L'Italo-Americano

italoamericano-digital-8-28-2014

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GIOVEDÌ 28 AGOSTO 2014 www.italoamericano.com 21 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | luCA FeRRARI "Dici Redentore e penso subito ai fuochi d'artificio" rac- conta l'ormai veterana della festa, la giornalista milanese Desirée Sigurtà. "Il mio primo ricordo è anche la sensazione che conservo più nitida: lo stupore fanciullesco che mi colse davanti all'esplosione di luci che irradia- vano il cielo estivo della laguna, illuminando da un lato la basilica Se l'avesse anche solo imma- ginata in qualche sogno cinema- tografico, forse Steven Spielberg l'avrebbe tradotta in film. Non è andata così. Da secoli ormai, ogni terza domenica di luglio, a Venezia si celebra la festa del Redentore. I suoi natali affondano ai tempi della peste (1575), la cui fine due anni dopo venne salutata con la realizzazione della Basilica del Redentore sull'isola della Giudecca, progettata da "quel" Andrea Palladio, riconosciuto dal Congresso degli Stati Uniti il 6 dicembre 2010 come il "padre dell'architettura americana". Al Redentore la funzione reli- giosa e le regate di voga alla veneta della domenica sono pre- cedute dall'evento clou la sera prima, lo spettacolo pirotecnico dei fuochi d'artificio. Sabato, festoni di cartapesta appesi ovunque. Altane e cam- pielli con vista bacino San Marco sono terra di conquista di convi- viali tavolate. Minuto dopo minu- to arrivano sempre più imbarca- zioni creando un ingorgo navale di "Rem"-iana memoria (Everybody hurts, ndr). Sono tutte addobbate e legate tra sé. Acqua a parte, la terrazza migliore per godersi lo spettacolo dei fuochi è la fondamenta della Giudecca. Di norma per raggiun- gerla si è costretti a prendere il alla dirimpettaia Fondamenta delle Zattere c'è un ponte votivo che attraversa l'intero e ampio canale. Vi arrivo poco dopo l'inaugu- razione. Cammino sull'acqua come mai mi potrebbe accadere nel restanti 364 giorni dell'anno. La festa del Redentore a Venezia e il padre dell'architettura americana battello. Non oggi. Non alla festa del Redentore. Oggi cambia per- fino la fisionomia dell'antica Repubblica Marinara. Dalla chiesa del Redentore Venezia (Ph. Antonietta Salvatore) I fuochi del Redentore illuminano la notte veneziana (Ph. Antonietta Salvatore) La festa risale ai tempi della peste del 1575 la cui fine fu celebrata con la costruzione della Basilica del Redentore entusiasmante come un'emozio- ne". Non l'avrebbe saputa concepi- re meglio nemmeno Walt Disney. Tavolate del Redentore (Ph. C. Luca Ferrari) La Basilica del Redentore da cui parte il ponte votivo (Ph. C. Luca Ferrari) di Santa Maria della Salute e dal- l'altro la Chiesa di San Giorgio Maggiore. A ripensarci bene oggi, altro non è che la metafora perfetta della mia scoperta della città: intensa come un lampo, In mezzo alla fiumana si pro- cede lentamente. Sulla sponda giudecchina vengo travolto da ciacoe, musica, palloncini e i sapori delle specialità tipiche: riso freddo, "budspenceriani" fagioli con cipolla, bovoeti (chioccioline) agliati, anguria e poi ovviamente il piatto per eccellenza, le "sarde in saor", il tutto innaffiato con fiumi di spritz, birra e vino. Si mangia e si beve. Si beve, si beve e si guarda l'orologio. Un po' prima della mezzanotte, ecco il primo botto. La musica tace. Parlano i foghi. Comete. Stelle. Cuori rossi. Spirali. Tra buio e salsedine s'innalza- no miscugli cromatici, ricadendo e abbozzando inediti sentieri impressionistico-lagunari. Dalla Giudecca alle Rive veneziane degli Schiavoni, dei Sette Martiri fino ai Giardini, S. Elena e anche sulla riviera del Lido, è un inces- sante tripudio di pubblico. "Vivere Venezia nel giorno del Redentore significa scoprire l'anima più vera e genuina della città dove ogni partecipante pare un personaggio uscito dalle pagi- ne di un libro di Jules Verne o dai fumetti di Hugo Pratt" rac- conta ancora la collega lombar- da. Il furore pirotecnico poi si congeda. Le barche puntano (quasi) tutte verso il Lido per continuare la festa in spiaggia. Fino all'alba. Sopraggiungo nel cuore della notte. Ci sono tende piantate nella sabbia. L'aria sa ancora di grigliate. Qualcuno fa il bagno. Qualcun altro passeggia solitario e poetico. Ci si scambiano giova- ni e appassionati baci d'amore. La luce intanto avanza. La brez- za si attenua. La luna è ormai introvabile. Il mondo crea il gior- no e la notte, gli esseri umani si ritrovano tra passi, orme e memoria. L'alba in spiaggia (Ph. Luca Ferrari) Lo spettacolo dei fuochi dalle imbarcazioni in laguna (Ph. Luca Ferrari)

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