbioso Caorle, premiata più volte come una delle spiagge più pulite d'Italia, bandiera blu 2014, è rinomata destinazione balneare con oltre quindici chilometri di litorale sabbioso. La spiaggia offre al turista ogni comfort per una tranquilla vacanza sotto il sole: bagni attrezzati, percorsi salute, parchi gioco per bambini. Girando per le vie del paese si rimane affasci- nati dal porto peschereccio che si incastra nel vecchio centro stori- co trasformato in zona pedonale: antiche case dipinte con colori pastello, calli e campielli ricor- dano la vocazione veneziana della cittadina contribuendo a creare una atmosfera rarefatta. La chiesa della Madonna dell'Angelo, che sorge sulla scogliera a mare, ricorda l'anima marinara degli abitanti di Caorle che da secoli vivono di pesca. La cittadina offre due darsene allestite per l'attracco dei natanti: Porto Santa Margherita, che ha una delle darsene più grandi d'Europa capace di ospitare fino a 800 imbarcazioni e Duna Verde, a pochi chilometri dal centro storico che per le sue caratteristiche urbanistiche è anche chiamata "città giardino". Il territorio che circonda Caorle offre una natura inconta- minata, da scoprire attraverso il birdwatching nell'oasi Brussa o tramite escursioni in barca nella Laguna Nord durante le quali si possono visitare i "casoni", costruzioni usate in passato dai pescatori.