L'Italo-Americano

italoamericano-digital-10-09-2014

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GIOVEDÌ 16 OTTOBRE 2014 www.italoamericano.com 27 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Zanardi, una favola senza fine: l'ex pilota senza gambe conquista Kona chiudendo la gara di resistenza in meno di 10 ore ricevette l'estrema unzione subi- to dopo l'incredibile incidente occorsogli a Lausitzring durante il Gp di Formula Cart che gli avrebbe per sempre cambiato la vita, non ha del tutto gradito lo strepitoso risultato ottenuto facendo presagire un futuro ritor- no a Kona per migliorare ulte- riormente il suo crono: "Alla vigilia avevo dichiarato di aver posto l'asticella sulle 10 ore – ha confermato il due volte campione del mondo della Formula Cart –, ma nella mia testa volevo andare sotto le nove. Il vento mi ha reso le cose quasi impossibili – ha ammesso Zanardi – dopo il 50esimo chilometro della frazio- ne con la handbike ha iniziato a spirare contro. E quando sono tornato indietro, invece di averlo alle spalle, come pensavo, è diventato trasversale. È stato pericoloso, perché ho rischiato di cadere due volte. Da quel punto "Ciò che non uccide, fortifica". Bisognerebbe ricordarselo sem- pre, anche quando tutto sembra perduto e la vita inizia a scivo- larci dalle mani. Mai arrendersi di fronte al fato ostile o alle vicissitudini apparentemente insormontabili. Messaggio uni- versale bello da leggere e persi- no da scrivere, ma complicatissi- mo da accettare quando la vita bussa alle nostre porte presentan- do il conto più salato. Dolore, disperazione, fatica e poi tutto che cambia e sembra non voler più tornare al suo posto. Bisogna conoscere bene se stessi, essere forti, anzi d'acciaio. Un po' come Alex Zanardi, un uomo, un eterno ragazzo, che di arrendersi non ha mai avuto voglia, neanche quando il mondo dell'automobilismo gli ha strap- pato le gambe ed apparentemen- te la forza di continuare. Con il sorriso sulle labbra ed una voglia di andare avanti pari solo al suo talento, ha battuto la sfor- tuna, il fato avverso e la meno- mazione fisica, diventando un IronMan, uomo d'acciaio. Non un titolo metaforico, ma un vero e proprio riconoscimen- to sportivo ottenuto nell'ultimo weekend nel corso della famosa gara di resistenza disputata a Kona alle Hawaii. 4 km di nuoto, 180 km di bici e 42 km di corsa (fatti in carrozzina), ovvia- mente percorsi senza poter con- tare sull'ausilio degli arti infe- riori. Questo l'inferno di sudore e fatica attraversato dal bologne- se prima di giungere sul traguar- do finale in meno di 10 ore com- plessive osannato dalla folla e da uno speaker letteralmente in estasi: "Sei tu l'IronMan, Alex Zanardi, sei tu l'IronMan!". Eppure Zanardi, l'uomo che Cosa c'è di peggio di svegliar- si da un bellissimo sogno prima ancora di averlo completato? Pochissime cose, perché quel senso di incompiutezza lascia l'amaro in bocca anche quando il sogno in questione sfiora l'inverosimile. Vincere ad esem- pio un mondiale per la prima volta organizzato in casa nono- stante roster e recenti risultati non proprio paragonabili alle altre migliori squadre, rientra nella gamma di quei sogni di cui sopra che l'Italvolley femminile di Marco Bonitta ha provato a completare dando prova di carat- tere e spirito di sacrificio al di fuori del comune. Certe sfide però non possono essere vinte, e così l'Italia delle giovani rivelazioni Chirichella e Diouf, e delle veterane Piccinini, Del Core e Lo Bianco, di De Gennaro eletta a titolo indivi- duale miglior libero del Mondiale 2014, non è riuscita ad andare oltre un onorevolissimo quarto posto alle spalle di Stati Uniti, Cina e Brasile, lasciando Italvolley, sogno a metà: le ragazze di Bonitta chiudono quarte e il Mondiale va alle statunitensi NICOLA ALFANO quel pizzico di rammarico di un'intera nazione proprio sul più bello. Dopo una strepitosa prima fase ed una fantastica FinalSix, nel corso della quale le azzurre hanno battuto Stati Uniti e Russia senza batter ciglio, l'Italia ha improvvisamente tolto il piede dall'acceleratore emoti- vo frenando dapprima in semifi- nale con la Cina e poi nella fina- lina per il terzo e quarto posto senta di fatti un nuovo inizio per quello che resta tuttora il secon- do sport più praticato in Italia. E pazienza se il podio è sfuma- to proprio sul più bello perché quanto regalato da questa nazio- nale allo sport italiano va ben più oltre al mero risultato sporti- vo. contro il Brasile. Epilogo amaro che però nulla toglie al piccolo grande miracolo compiuto da questa strana, pazza e geniale nazionale femminile: aver riacceso entusiasmo ed attenzione mediatica attorno al mondo della pallavolo italiana. Vedere tutti i palasport gremi- ti, ascoltare l'inno nazionale cantato a squarciagola da migliaia di tifosi, esultare e sof- frire dinanzi ai televisori, rappre- Alessandro "Alex" Zanardi, nel paraciclismo ha conquistato due medaglie d'oro ai Giochi di Londra 2012, e tre titoli ai campionati mondiali di Baie-Comeau 2013 cui Alex non ha mai smesso di correre: "Quegli ultimi 300 metri sono la cosa più bella che mi sia successa – ha ammesso Zanardi - e a me di cose ne sono accadute molte. Ero sull'orlo delle lacrime, ed è un qualcosa che non mi capita spesso". Tralasciando ambizione e desi- derio, il risultato complessivo ottenuto dal bolognese è stato però esaltante: 273esimo totale su 2187 partecipanti, 252esimo sui 1566 uomini che hanno preso il via della massacrante prova e 19esimo fra le persone con la sua stessa età (tra i 45 e i 49 anni). Unico al mondo, bisognerebbe aggiungere, capace di pensare di poter riuscire in un'impresa simile dopo tutto quello che gli è capitato. di vista non è stato un giorno sfortunato". Bizze del meteo che impallidiscono di fronte alle dif- ficoltà affrontate durante la fra- zione di nuoto, quella per inten- derci in cui le gambe avrebbero davvero fatto comodo al buon Zanardi: "In acqua ho preso calci e pugni, perché gli altri sprintano con le gambe e si infi- lano negli spazi liberi, ma io le gambe non le ho…". Indimenticabili invece gli ulti- mi 300 metri quelli durante i quali, come detto in precedenza, tutto si è fermato per scrivere una delle pagine più belle, pure e autentiche della storia dello sport. Speaker impazzito, folla festante ed un "pizzico" di emo- zione a coronamento di una gara fedele metafora di una vita in Il campione bolognese è una dimostrazione vivente della forza di volontà Nel torneo l'Italvolley ha battuto sia Usa che Cina (Ph. B.Minafra) NICOLA ALFANO Monica De Gennaro, miglior libero dei Mondiali 2014

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