L'Italo-Americano

italoamericano-digital-8-28-2014

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GIOVEDÌ 28 AGOSTO 2014 www.italoamericano.com 26 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Antonio Conte è il nuovo Ct della Nazionale italiana. Il dimis- sionario allenatore della Juventus succede così a Cesare Prandelli: nel Mirino c'è l'Europeo del 2016 ma, soprattutto, la rigenerazione della rappresentativa azzurra. AFFARE PER TAVEC- CHIO Pochi giorni dopo la pro- pria tormentata elezione a presi- dente della Figc, Carlo Tavecchio ha messo a segno il primo 'colpo' programmatico della sua gestione. Conte è un Ct di sicuro presti- gio e comprovate capacità: in tre anni ha portato la Juventus a tre Scudetti; dal settimo posto, a 102 punti in classifica. Tavecchio, bisognoso di una mossa di impatto, non poteva effettivamente ottenere un risulta- to migliore. AFFARE PER CONTE - Conte nuovo Ct della Nazionale: un affare per tutti. Ma sarà un successo? Uomo di polso e 'da battaglia', avrà la possibilità di agire sempre in prima persona e con la consue- ta schiettezza: il modo migliore per esaltare le sue caratteristiche. Anche a livello economico il tecnico pugliese ha di che sorride- re: grazie al supporto della Puma (che sarà sponsor tecnico dell'Italia fino al 2022), agli inca- richi accumulati (Ct e referente delle Nazionali giovanili) e ai premi per i risultati ottenuti, potrebbe arrivare a percepire oltre 4 milioni di euro (contro gli 1,6 di Prandelli). FUTURO ASSICURATO? Dal punto di vista tecnico, si sa che il metodo Conte è costituito steFANo CARNeVAlI Conte ha abbandonato la Juventus all'improvviso. Con ogni probabi- lità, quando ha realizzato che non ci sarebbero stati grandi investi- menti da parte della società: vin- cere ancora in Italia, allora, sareb- be stato complicato e imporsi in Europa addirittura complicatissi- mo. Meglio, quindi, lasciare da vincente. Nonostante gli ottimi risultati raccolti in patria, però, non si può certo credere che Conte avesse un grande mercato: in Europa i risul- tati bianconeri sono stati assoluta- mente sconfortanti e il gioco rinunciatario praticato dalla Juve di sicuro non ha impressionato. In Italia, invece, le panchine delle big erano tutte coperte. L'unica via praticabile risultava proprio quella della Nazionale e, con ogni probabilità, si è trattato di un vero affare per l'ex centrocampista. Conte, infatti, diventa Ct in un momento difficilissimo per l'inte- ro movimento e quindi ha il van- taggio di raccogliere un'eredità fallimentare, tutt'altro che pesan- te. In più affronterà una sfida 'da trincea', perfettamente adatta alle sue caratteristiche: avrà il control- lo assoluto della Nazionale e delle giovanili, accentrerà potentemen- te tutte le decisioni connesse con il campo e diverrà referente unico e ultimo per quanto riguarda con- vocazioni e rapporti con i club. L'ex ct azzurro Cesare Prandelli Balotelli lascia il Milan per il Liverpool, ma lo perde anche il calcio italiano Mario Balotelli è un giocatore del Liverpool. Dopo 568 giorni in rossonero, Supermario lascia il Milan e, nuovamente, la Serie A. SORRISI IPOCRITI - Sembra che si tratti dell'affare dell'anno. Il Milan se la ride: si libera di un carattere difficile, di un ingaggio pesante e di un cen- travanti tatticamente poco adatto al credo di Inzaghi. La cessione di Balotelli era evidentemente in cantiere fin dall'inizio dell'esta- te, ma il Mondiale negativo dell'Italia (e dello stesso attac- cante) ha rallentato le manovre rossonere e, probabilmente, ridi- mensionato la cifra incassata dal Milan. Se la ride anche Raiola che, grazie alla trattativa blitz chiusa con il Liverpool, incassa l'enne- sima provvigione generata da Balotelli. Allo stesso modo, opi- nionisti, tifosi e addetti ai lavori commentano, con stucchevole sarcasmo e malcelata voglia di rivincita, favorevolmente la deci- sione del Milan. SBALLOTATO - Chi sem- bra travolto dalla vicenda, questa volta, pare proprio Balotelli. L'addio al Milan appare deci- samente più subito che cercato o richiesto. La decisione pare uni- direzionale e voluta dalla società che (soprattutto ai massimi verti- ci) non ha mai amato fino in fondo l'attaccante. Non è un mistero che Balotelli fosse tifoso del Milan e che stesse per cambiare casa (da Como a Milano), nell'ennesimo tentativo di disciplinarsi, di esse- re più 'di squadra'. VERITÀ SCONFORTAN- TE Se si analizza la vicenda con maggior lucidità, i sorrisi sono destinati a spegnersi rapidamen- te. Il Milan perde l'unico cam- pione di livello internazionale che aveva in rosa: a prescindere dai suoi capricci e dalla sua scar- sa adattabilità tattica, Balotelli è e resta un giocatore dai colpi straordinari. Nell'odierna Serie A sarebbe certamente decisivo. Tifosi e opinionisti farebbero meglio a riconoscere come il cal- cio italiano, con l'addio di Supermario, sia diventato ancora più povero e come lo stesso Milan, che fatica a investire cifre importanti, difficilmente saprà trovare un rimpiazzo all'altezza di Balotelli. Altro che "affarone": il falli- mento di Mario è il fallimento del tentativo rossonero di rico- struire basandosi su talenti gio- vani e italiani (idea che sarebbe potuta diventare un modello per tutto il nostro calcio). BALO ALLA SVOLTA - Anche per Balotelli la situazione è tutt'altro che rosea. Detto del trasferimento 'subito', appare evidente che il numero 45 più famoso del mondo, sia alla svolta decisiva della propria carriera. In negativo. Il Milan era la sua squadra del cuore. Milano, di fatto, la sua città. I rossoneri una società abile nella gestione delle criticità per- sonali (anche se, negli ultimi anni, la crisi complessiva del mondo-Milan si è riverberata persino su questa capacità). Ma tutto questo non è bastato: dopo una prima (mezza) stagione più che positiva, è arrivata una seconda annata scostante (in cui, comunque, tutta la squadra ha arrancato moltissimo). I dubbi sulla 'tenuta' tecnica e mentale del giocatore si sono fatti certez- za (esplodendo durante il Mondiale), sancendo con certez- za quasi totale, che Balotelli non sarà mai un vero campione asso- luto. Adesso ci sarà da gestire un nuovo 'trasloco', con nuove pro- messe e nuove speranze. In atte- sa dell'inevitabile prossima esplosione di malcontento. Un vero peccato, visto il talento del ragazzo. steFANo CARNeVAlI Mario Balotelli è stato ceduto dal Milan al Liverpool dopo 568 giorni in serie A con la maglia rossonera da interventi costanti e decisi sui giocatori: Conte è un 'martello' che trae il meglio dai calciatori attraverso la pressione costante. Con ogni evidenza, facendo il Ct, si perde il contatto quotidiano con gli atleti e ciò può rappresen- tare un rischio per la metodologia dell'ex allenatore della Juventus. A far ben sperare, però, c'è la consapevolezza che, a livello di Nazionali, basti davvero poco per fare il salto di qualità: se si ha a disposizione un parco di giocatori di buon livello, con un po' di organizzazione, tanto carisma e tanta grinta si può arrivare lonta- no. E Conte, in questo senso, è certamente un maestro. Antonio Conte nuovo allenatore della Nazionale di calcio italiana L'allenatore del Milan Filippo Inzaghi

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