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godere il sole, ma allo stesso tempo desiderasse navigar in un mare d'arte, non potrebbe essere capitato in un posto migliore. A partire dal 1993, il lungoma- re di Caorle (provincia di Venezia) è diventato teatro del progetto "Scogliera viva", sim- posio di scultura biennale. Da allora i blocchi in trachite euga- nea lì collocati per difendere il comune dalle "aggressioni" di Nettuno, ogni due anni diventa- no un laboratorio a cielo aperto dove gli scultori provenienti da tutto il mondo danno libero sfogo a forme e sostanze. Caorle, lungomare. Superato il Santuario della Madonna dell'Angelo ha inizio il mio viag- gio. Muovo i primi passi in que- sta Tolkeniana terra di mezzo. Né battigia né città. Mare da una parte, centro storico dall'altra. Lì sospeso. Non basta uno sguardo. Ho bisogno di toccare. La pietra è liscia. La pietra è ruvida. Appoggio l'orecchio per cerca- re qualcosa che batte. È proprio così. Labirinti. Parole incise. Sguardi pensierosi. Movimenti imperituri. Ammutoliscono anche le onde dinnanzi all'opera Umanità (1994, di Franco Maschio) dove un adulto si sporge dalla parte superiore del masso verso terra, dalla quale emerge la mano di un bambino che cerca di afferrarla. Lui ha il corpo come dilaniato, non omogeneo. Del più piccolo c'è solo l'avambraccio fino alle cinque dita. Il resto è nulla. Come fosse sommerso. Invisibile. Inghiottito. Nell'anno della realizzazione di quest'opera venne perpetuato il genocidio in Ruanda, ignorato dalla Comunità Internazionale, dove morirono quasi un milione di persone. Sempre nello stesso anno era ancora in corso la fratri- cida guerra dei Balcani. Vent'anni dopo, nel 2014, il san- gue d'altri conflitti continua a impregnare il mondo, e di uma- nità in giro ce n'è sempre di meno. Passo dopo passo l'estraniazio- ne dagli esseri umani mi avvolge sempre di più. Ognuna di queste opere ha una propria confidenza alla quale prestare orecchio. Parole uniche che cambierebbero se vi ritornassi già domani. C'è una sorta di trono. Senza troppi inviti vi prendo posto pas- sando dalla parte delle sculture. Mettendomi a fissare gli ormai ex-colleghi bipedi. Statico come un'ombra solidificata ma piena di vita. Esattamente come loro. Il vento intanto si alza. Qualche flutto sbatte fragoroso poco distante dai miei capelli libertini. Alla ripresa del cammino vengo come ipnotizzato dinnanzi a un terzetto di spicchi lunari dalle diverse dimensioni. Dalle immagini del film "Viaggio sulla Luna" di George Méliés al videoclicp di "Tonight Tonight", canzone della rock band americana The Smashing Pumpkins che riprese in parte l'ambientazione del cineasta francese, è un susseguirsi di reminiscenze e nuove ispirazioni salmastre. L'insieme cine-musical-sculto- reo mi culla fragoroso. Senza troppo indugiare riman- go lì, ad aspettare che le luci si spengano in favore dei risolutivi bagliori aranciato-crepuscolari. Rimango qua, parte integrante della scogliera viva di Caorle. Fluidi lineamenti biancastri. Occhi socchiusi. Una caorlina intenta a "navigar". Conchiglie fossili-forme. Astri in visita sul pianeta Terra. Pesci in perpetuo stato di avvicinamento. Pagine forgiate nella pietra. Una sirena in posa. Alligatori, tartarughe, rane e delfini. Sono solo alcune delle sculture presenti sul lungo- mare di Caorle. Dal cuore alla materia. Assolo lapideo scandito nelle forme più variegate. Fondata più di duemila anni fa nel 40 avanti Cristo, numerosi reperti testimoniano le antiche origini romane di Caorle, detta anche Caprulae, Petronia, Insula Capritana o ancora Caule. Quasi cinque secoli dopo, in parallelo alla caduta dell'Impero e le inva- sioni barbariche, le popolazioni limitrofe in fuga trovarono rifu- gio in questa zona e nel 480 dopo Cristo venne istituito il primo governo cittadino. Un salto di qualche altro secolo ed eccoci nel terzo millennio. Se da una parte i numerosi turisti se la spassano negli ordinati stabili- menti balneari, chi si volesse GIOVEDÌ 14 AGOSTO 2014 www.italoamericano.com 21 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | lucA FeRRARI Viaggio tra le sculture a cielo aperto del lungomare di Caorle Passeggiata nel laboratorio a cielo aperto (tutte le foto Ph. Luca Ferrari) Progetto "Scogliera viva" di scultura biennale a Caorle La missione di Rosetta è iniziata nel 2004 e terminerà nel dicembre 2015 Umanità di F. Maschio, una delle sculture sul lungomare di Caorle Le immagini della cometa trasmesse a Terra durante la fase di avvicinamento La sonda Rosetta, con i progetti di 4 università italiane, studia la cometa dopo aver attraversato il Sistema solare per 10 anni e 6,4 miliardi di km Dopo aver attraversato per 10 anni il Sistema Solare (è partita i 2 marzo 2004), e aver viaggiato per 6,4 miliardi di chilometri, la sonda Rosetta dell'Agenzia Spaziale Europea è entrata nell'orbita della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, raggiungendo la distanza di appena 100 chilometri. È un record anche per l'Italia, che ha contribuito in modo importante alla missione con i progetti scientifici dei ricercatori dell'Agenzia Spaziale Italiana e delle università di Padova, Milano, Roma e Napoli e, da un punto di vista industriale, con la Thales Alenia Space. Il progetto prevede una serie di manovre con cui Rosetta comincerà ad avvicinarsi pro- gressivamente alla cometa, tanto da raggiungere la distanza di appena 10 chilometri in settem- bre. A questo punto un modulo si staccherà dalla sonda e atter- rerà sulla superficie irregolare della cometa per prelevare alcu- ni campioni con delle trivel- lazioni. Da notare che la trivella è stata costruita a Milano. da lì trasmetterà dati a Terra con la velocità massima consentita dalla distanza: 22 minuti e 22 secondi. La cometa è distante dalla Terra 405 milioni di chilometri e grazie alle eccezionali immagini già trasmesse, si presenta con ripide montagne, scarpate e cra- teri e con una temperatura di 70° sottozero, 20-30 gradi meno del previsto. La missione di Rosetta terminerà nel dicembre 2015.