L'Italo-Americano

italoamericano-digital-10-09-2014

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GIOVEDÌ 16 OTTOBRE 2014 www.italoamericano.com 24 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | I tesori d'arte delle banche fiorentine svelano il Novecento FABRIzIO DEL BIMBO "Saluto con piacere questa bella mostra che si inserisce nel progetto delle Fondazioni banca- rie della regione Toscana per valorizzare il patrimonio d'arte. Segna un modello di collabora- zione che mi auguro possa strut- turarsi in modo programmatico diventando modello di riferimen- to per le altre regioni italiane''. Lo ha detto l'assessore alla cul- tura e al turismo della Regione Toscana Sara Nocentini inaugu- rando, la mostra 'Nelle stanze di Michelucci. Collezioni del Novecento' (fino all'11 novem- bre; via Bufalini 6 – Ingresso libero) allestita negli uffici utiliz- zati fino al 2008 dalla Cassa di Risparmio di Firenze. La rassegna si inserisce nel progetto 'I mai visti delle Fondazioni bancarie della Toscana' promosso dalla Consulta delle Fondazioni di ori- gine bancaria della Toscana nell'ambito della Settimana della cultura in Toscana promossa dalla Regione. "È importante – Darsena di Viareggio di Primo Conti (1915) Campi d'autunno di Ardengo Soffici (1907) 'Il paesaggio alle spalle della Gioconda fu merito di Memling' ora lo si può vedere alle Scuderie del Quirinale Firenze e in altri centri, fosse influenzata in misura considere- vole dai dipinti fiamminghi importati, stabilendo che in que- sto processo le opere di Hans Memling ebbero un ruolo parti- colarmente importante". Più di tutti i contemporanei, Memling fu il pittore preferito della diaspora italiana a Bruges, traendo grande vantaggio dalla reputazione della precedente generazione di fiamminghi, in particolare Jan van Eyc, Rogier van der Weyden e Petrus Christus. Fin dall'inizio della sua atti- vità indipendente come pittore di tavole, riuscì a creare una sintesi dei notevoli risultati di quei mae- stri, già tenuti nella più alta con- siderazione dalla nobiltà italiana e dalle élite urbane. Durante tutto il XV secolo, l'Italia e le Fiandre strinsero soli- di legami economici e finanziari collegando i due Paesi mediante una sorta di bretella ideale sulla quale transitarono uomini e mezzi da un capolinea all'altro dell'Europa, con Bruges e Gand al nord e Firenze e Genova al sud. Museum di New York, il Museu Nacional de Arte Antiga di Lisbona e il Koninklijk Museum voor Schone Kunsten di Anversa. E questo grazie all'impecca- bile progetto espositivo di Till- Holger Borchert, curatore del Memling Museum di Bruges, studioso di livello internazionale dell'arte fiamminga del XV secolo, che intende dimostrare "come la pittura italiana, a Tre opere di Memling che mostrano l'importanza del paesaggio sullo sfondo, che poi si ritrova anche in Leonardo La mostra dedicata ad Hans Memling nel 1994 a Bruges, nel cinquecentesimo anniversario della morte, avvenuta nel 1494, ebbe il merito di concentrare l'attenzione su questa figura eccezionale dell'arte fiamminga, dando ragione della sua influen- za sull'arte italiana e mondiale. Nei vent'anni successivi innu- merevoli pubblicazioni hanno esplorato le diverse sfaccettature della sua opera e dei suoi succes- si e la mostra organizzata nel 2005 (che toccò Bruges, Madrid e New York) dimostrò come questo maestro sia stato uno dei ritrattisti più capaci ed esperti del Rinascimento. Mai prima d'ora si era fatta una mostra in Italia dedicata a Memling, nonostante nel nostro Paese siano presenti svariati suoi capolavori e nonostante il suo genio abbia influenzato artisti quali Leonardo, Raffaello, Lotto, Ghirlandaio e molti altri, se è vero che perfino il paesaggio alle spalle della Gioconda lo si deve a Memling, come racconta Paula Nuttall nel suo saggio "Memling e la pittura italiana". Grazie a prestiti eccezionali, spesso pressoché inamovibili per la loro delicatezza e importanza, che generosamente e sulla base del valore del progetto scientifi- co e della autorevolezza di una sede come le Scuderie del Quirinale di Roma, la mostra che rimarrà aperta fino al 18 gennaio, si profila sin da ora come un'occasione unica e irripetibile per il pubblico italiano, gli spe- cialisti e non solo. L'esposizione, che si compo- ne di sette sezioni, "Memling. Rinascimento fiammingo" riu- nirà i capolavori di Memling e altri pittori provenienti da raccol- te pubbliche e private, tra cui il Groeninge Museum di Bruges, la Royal Collection di Londra, il Museo del Louvre nonché la Frick Collection di New York, la National Gallery of Art di Washington, il Metropolitan NICOLETTA CuRRADI ha aggiunto Nocentini - che que- sti luoghi comunemente non aperti al pubblico possano svela- te i loro tesori che costituiscono parte integrante del patrimonio artistico della nostra terra. Queste sale progettate negli anni Cinquanta del secolo scorso da Giovanni Michelucci, sono già di per sé testimonianza di una identità culturale toscana che si è sviluppata in piena sintonia con le problematiche moderne, man- tenendo però un legame ideale con i valori riconosciuti come quelli del nostro territorio''. In quelli che sono stati gli uffici della banca è esposta una selezione di opere del Novecento acquisite per la collezione nel corso degli ultimi decenni e oggi conservate in gran parte nei depositi. 'Nelle stanze di Michelucci' (progetto di Barbara Tosti a cura di Lucia Mannini, Chiara Toti, Giovanna Uzzani con la collaborazione di Emanuele Barletti) è collocata in due sale del secondo piano e pre- senta 62 opere tra dipinti e scul- ture e una ventina di libri d'arti- sta. In una prima sezione sono esposte opere di Ardengo Soffici, Primo Conti, Lorenzo Viani, che testimoniano la prima stagione novecentesca toscana, caratterizzata da nuovi linguaggi, maturati dal connubio tra la riflessione sulla tradizione e le aperture sulle esperienze delle avanguardie francesi e interna- zionali. Un secondo percorso propone le opere suddivise per nuclei collezionistici o tematici o corpus di autori, tutte opere che sono state acquisite con la volontà di salvaguardare signifi- cativi capitoli della storia cultu- rale e artistica toscana, tra cui la raccolta appartenuta ad un prota- gonista della cultura del '900 come Alessandro Parronchi (con opere di Mario Marcucci e Ottone Rosai) fino alle edizioni e ai libri d'artista della casa editri- ce Centro Di.

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