L'Italo-Americano

italoamericano-digital-8-14-2014

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perché sei stato ferito/muori perché hai vissuto". Prima della raffinata Dancing, tocca a Rainbow dove Elisa domanda: Are you looking for a place to stay? (Stai cercan- do un posto dove rimanere?). Almeno in questo momento i tanti presenti all'anfiteatro Camerini sanno dove vogliono essere. Qui. Ad ascoltarla. Il pubblico è variegato. Complice la location cittadina e il tipo di musica proposta, è difficile immaginare una sola generazio- ne presente. E infatti non è così. Lì nel mezzo c'è anche chi viene da sonorità più hard-heavy di matrice anglofona, e pare quasi capitata per sbaglio. In apparen- za almeno. "Voce meravigliosa ed ener- gia positiva. La versione al pia- noforte di Dancing è stata da penotti (pelle d'oca, ndr)" rac- conta a caldo Luisa Rettore, al suo primo live elisiano, "la ragazza ha sfoggiato il suo lato tenero senza dimenticare che in realtà ha un'anima molto rock. Moltissima musica rock mesco- la rabbia e ribellione con il sem- plice desiderio d'amore e di star bene, cosa che credo sia insita nel profondo di ogni giovane delle generazioni recenti. Anche la musica di Elisa esprime que- sto sentimento, almeno nei primi album". Il concerto prosegue con la cantante friulana che si alterna tra voce/chitarra e solo microfo- no. Arriva il momento dell'atteso duetto con Francesco Renga. Aldilà delle indubbie qualità canore dell'ex-voce dei Timoria, è il suo fascino a catalizzare l'at- tenzione di una parte del pubbli- co femminile, sottolineato anche da un audace lancio di reggiseno sul palco e qualche licenziosa parola rivoltagli, che la stessa Elisa non si sente di ripetere e condividere con tutti. Tre canzo- ni insieme per i due artisti e poi la "fanciulla" torna a occupare lo stage con la sua band, facen- do anche tappa nella "MiaMartiniana" Almeno tu nell'universo e la celeberrima Luce (tramonti a nord est). "Vorrei rinascere per te e ricominciare insieme come se/ non sentissi più dolore/ Ma tu hai tessuto sogni di cristallo/ troppo coraggiosi e fragili/ per morire adesso/ solo per un rim- pianto" canta Elisa sulle dolci note di Una poesia anche per te. La canzone prosegue, quasi spegnendosi nelle ultime parole "Ci sarà, forse esiste già al di là, dell'orizzonte, una poesia anche per te, anche per te, solo per te, per te..." e qui la cantautrice, rivolgendosi a tutte le porzioni del pubblico, le guarda cantan- do-sussurrando "per te... per te... per te". Ancora qualche pezzo, poi arriva il primo e unico break al termine del quale i musicisti propongono due bis: Together e Cure Me. Dalle origini alle ori- gini. Elisa ha iniziato e concluso dove tutto ha avuto inizio, l'al- bum Pipes & Flowers. Dal pub- blico intanto, a ridosso del palco, è germogliato un pallon- cino bianco con la scritta blu scuro "La mia anima vola". E a questo punto della notte si può solo aggiungere: "Si librano sentieri/ pozzanghere, scrosci di bora e gradini/... Succede sem- pre così/... Ogni qual volta riprendo il cammino dall'epicen- tro dei mie sogni, le candele risplendono più del sole". Nuove melodie si rincorrono. Block notes in colloquio con spartiti. Un tempo. Un gesto. Il pensiero incontra una coperta sdrucita. È già andato oltre. Le scritte dentro il proprio armadio e sulle proprie braccia oggi sono qualcosa d'altro. Oltre la mera improvvisazione. Oltre l'interno stesso delle proprie emozioni. All'anfiteatro Camerini di Piazzola sul Brenta (Pordenone) è di scena Elisa. In una sempre più insolita e poco gratificante estate veneta, le note acustiche di Marco Sbarbati scaldano il pubblico in attesa della "main artist" della serata, Elisa, reduce dal tour dell'ottavo album in studio, L'anima vola (2013), prodotto come sempre dalla Sugar Music. A dare il benvenuto sonoro al pubblico dell'Hydrogen Festival è Labyrinth, prima canzone del suo disco d'esordio (Pipes & Flowers, 1997). Mai come in questa zona d'Italia le parole del ritornello si sposano alla perfe- zione: "Scent of dried flowers/ and I'm walking through the fog – Odore di fiori secchi, e sto camminando nella nebbia". Dal passato più lontano al presente più recente. Dalla sua ultima fatica discografica irrompono Ecco che e Lontano da qui. Tocca poi a un intenso e applau- ditissimo terzetto made in Then Comes the Sun (2001), tutto da sentire dentro. A dare il via, la lenta-veloce Heaven Out of Hell. La lunga chioma dell'artista triestina si muove libera insieme al testo che il pubblico dimostra di conoscere piuttosto bene. Nello scandire le strofe, si accovaccia poggiando la mano sul cuore, incarnando oltre ogni limite interpretativo quel delicato "Just shake because you love/ cry because you care/ feel 'cause you're alive/ sleep because you'- re tired/ shake because you love/ bleed 'cause you got hurt/ die because you lived – Ti agiti perché ami/ piangi perché ti importa/ provi qualcosa perché sei vivo/ dormi perché sei stan- co/ Ti agiti perché ami/ sanguini GIOVEDÌ 14 AGOSTO 2014 www.italoamericano.com 25 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | lucA FeRRARI Il pop-rock di Elisa duetta con Renga: la poesia musicale della cantante friulana si mescola al calore del pubblico Francesco Renga duetta con Elisa sul palco dell'anfiteatro Camerini di Piazzola sul Brenta (Pordenone) Un pubblico di tutte le generazioni ha cantato insieme all'artista friulana Con La Traviata si alza il sipario della lirica al teatro La Fenice di Venezia Gli appassionati di lirica si sono già dati appuntamento a Venezia. Dal 26 agosto al teatro La Fenice sono due titoli verdia- ni, La Traviata e Il Trovatore, insieme a L'inganno felice di Rossini e al Don Giovanni di Mozart, a riaprire la stagione lirico-sinfonica dopo la pausa estiva. Dopo l'estate che ha ospitato la seconda edizione del festival "Lo spirito della musica di Venezia" che ha mescolato i generi alternando sound contem- poraneo e jazz, barocco e pop, canzone d'autore, napoletana e musica da film nel tentativo di avvicinare sempre più le genera- zioni, il cartellone operistico promette bene. I 35 giorni di manifestazione che ha proposto sessanta spetta- coli in una quindicina di sedi tra Venezia, Murano, Mestre e Bassano, registrando oltre 27mila presenze, sono sicura- mente un buon biglietto da visita per chi non conosce la fondazio- ne veneziana, che negli ultimi 5 anni ha registrato una crescita del pubblico del 31,5% parallela- mente all'aumento delle recite, passando dalle 60 del 2008 alle 118 del 2013. Il 26 agosto la Fondazione Teatro La Fenice alza il sipario con il tradizionale allestimento di fine estate della Traviata di Giuseppe Verdi che verrà ospita- to il 22 agosto nel Wiener Festwochen, il festival della musica di Vienna. Il melodramma è andato in scena per la prima volta proprio alla Fenice il 6 marzo 1853. L'opera sarà proposta nell'alle- stimento in abiti contemporanei del regista canadese Robert Carsen che inaugurò nel novem- bre 2004 la prima stagione lirica del teatro ricostruito dopo l'incendio, con le scene e i costumi di Patrick Kinmonth, la coreografia di Philippe Giraudeau e le luci di Robert Carsen e Peter Van Praet. Il capolavoro verdiano sarà diretto dal direttore milanese Daniele Rustioni, nuovo diretto- re principale del Petruzzelli di Bari e dell'Orchestra della Toscana. La platea del teatro la Fenice di Venezia Elisa voce e chitarra (tutte le foto Ph. Antonietta Salvatore)

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