L'Italo-Americano

italoamericano-digital-10-30-2014

Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel

Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/406336

Contents of this Issue

Navigation

Page 12 of 27

GIOVEDÌ 30 OTTOBRE 2014 www.italoamericano.com 13 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | RISPARMIARE, MANGIANDO CIBI SCADUTI Rispar mio all'italiana La Vignetta della Settimana di Renzo Badolisani Non è una di quelle statistiche di cui andare fieri: testimonia, peraltro, lo stato di assoluta indigenza in cui versano molti italiani. Gente che magari – fino a vent'anni fa – viveva dignitosamente con la propria pensione ma che poi, gradualmente, ha visto radicalmente peggiorare la propria situazione economica. Perché ha dovuto contri- buire al sostentamento dei figli (che magari sono stati licenziati per- dendo il posto di lavoro), perché il proprietario di casa ha aumentato il canone di affitto, perché i soldi, oggi in Italia, sembrano non basta- re più. Ed allora, davanti a una statistica ufficializzata le scorse settima- ne, ci si ferma e si riflette. Sono in aumento gli italiani che, non badando alle scadenze dei prodotti che portano in tavola, mangiano regolarmente cibi scaduti da una settimana. C'è addirittura chi li mangia dopo oltre un mese, facendo tornare alla mente ciò che acca- deva negli anni successivi alla guerra. Quando non esisteva ancora l'etichetta con la dicitura "da consumarsi entro", presente oggi sul dorso di scatole e confezioni, e il cibo, una volta aperto, si annusava soltanto per verificare se fosse ancora buono. Al limite – come candi- damente confessato anche da molti intervistati dei giorni d'oggi – finiva nelle polpette. Non si consumano come un tempo frutta, verdu- re, carne e pesce (i prodotti che sono maggiormente rincarati), le tavole sono spesso spoglie (si mangia un primo o un secondo in molte parti d'Italia), gli effetti, tanto cari al Premier Renzi, degli 80 euro hanno inciso relativamente. Non sono aumentati i consumi, le aziende piangono perché quei soldi sono serviti (o stanno servendo) per provare ad estinguere mutui, prestiti e bollette non onorate. Vanno forte i discount, che offrono prodotti scontati (pagando dazio, però, sulla qualità), si lamentano i supermercati, le cui dispen- se, spesso e volentieri, non restano sguarnite. Ecco perché – davanti al costo della vita che cresce a dismisura e non accenna a placarsi – sono moltissimi gli italiani che stanno risparmiando sul cibo. Mettendo ovviamente a rischio il proprio livello nutrizionale. Una sorta di dieta forzata, non avendo le risorse necessarie per riempire il carrello della spesa di prodotti di vario genere. Ecco spiegato il ricor- so ai cibi anche scaduti: dal frigo non si butta più niente, ormai, tutto può servire per sbarcare il lunario. Deflazione continua, il Paese scricchiola, barcolla e sono moltissimi gli italiani che si adeguano. Risparmiando su ciò che si mangia, rinunciando persino a curarsi (e di questo altro malinconico fenomeno presto ci occuperemo). Tavole spoglie o, in subordine, ecco il ricorso a cibi e prodotti che avrebbero invece abbondantemente varcato la soglia della loro conservazione: si studia ogni stratagemma insomma per non finire ogni mese regolar- mente in bolletta. Un altro dato dovrebbe spaventare: quasi il 17% degli italiani, ormai, non può permettersi un pasto proteico adeguato ogni due gior- ni. Mangia ciò che gli consente ancora il frigo o la dispensa. Infischiandosene dei prodotti scaduti o di quelli che sarebbe consi- gliabile "consumare entro il …". Un altro effetto di una crisi econo- mica che non si arresta. Il successo di Matera capitale culturale merito della sua 'esistenza nuova' In queste ore di gioia per la Basilicata, il modo migliore per festeggiare la designazione di Matera a "Capitale Europea della Cultura 2019" è quello di ricordare le parole e l'opera di due grandi uomini che alla Città dei Sassi e alla regione hanno dato tanto: Rocco Scotellaro e Carlo Levi. Proprio in questi giorni, da Torino, l'amico Pino Colosimo, uno studioso di origini calabresi che ha tanto appreso dalle lezio- ni del nonno contadino, mi ha scritto per dirmi che aveva tro- vato una pubblicazione in cui veniva riportato il discorso tenu- to nel 1967 da Levi a Matera nel c o n v e g n o " G r a m s c i e i l M e z z o g i o r n o , o g g i , i n Basilicata". Gli ho risposto che ero molto interessato e tempesti- vamente mi ha mandato tutto. Documento storico, dal quale ho tratto un passaggio dell'inter- vento di Levi che ritengo molto significativo. Rileggiamolo insieme: "Visto che sono qui a Matera, vorrei per un minuto soltanto accenna- re ad un problema di cui pensa- vo anche questa notte passeg- giando nei Sassi, vorrei accen- narvi al problema dei Sassi di Matera, alla necessità della loro vita, della loro esistenza come fatto vitale per salvare un patri- monio architettonico unico al mondo e che non si può salvare se non dandogli una ragione effettiva di esistenza, se non cioè secondo le linee che ho cer- cato di esporre anche nella mia relazione al Senato, cioè renden- doli nuovamente abitabili senza voler riprendere le stesse struttu- re, le stesse abitazioni e gli stes- si vicinati di prima; trovandovi anche altre destinazioni, ma ren- dendoli veramente un fatto vivo e del resto su questa linea lavo- rano architetti e urbanisti che vengono qui, sia di Matera sia di Venezia, sia di Napoli sia di altrove, e lavorano anche i gio- vani di Matera che hanno fatto quell'importante lavoro sulle chiese rupestri e sui tentativi di d a r v i t a a l S a s s o e p e r c u i dovremmo evitare di ridurre il Sasso di Matera, che vi ripeto è effettivamente una delle meravi- glie dell'architettura popolare del mondo, a un fatto morto. Non possiamo ridurre Matera come ad una città che ho visto nel Caucaso in Georgia che si chiama Varsia e che era una pic- cola città fiorente nel XII secolo ma che poi venne distrutta dai persiani e che adesso non è che un insieme di buchi nella roccia dove è rimasta soltanto l'antica chiesa con gli splendidi affreschi del XII secolo. Deve essere, invece, quasi direi a segnare la vitalità del mondo meridionale, deve ancora riprendere una sua vita quotidia- na e reale. Perché anche su un problema così particolare, così lontano apparentemente da uno sviluppo politico-sociale, si può d i m o s t r a r e l a m a t u r i t à d e l Mezzogiorno, e il fatto che la coscienza rivoluzionaria è il solo modo di ridare valore alle radici c o n v o i i o l e r i t r o v o q u e l l e facce, che avevamo, ma di cui abbiamo preso coscienza, a cui a b b i a m o d a t o u n ' e s i s t e n z a n u o v a ; e q u e s t o f a t t o , c h e Antonio Gramsci aveva capito, è, insieme, poesia e libertà". del passato, al suo linguaggio e anche alla sua arte poiché, come ci ha insegnato Gramsci, è nella storia che esistono le premesse di ogni possibile rivelazione e rivoluzione. Oggi cari amici un ritorno a Matera come questo è per me sempre una ragione profonda di vita, un contatto con la realtà nel suo farsi sempre nuova e sempre legata a quei valori fondamentali dell'uomo che qui ho imparato a conoscere. È un rapporto con ciò che esi- ste per la prima volta: non quel mondo contadino che attraverso tutte da Gramsci e le difficoltà e le crisi della sua creazione, della sua autocreazione, anche davanti a problemi sempre nuovi e sem- pre più vasti, complessi e diffici- li, è in cammino. Vi ricordate i versi di Rocco Scotellaro: 'È fatto giorno, siamo entrati in giuoco anche noi con i panni e le scarpe e le facce che avevamo'. Con le facce che avevamo, e qui Matera si è messa in gioco ed ha vinto. Ha saputo dare un seguito positivo all'"esistenza nuova" a v v i a t a d a i g r a n d i L e v i e Scotellaro. Questo riconosci- mento è il risultato di una com- pattezza e serietà di intenti che vanno sottolineati. Ed elogiati. Ad alta voce. Un esempio da seguire. Spero che questo nuovo successo lucano sia da stimolo per la sonnacchiosa Calabria. Ha tanti beni, ma non sa met- terli in mostra. Addirittura li oscura con l'indifferenza. E non li protegge come sarebbe oppor- t u n o : d a g l i s c a v i d i S i b a r i all'antica Kaulon, pietre mille- narie da salvare e da valorizza- re! DOMENICO LOGOZZO Matera Capitale Europea di cultura 2019: una vittoria prestigiosa

Articles in this issue

Links on this page

Archives of this issue

view archives of L'Italo-Americano - italoamericano-digital-10-30-2014