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GIOVEDÌ 7 AGOSTO 2014 www.italoamericano.com 26 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | L'undici agosto, il calcio italia- no sarà chiamato a decidere una buona fetta del proprio futuro e, contemporaneamente, a lanciare un segnale forte e deciso. Ci saranno le elezioni del presidente della Federcalcio (Abete dimissio- nario, dopo il disastro Mondiale). I due sfidanti si pongono agli anti- podi, ma forse solo apparente- mente. Carlo Tavecchio (classe 1943), rappresenta alla perfezione il 'vecchio' mondo politico italiano (del calcio e non): democristiano di lungo corso, è attivo da anni in seno alla Figc (attualmente è pre- sidente della Lega nazionale dilet- tanti) ed è stato più volte consu- lente governativo. La sua candi- datura, supportata in primis dal presidente della Lazio Lotito e dall'Ad del Milan Galliani, sem- bra il tentativo di mantenere vive le 'vecchie logiche' che sin qui hanno guidato il calcio italiano e che, con ogni evidenza, ne hanno acuito a livelli spropositati debo- lezze e patologie. Demetrio Albertini (classe 1971), invece, vanta un back- Il calcio italiano chiamato alla svolta dirigenziale dopo il flop mondiale: verso le elezioni per la presidenza federale pante vuotezza. Nelle ultime settimane, allora, sta prendendo corpo una terza via che, per quanto difficilmente pra- ticabile, rappresenterebbe davvero una rottura (forse) necessaria. Si parla, infatti, di un commissaria- mento della Figc che potrebbe favorire un vero reset in seno al 'Palazzo'. Questa eventualità, però, non piace ai dirigenti e ai presidenti delle Leghe, sempre gelosi della propria indipendenza e della libertà di gestire il calcio senza un vero controllo esterno. Attualmente, Tavecchio pare deciso a non ritirare la propria candidatura (Lotito lo sostiene più che mai, certo di poter ottenere in cambio la vice presidenza di Lega), ma dagli ambienti più vici- ni ad Albertini (Associazione Calciatori e Assoallenatori) ora filtra ottimismo: le fila della coali- zione avversaria sono sempre meno numerose e, se un 'ribalto- ne' sembra comunque poco pro- babile, pare profilarsi la possibi- lità di un accordo che ponga comunque Albertini ai vertici della Federaione italiana Gioco Calcio (con o senza Tavecchio). La partita è tanto incerta, quan- to fondamentale: in palio c'è il futuro del Calcio italiano. steFANo CARNeVAlI ground meno compromesso. Grande calciatore, è entrato in Federazione nel 2006 ed è già stato vice commissario straordina- rio e Vicepresidente della Figc. Se è vero che si propone come una 'scossa' rispetto alle vecchie logiche di potere, l'ex mediano del Milan risulta però essere stato co-protagonista nella recente (disastrosa) gestione-Abete. Tavecchio si è rivelato un comunicatore approssimativo e un dirigente che sembra del tutto lontano dalle nuove politiche tipi- che delle principali leghe europee. Finito nel mirino per le sue dichiarazioni (recenti) dal fasti- dioso sentore razzista e per quelle (storiche) poco lusinghiere nei confronti del movimento calcisti- co femminile, il presidente della Lega dilettanti ha perso molto del sostengo di cui godeva: numerosi presidenti di club hanno ritirato il loro appoggio e parole dure sono arrivate anche dal presidente del Coni Malagò e da molti calciatori e allenatori. Albertini, sembra una soluzio- ne del tutto preferibile. Se non altro a livello di freschezza e di impatto mediatico. Non pochi addetti ai lavori, però, fanno nota- re come ci siano perplessità anche su di lui, tacciato di rappresentare un rinnovamento solo apparente e una politica sportiva di preoccu- Carlo Tavecchio, presidente della Lega Nazionale Dilettanti dal 1999 e vice- presidente vicario della Federazione Italiana Giuoco Calcio dal 2009 Il caso dell'estate: le dimissioni di Conte e la nuova strategia della Juventus A fronte, quindi, di un merca- to in entrata un po' interlocutorio (per le mire europee) e della pos- sibile partenza di Pogba o Vidal, Conte ha deciso di lasciare. MOSSA ALLEGRI - La Juventus si è subito cautelata, scegliendo immediatamente Massimiliano Allegri. Mossa rischiosa, visto che il livornese è un rivale storico (celebri le sue 'stoccate' quando era allenatore del Milan) e non può certo van- tare un recente passato trionfale. La sensazione è che le dimissio- ni di Conte abbiano in qualche modo sorpreso i vertici bianco- neri, che hanno poi deciso di puntare su un allenatore di espe- rienza ma 'docile' con le proprie dirigenze. FUTURO INCERTO - Al netto del calciomercato, la sensa- zione è che a Torino spiri una certa aria di 'ridimensionamen- to'. Certo, in Serie A, l'organico della Juventus resta il più com- pleto, ma non sembra che ci sarà spazio, almeno per quest'anno, per il salto di qualità a livello europeo. Dopo tre Scudetti con- secutivi, poi, sarà comunque molto complicato imporsi anco- ra. Ed ecco, allora, il pensiero che Allegri sia stato scelto più per tamponare le falle in un'eventuale stagione non vin- cente, piuttosto che per varare un nuovo progetto tecnico di lungo corso. Massimiliano Allegri, il nuovo tecnico juventino A metà luglio è arrivata quel- la che, con ogni probabilità, è stata e resterà la notizia più cla- morosa dell'estate di calciomer- cato: le dimissioni di Antonio Conte da tecnico della Juventus. Dopo tre anni di altissimo profi- lo e di grandi trionfi a livello nazionale, i bianconeri sono costretti a voltare bruscamente e drasticamente pagina. MOTIVAZIONI - Cosa ha spinto Conte a una decisione così forte ed improvvisa? Forse una mancanza di motivazioni: dopo tre anni di vittorie, spesso trionfali, migliorare (o anche solo confermarsi) sarebbe stato molto difficile. Più che di 'pan- cia piena', però, pare opportuno pensare a una mancanza di con- divisione delle politiche dirigen- ziali. Conte è un lottatore: raggiun- to il massimo in Serie A, avrebbe voluto certamente provare a con- quistare l'Europa (soprattutto dopo le ultime stagioni poco positive in Champions). Per farlo, però, sarebbe stata neces- saria una decisa politica di rinforzo che, evidentemente, la società torinese non aveva inten- zione (o possibilità) di intrapren- dere. steFANo CARNeVAlI Demetrio Albertini, ex centrocampista e attuale vicepresidente della Figc Antonio Conte, allenatore dimissionario della Juventus La festa scudetto della Juventus