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GIOVEDÌ 18 SETTEMBRE 2014 www.italoamericano.com 23 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | EMILIA FERRARA Tra le voci fortissime e interessanti di Napoli e il vezzo tipico di dare soprannomi a tutti, c'è una 'città (letteraria) distratta' Abbiamo incontrato e intervi- stato per i lettori de L'Italo Americano Claudio Calveri autore del libro Città distratta, ed. Homo Scrivens. La scrittura di Claudio è raffinata, colta e senza fronzoli. Città distratta è un libro che ti rapisce dalla prima pagina, mostrandoti scene vivide e forti. Calveri è un gran- de conoscitore della città di Napoli, ha scavato in profondità e ricostruito con sapienza la complessa molteplicità dei rap- porti umani e dei costumi senza scadere nei soliti stereotipi. Il protagonista l'ispettore de Marinis, dopo essere emigrato per necessità lavorative, ritorna a Napoli, dalla quale tutti sem- brano voler fuggire. Napoli è davvero una città distratta o è riottosa? Bella domanda, direi riottosa senz'altro. Da cosa deriva l'usanza tutta partenopea di accollare appellativi secondo la fisiogno- mica o il ruolo che la persona assume nella società, descritta magistralmente nel libro? Credo che sia proprio un'abi- tudine invalsa. È come se a Napoli non bastasse mai la fac- cia che uno ha, bisogna incollar- gliene un'altra. Per me è anche un meccanismo affettivo che personalmente mi piace e soprattutto mi diverte, perché non lo fa una persona sola, ma lo fanno tutti. Nei giorni scorsi ho letto un manifesto funebre: la cosa meravigliosa che mi ha col- pito, sotto al nome e cognome del defunto c'era anche "il cono- sciuto come". È un nostro modo di essere, di sentire le persone. Affibbiare un soprannome a qualcuno vuol dire fondamentalmente entrare completamente in comunione con quella persona. Quale personaggio della let- teratura o della fantasia le somiglia? Penso di aver preso io più che altro qualcosa dai libri che ho letto, anche inconsapevol- mente. Mi è sempre piaciuto pensare di avere qualcosa di Benjamin Malaussène, il capro espiatorio, ma penso che sia più un vezzo letterario. Che letture preferisce? In generale non ho preferen- ze, leggo un po' di tutto, sono un curioso. Di libri preferiti non ne ho in verità, a parte il primo Benni (Bar Sport e La compa- gnia dei celestini) e il ciclo dei Malaussene di Pennac. Ora cosa sta leggendo? I migliori anni della nostra vita di Ferrero, la storia della casa editrice Einaudi in forma di romanzo familiare, e Crash di J.G.Ballard. Qual è il suo rapporto con la letteratura espressa dalla città di Napoli? La letteratura prodotta a Napoli è qualcosa di preponde- rante. Le voci della città sono fortissime, quando riescono a parlare nella maniera giusta, hanno qualcosa di veramente rilevante da dire e sono molto interessanti da ascoltare. Mi piacciono molto i narratori napo- letani e credo che si possa parla- re di una sorta di tipologia, il narratore napoletano è un narra- tore diverso dagli altri. Come si colloca in questa letteratura? Personalmente non ritengo ancora di potermi inserire nella letteratura napoletana, saranno le persone a scegliere un domani se quello che scrivo può essere degno di essere inserito nella let- teratura. Io dico sempre che la letteratura non ha nessun biso- gno di noi, ma siamo noi ad aver un gran bisogno della letteratura. Quindi bisogna vedere se venia- mo ammessi nel "club". L'uso di fb ed altri social network, può favorire la diffu- sione delle notizie relative a uno scrittore o inficiarne la privacy? Assolutamente sì. Io ci lavo- ro coi social media. Si deve imparare a usarli bene e, come tutte le cose, possono essere controproducenti, però per esempio ci sono dei fenomeni letterari non di primissima fascia, ma interessanti come tanti blogger che sono arrivati sulla carta stampata proprio gra- zie alla loro presenza sui social network. Molti dicevano che i social sono la morte della scrittura e della lettura, mentre per molti sono stati un nuovo inizio. Io per esempio lavoro a DeRev la piattaforma di raccolta fondi e un giovane blogger, Luca Auanasgheps Fiorentino, che scrive molto sui social network, è riuscito a ristampare il suo libro usandoci per il Crowdfunding. Fondamentalmente ci sono nuovi sbocchi, ma bisogna esse- re tanto bravi da usarli. Quali altre iniziative por- terà avanti per la città di Napoli per la sua valorizzazio- ne culturale? L'idea è di passare adesso a Lo scrittore e cultural planner Claudio Calveri: "Un narratore napoletano è diverso dagli altri" Calv eri sta progettando un'agenzia letteraria 2.0 Napoli-Milano Il protagonista del libro di Calveri è un emigrato che decide di tornare nella città natale, dalla quale tutti sembrano voler fuggire Le reliquie della Duchessa in mostra a Firenze Fino al 2 novembre 2014 è allestita una mostra al museo degli Argenti di Palazzo Pitti, storica residenza della famiglia Medici dove il pubblico potrà ammirare numerosi oggetti di tipo religioso di pregevole fattu- ra provenienti dalla Cappella delle Reliquie situata nel mede- simo complesso fiorentino. La Cappella venne consacrata nel 1616 come luogo di devo- zione della famiglia e dell'Arciduchessa Maria Maddalena d'Asburgo moglie di Cosimo II, dove custodiva vari reliquari di preziosa matrice. La straordinaria collezione venne incrementata nel corso degli anni grazie alle amicizie che la granduchessa costituì e sulle quali fece appoggio per arrivare ad ottenere numerosi reliquari. La collezione andò a costituire una delle più importanti in tutta Europa a livello di tesori sacri che oltre a far apparire la fami- glia fiorentina devota, ne mostrava la ricchezza e la potenza economica. La mostra intende ricreare e presentare nella prima sezione le opere che l'Arciduchessa aveva raccolto tra il 1616 ed il 1635 e sulle quali venne creato il primo inventario della cappella. All'interno trovarono posto anche oggetti liturgici e manu- fatti non religiosi realizzati in materiali rari e pregiati come il corallo alle variopinte pietre dure, dall'ambra del baltico agli esotici ebano e avorio. Insieme a questi lavori inoltre, alcuni lavo- ri appositamente commissionati da Maria Maddalena e da Cosimo II per poterne fare dono a importanti luoghi di culto. Le successive sezioni della mostra sono rivolte invece a Vittoria della Rovere e del figlio Cosimo III. Quest'ultimo si dedicò alla continua ricerca di reliquie, soprattutto di quelle appartenute qualcosa di concreto ed operati- vo. Stiamo lavorando all'idea di un'agenzia letteraria 2.0, che lavori fondamentalmente sul digitale. Nel momento in cui le librerie chiudono, noi vogliamo dare la possibilità agli autori di conquistare un loro pubblico. Ma non sarà un'editoria a paga- mento. Insieme a me in quest'avventura ci saranno: Diego Nuzzo scrittore, organiz- zatore di eventi culturali di livello nazionale e architetto, e poi ci sarà Paolo Brun che è ex direttore generale marketing della Rizzoli e Corriere della Sera ed è una realtà che sarà a cavallo tra Napoli e Milano. L'AUTORE - Claudio Calveri, è scrittore e cultural planner. Vincitore del premio Troisi per la scrittura umoristi- ca, e di altri premi letterari, ha pubblicato per Comix ed altri editori, libri di narrativa e saggi- stica, in italiano e in inglese. Ha curato il progetto edito- riale Le città visibili, con il patrocinio della commissione nazionale italiana Unesco e di tutte le città della Letteratura Unesco del mondo. Dal 2012 è promotore della candidatura di Napoli a città della letteratura Unesco ed è co-fondatore di Creactivitas, il primo laborato- rio di creatività in Italia. a personaggi che provenivano da zone remote facendo realiz- zare delle custodie di enorme valore frutto della collaborazio- ne fra esperti scultori e i mae- stri orafi operanti nelle botteghe di corte, tra i quali spiccano i nomi di Massimiliano Soldani Benzi, Cosimo Merlini il Giovane e Giuseppe Antonio Torricelli. Due dei reliquiari in esposizione FABRIzIO DEL BIMBO