L'Italo-Americano

italoamericano-digital-8-21-2014

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GIOVEDÌ 21 AGOSTO 2014 www.italoamericano.com 20 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | lAuRA RossI Se una sera o per pranzo vi trovaste a Milano e vi venisse voglia di mangiare qualche cosa di particolare, di sicuro potrete soddisfare qualsiasi desiderio il vostro palato abbia. Per i prezzi? Troverete offerte per ogni tipo di tasca. Si potrà mangiare cinese, giapponese, eritreo, indiano, greco, toscano, emiliano, puglie- se, napoletano e via dicendo. Lo stesso discorso vale qualora siate voi a voler cucinare qualche piatto particolare. Milano è molto attrezzata dal punto di vista dei negozi alimentari e sarete in grado di trovare l'ingre- diente più strano che cercavate. Per quanto riguarda il cibo, quin- di, non avrete nessuna tipologia di problema. In un contesto così internazionale ed al contempo attaccato alla sua identità nazio- nale, ogni marchio desidera apri- re una propria vetrina, spesso genuini sono nate delle filosofie come il cibo a km zero: se com- prate il latte dal contadino che lo produce nella vostra zona, di sicuro eviterete intermediari, distributori, aumento di prezzi e possibili lavorazioni con conser- vanti, valorizzando il territorio a voi circostante. L'idea è ottima, ma per chi vive nella frenesia quotidiana di Milano è un po' complicata da gestire. Il milanese è la classica per- sona con poco tempo che si reca in un posto e in quello vuole tro- vare tutto: sia esso un supermer- cato, un mercato, una serie di negozi o un centro commerciale. Appena fuori dalla cerchia della grande città fortunatamente il ritmo di vita diventa nuovamen- te più tranquillo. Mancava quin- di una sorta di unico centro, ad esclusione dei piccoli negozi, per chi non riuscisse a comprare o raggiungere cibi prodotti nelle vicinanze o comunque qualitati- vamente genuini. Fu così che un giorno Oscar Farinetti, amico di Petrini e ammirabile spirito imprendito- riale, pensò di creare un marchio che proponesse, in un unico luogo, cibi di altissima qualità e di sicura provenienza. Nacque così Eataly. Sicuramente vi sarà capitato di vedere questo impero del cibo Made in italy, se vi siete aggirati per le strade di New York, Chicago, Dubai o Instabul, per- chè l'idea vincente di Farinetti si è spostata anche su territorio internazionale. Non poteva a questo punto mancare in Milano. Ecco quindi sorgere il tempio del cibo prima in piazza V Giornate e poi in una sede enorme e gran- diosa in piazza XXV Aprile. Il nuovo tempio di Eataly sorge nell'ex teatro Smeraldo, che è stato operativo dal 1942 al 1 Luglio del 2012 e che ospitava anche il famoso locale notturno Shocking club. Alla chiusura, sia del teatro che del club nel 2012, ne aveva risentito anche il vicino e famoso Corso Como, una delle vie più trendy soprattutto per la movida. Un ambizioso program- ma di rivalutazione ha fatto splendere nuovamente il quartie- re, creando la futuristica piazza Gae Aulenti, sottolineando il fascino del tradizionale corso Garibaldi e portando a nuova vita la stessa piazza XXV Aprile. Oramai quest'area è popolata sia di giorno che di notte. Eataly occupa tutto il palazzo del ex teatro, conservandone intatto il suo fulcro: in mezzo a scale mobili, un ambiente luminoso e scaffali pieni di ogni delizia, rimane il vecchio palco che ospi- ta, ogni settimana, un gruppo musicale emergente o meno. Il ricavato? Viene devoluto per realizzare orti nei paesi africani maggiormente in difficoltà. In questo luogo di culto del cibo si possono trovare ingre- dienti e prodotti molto particola- ri di fianco a quelli più comune- mente consumati. Se cercate una bottiglia di Barolo di qualche piccolo produttore delle Langhe, è facile che qui la troviate: ovviamente la qualità ha il suo prezzo. I prodotti hanno un costo del 20% circa superiore a quelli che comprate altrove, a meno che non si parli del famoso Peck, storica boutique di prodotti ita- liani in centro a Milano. Eataly è un grosso supermer- cato? No, un vero e proprio polo culturale enogastronomico con conferenze sul tema food, due aule ultramoderne con corsi di cucina e un settore libri di ricette e di tematiche affini al settore. Di fare la spesa non ne avete il tempo e la voglia? Che importa! Potete mangiare qui senza cuci- nare. Ogni angolo di questo cen- tro ha dei corner dedicati alla preparazioni di piatti specifici. L'angolo della carne, del pesce, della pasta, del caffè , del pane e così via. Musica, buon cibo, otti- mo vino, un caffè di sicura qua- lità: se mangiare è uno dei piace- ri della vita, allora questo è un vero tempio di golosi. Una tappa da programmare in una visita a Milano o in una semplice pas- seggiata. Non solo Eataly merita di essere visto, ma anche tutta la zona circostante dove la preroga- tiva, a differenza del resto della città che si muove frenetica avvolta nel suo business, è godersi la passeggiata, vedere le vetrine, fare quattro chiacchere, bere un caffè, prendere un can- nolo nella mitica pasticceria Panarello (operante dal 1885) e poi fermarsi ad Eataly prima si perdersi fra i grattacieli di piaz- za Gae Aulenti o in una mostra fotografica in Corso Como 10. Un ambizioso progetto di ritrutturazione ha trasformato un teatro e un locale notturno nel nuovo punto vendita di Eataly Milano Il cuore della boutique enogastronomica di Corso Como a Milano Sotto la rocca viscontea di Lonato del Garda artisti da strada, funamboli e giocolieri da tutto il mondo Una cinquantina di spettacoli e artisti di strada da tutto il mondo per la rassegna internazionale di Lonato del Garda Milanesi senza tempo e passeggiate gastronomiche in corso Como Funamboli e giocolieri, acro- bati e ballerini, clown e musici: per un weekend Lonato del Garda, in provincia di Brescia, è diventata la capitale mondiale degli artisti di strada e degli spettacoli circensi. La rocca visconteo-veneta del paese, una delle più imponenti fortificazioni dell'Italia setten- trionale da cui si gode una splen- dida vista sul lago di Garda, ha fatto da scenario all'edizione 2014 della manifestazione inter- nazionale 'Artisti di strada e incanti dal mondo'. L'evento ha richiamato professionisti di fama internazionale che sono arrivati sulle rive del lago per esibirsi a diretto contatto con il pubblico, A Milano si trova tutto quel che si cerca per una cucina internazionale magari più per visibilità che per effettive vendite. In ogni caso bisogna essere su qualche prestigiosa via di Milano per essere un brand che conta! Spostiamoci in Piemonte. Qualche anno fa nella piacen- te cittadina di Bra, nella soleg- giata campagna a ridosso del Roero e delle Langhe, un imprenditore particolarmente preparato nel settore food, creò una delle associazioni senza scopo di lucro più gettonate di ogni tempo, che oggi dettano regole sulla qualità del cibo ita- liano a livello internazionale. L'obiettivo è di poter diffon- dere i vari alimenti di differenti produttori che abbiano in comu- ne qualità elevata, gusto e genui- nità. L'associazione, che ha come simbolo una lumaca, è conosciuta con il nome di Slow food, operativa sul territorio dagli anni '80. Fondatore Carlo Petrini. In questa ricerca di alimenti lontano dai tradizionali palcosce- nici e mostrando delle abilità e delle qualità artistiche ecceziona- li che hanno riempito strade e volti di stupore e divertimento, con una cinquantina di spettacoli con strumenti da teatro di strada, con trampoli, bastoni infuocati, maschere giganti, sputafuoco e macchine teatrali. Il grande fascino del luogo contribuisce a rendere unica la manifestazione e a creare un'occasione di festa capace di coinvolgere il pubblico di tutte le età e di tutte le nazionalità dal calar del sole fino a notte inoltra- ta in un crescendo di musica, cucine etniche, mercatini e mostre.

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