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GIOVEDÌ 9 OTTOBRE 2014 www.italoamericano.com 24 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Oggi si direbbe volontariato, ma nel III secolo dopo Cristo i gemelli Cosma e Damiano erano definiti anargiri perché anche loro esercitavano in modo asso- lutamente gratuito la professione di medico. La loro regola era quella di curare i malati senza prendere mai alcuna ricompensa e così fecero finché un giorno, in seguito alla guarigione, una donna regalò, mettendole nelle sue mani, tre uova a Damiano, il più piccolo dei due fratelli. Fu tale la delusione e la vergogna che Cosma lasciò in testamento la volontà di essere sepolto, il giorno della sua morte, lontano dal fratello. L'origine dei due santi viene spesso e da tempo immemorabi- le assimilata a quella dei Dioscuri e, in quanto figure mitologiche e figli di Zeus, il dio greco dell'Olimpo, ammetto- no dubbi sulla loro esistenza. Sono tre le origini più comu- ni, tuttavia, che vengono loro attribuite: asiatica che li vede nativi di Costantinopoli, romana che si affermò in Siria, e arabica che li descrisse nativi in occi- dente e più precisamente a Roma. Comunque, le tre teorie affer- mano che erano medici e fratelli gemelli dagli straordinari poteri medicamentosi, capaci di effet- tuare guarigioni per le quali non percepivano alcun compenso. Questa era la loro regola: "Gratis accepistis, gratis date" che, tradotto dal latino, suona così: "Poiché avete avuto gratis la grazia di Dio attraverso il sacrificio di Gesù, dovete resti- tuire gratuitamente il vostro dono". Erano di origine araba, gemelli e benestanti e il loro padre, dopo la loro nascita, si convertì al Cristianesimo mentre la madre da molto tempo prima aveva abbracciato la fede cristia- na. Proprio per la sua conversio- ne il padre subì una persecuzio- ne a causa della quale morì in Cilicia. Anche loro furono persegui- tati da Diocleziano che li fece arrestare dal prefetto di Cilicia, Lisia, e subirono parecchi marti- rii anzi di loro fu scritto che sop- portarono, uscendone sempre salvi, la lapidazione (e le pietre rimbalzavano verso chi le lan- ciava), la fustigazione, il lancio di dardi (che rimbalzavano come prima le pietre); furono anche gettati in mare con delle pesanti pietre al collo perché affogasse- ro, ma le corde si sciolsero e neanche il fuoco di una fornace riuscì a bruciarli. Solo la decapi- tazione poté porre fine alla loro esistenza. Furono sepolti nel 303 a Cirro, vicino ad Antiochia e tut- tavia insieme, perché, secondo una leggenda, un cammello parlò rivelando che Damiano aveva accettato le tre uova dalla donna che avevano guarito sol- tanto per non umiliarla, data la sua ben evidente povertà. Il culto e la venerazione per questi santi è praticato in parec- chie città italiane e la Sicilia non si sottrae a questa devozione. A Palermo, sino a quando il loro culto non venne, nel 1600 "sop- piantato" da quello per Santa Rosalia, salvatrice dei palermita- ni da una peste inarrestabile, erano venerati in quanto guarito- ri da tutti i malanni. Poiché si salvarono miracolo- samente dall'annegamento, i loro maggiori proseliti e devoti sono i marinai e quando Palermo non tributò loro la dovuta adorazio- ne, furono gli abitanti della bor- gata marinara di Sferracavallo ad "adottarli". Così, l'ultima set- timana di settembre, da ben cento anni ormai e senza interru- zione, i marinai celebrano la festa di San Cosma (Cosimo) e Damiano che sul calendario è segnata il 26 settembre. "San Cosimu e Damianu / siti medicu suvranu / siti medicu majuri / libbiratimi d'ogni duluri (San Cosimo e Damiano / siete medico sovrano / siete medico maggiore / liberatemi da ogni dolore). Da questa preghiera popolare si può dedurre come i due fratelli fossero assimilati in uno solo. I pescatori, in camicia e pan- taloni di colore bianco, portano in vita una fascia rossa e un faz- zoletto giallo cinge la testa. Sono scalzi e portano a spalla, in processione, i santi. Poiché devono fermarsi presso la casa di tutti gli ammalati che hanno fatto richiesta del "miracolo" della guarigione, il loro incedere è veloce. Il fercolo è preceduto da un corteo di bambini vestiti come i portatori e dal collo pende una brocca di terracotta colma d'ac- qua e contenente dei fiori, come se fosse un vaso. Terminata la processione i fedeli ammalati attingeranno a quest'acqua che è ritenuta miracolosa. E per rispettare completa- mente la tradizione secondo la quale anche il palato vuole la sua parte, non si può non assag- giare i biscotti "cannaruzzedda" (a forma di trachea) che riprodu- cono anche le figure stilizzate dei due santi, benedetti e impa- stati con miele. I giochi pirotecnici, come ogni festa che si rispetti, illumi- nano la notte successiva con un tripudio di colori e di esplosioni che saziano la vista. Il palato è già stato soddisfatto dai biscotti gustati la sera precedente. Le statue dei due Santi di cui si celebra la festa il 26 settembre Pittura creativa con uno street artist per riqualificare insieme ai bambini una degradata periferia di Palermo Uno street artist di Como, Ema Jons, in trasferta in Sicilia per un progetto di pittura creativa che ha come protagonisti i bambini e come sfondo su cui esercitare il loro estro, i muri che corrono lungo le strade del quartiere di Borgo Vecchio. Il luogo non è dei migliori: è una delle periferie più degradate e povere di Palermo dove si concentra un tasso di disoccupazione che arri- va al 40%, c'è un diffuso analfa- betismo e un insufficiente livello di scolarizzazione. Spesso i bam- bini e i ragazzi stanno per strada invece di andare a scuola. Così, per intercettare questi minori a rischio devianza e cri- minalità è nato questo laborato- Per sostenere il progetto artistico con il crowdfunding basta cliccare su www.indiegogo.com/projects/borgo-vecchio-factory#home rio urbano che vanta esperienze simili in Puglia, ma anche in Francia e Germania. "Borgo Vecchio Factory" ha coinvolto 20 bambini e ragazzi tra i 5 e i 15 anni proponendo laboratori artistici dopo la scuo- la. I disegni e i dipinti realizzati durante i laboratori sono stati poi utilizzati come bozzetti per creare dei murales che hanno illuminato i prospetti delle case del quartiere in un gioco creati- vo a più mani. Da un lato ne ha guadagnato l'aspetto paesaggistico: la peri- feria è stata riqualificata e abbel- lita a costo zero. Ora "Borgo Vecchio Factory" pensa di riproporre il progetto per altri sei mesi, a partire da novembre, coinvolgendo nuove famiglie e nuovi spazi. Per sostenere l'iniziativa è stata organizzata una campagna di crowdfunding online sulla piat- taforma "Indiegogo", attraverso cui si potrà fare la propria dona- zione. È stata anche organizzata una "Instawalk" con l'artista: i parte- cipanti hanno potuto condividere sul famoso social network foto- grafico Instagram le immagini della passeggiata e pubblicizzare sulla rete la campagna di dona- zioni. Per finanziare sei mesi di laboratorio servono cinquemila euro, finora ne sono stati raccolti quasi duemila. Santi volontari o anargiri TERESA DI FREScO I Ss. Cosma e Damiano sono i santi protettori dei pescatori di Sferracavallo, piccola borgata marinara di Palermo