L'Italo-Americano

italoamericano-digital-8-28-2014

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GIOVEDÌ 28 AGOSTO 2014 www.italoamericano.com 13 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | TRE CALIFFI PER UN TRONO Sfida a tre La Vignetta della Settimana di Renzo Badolisani Allegri, Garcia, Benitez: non si scappa, il prossimo campionato di calcio di serie A premierà uno dei tre allenatori. Allegri dovrà convi- vere per tutta la stagione – ufficialmente al via sabato prossimo – con l'ingombrante eredità lasciata alla Juve da Antonio Conte, che ha vinto l'ultimo scudetto valicando quota cento punti, neppure pareg- giando una partita casalinga, realizzando il record di reti. Tre scudetti nelle ultime tre stagioni: è stato una sorta di monopolio. Allegri conosce le insidie dell'incarico: dovrà vincere subito per non alimentare oltremodo pericolosi confronti. Legittimi, d'altronde, da quando un fenomeno da panchina come Conte ha alzato bandiera bianca, rinnegando il progetto-Juve, desideroso di un club senza paletti economici, che possa spendere per acciuffare la Champions League. Allegri non sconfesserà il marchio di fabbrica plasmato dal suo predecessore: conferme per il 3-5-2, nessuna rivoluzione tattica. Dovrà peraltro lavorare sulla testa del gruppo, il nuovo allenatore della Juve con un divorzio traumatico dal Milan nella scorsa stagio- ne. Soprattutto sulla vecchia guardia, quella che ha vinto tre scudetti di fila in panciolle, demolendo gli avversari. Far tornare la fame da vittoria, non sentirsi minimamente appagati: ecco cosa Allegri chie- derà alla Juve. Doti da psicologo, da motivatore più che da tecnico di calcio. Ripetersi, ecco invece cosa chiederanno i tifosi della Roma (ma anche la società americana detenuta da James Pallotta) al francese Garcia. Negli occhi gli ottantacinque punti messi assieme la scorsa stagione. Il record di dieci vittorie consecutive iniziali, quelle che hanno scaraventato la Roma in vetrina, in Italia e in Europa. Ripetersi – nel calcio italiano – è sempre scivoloso: figurarsi in una piazza infi- da come quella della Capitale, che pressa i protagonisti dal mattino alla sera, in cui decine di radio e tv locali analizzano ogni piccolo risvolto, generando talvolta polemiche senza fondamento. Garcia – che ha gia vinto uno scudetto storico in Francia, portando alla vittoria il Lille, club non abituato a primeggiare – è pronto a raccogliere la sfida: provare compiutamente a conseguire il quarto scudetto della storia romanista. Per farlo dovrà necessariamente mutare alcune varianti tattiche: sono molti gli avversari che, in Italia, dalla primavera in avanti, si sono schierati a specchio alla Roma, controllando senza molti patemi le sue sfuriate. Pressione a mille pure su Rafa Benitez, a Napoli. Che è un uomo grande e grosso, mestierante del pallone, avendo vinto a più latitudini e che, pertanto, se la lascia scivolare via. Dovrà però corroborare la sua tranquillità con i risultati, la migliore panacea, da sempre, per un allenatore che operi in Italia, il Paese in cui ci sono cinquanta milioni di intenditori di pallone. Troppi i ventiquattro punti di distacco incassati dalla Juve, lo scor- so anno. Pesano ancora, eccome, nei giudizi rivolti al tecnico spagno- lo che ha potuto trascorrere uno scampolo sereno d'estate solo aven- do piazzato nella bacheca azzurra la Coppa Italia. Corsa a tre, Juve, Roma e Napoli per lo scudetto 2015. Troppo distanti ancora le due milanesi, la Fiorentina e la Lazio. Tre califfi per un trono: Allegri, Garcia e Conte. Vedremo alla fine del prossimo maggio chi guarderà gli altri dall'alto al basso. La differenza tra Italia e Usa? Si può misurare con la pensione All'ufficio postale un cliente si mostra preoccupato per il fatto che il Paese del destinatario è scritto in inglese. L'impiegato postale dice di non avere timore, visto che molti dipendenti delle Poste sono laureati e conoscono sicurezza finanziaria, arriva l'ora del pensionamento, proprio quan- do i figli hanno finito le scuole, il mutuo è estinto e non bisogna più correre per prendere il treno in modo da essere a casa per cenare con i ragazzi. Quando ci si potrebbe dedicare corpo e anima alla carriera, il lavoro e la carriera vengono tolti da sotto i piedi e si resta con la prospettiva di stare tutto il giorno a casa con il consorte e la sicu- rezza di stare uno in mezzo ai piedi dell'altra. Quante volte abbiamo sentito lamentele del tipo: "come spero si trovi qualche hobby", oppure "dovrei trovare il modo di tenerlo fuori di casa"? Con la noia, l'inattività e la mancata voglia di fare qualcosa, gli acciacchi vengono accentuati e diventano prioritari: il medico e la farmacia sostituiscono il bar, lo shopping, la passeggiata. Rimane lo sport in tv ed occuparsi della casa, ma non per tutti, poi alla mancanza dei figli ci si deve ras- segnare perché ora sono loro ad essere oberati dagli impegni di lavoro e famiglia. Questo succede in minor misu- ra negli Usa, dove la pensione (se forzata) viene vista come un'op- portunità per iniziare un'altra car- riera. Anche se l' energia è ridotta per via dell'età, il tempo, l'espe- rienza acquisita e l'attenzione che si può dedicare ai nuovi progetti compensano ampiamente. E con la sicurezza finanziaria, ci si può permettere di essere innovativi ed accettare sfide che prima non potevano essere considerate. In Italia appena un giovane prende un posto fisso, il pensiero corre subito a quando potrà anda- re in pensione. In effetti, si tollera il mondo lavorativo con il solo scopo di andare in pensione con un buon compenso. le lingue straniere. Succede che se a un giovane italiano laureato viene offerta l'opportunità di fare lo stagista in Inghilterra nel suo settore d'interesse e allo stesso tempo un lavoro da portalettere in Italia, il ragazzo tenda a prefe- rire il posto fisso che non lo appaga alle Poste. Ed ecco la realtà italiana che si scontra con quella americana. Mentre in Italia i giovani sacri- ficano le loro ambizioni per un posto fisso che offre una buona remunerazione pensionistica, in America i giovani corrono rischi e accettano sfide non rifiutando opportunità di lavoro che però soddisfano le loro ambizioni a costo di iniziare in un sottoscala a smistare la corrispondenza. In America invece la pensione è vista come un evento senza logica e senza motivo. Appena un giovane inizia ad avere una car- riera ecco che arrivano i figli, il mutuo da pagare, i genitori anzia- ni da accudire… Non si finisce mai e per almeno 20 anni si corre come una trottola: alle riunioni con gli insegnanti, agli eventi extracurricolari, a seguire i com- piti, ad assicurarsi che la sera si ceni assieme e, per il fine setti- mana, ci sia la visita ai genitori e/o suoceri e un po' di "quality time" con figli e consorte. Naturalmente tutto ciò a discapito della carriera. Passano i fatidici 20 o più anni ed ecco che, sul più bello: quan- do si ha il tempo, l'esperienza e la DoM seRAFINI

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