Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel
Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/406336
GIOVEDÌ 30 OTTOBRE 2014 www.italoamericano.com 21 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | LAURA ROSSI Se solo venti anni fa provava- te ad affermare che Paolo Sarpi aveva le potenzialità per diventa- re la nuova Chinatown, molti milanesi vi avrebbero guardato con aria stranita e vi avrebbero d e t t o c h e e r a a s s o l u t a m e n t e impossibile. Non che mancasse- ro le prerogative, anzi. Perciò, visto che i cinesi pare siano arri- vati nella zona da lungo tempo, è successo semplicemente che in Italia il concetto di integrazione a l l o r a e r a a n c o r a a l l e p r i m e frequenta queste attività com- merciali. Quindi non pensate di entrare in un parrucchiere cinese e sentire parlare una lingua sco- nosciuta: sentirete parlare italia- no dalle signore che vanno a farsi fare una piega per la modi- ca cifra di 5/8 euro. Rimane comunque sempre la clientela che predilige invece le attività locali e continua a frequentarle anche se sono un po' più care. L'ingresso sulle vie meneghi- ne della comunità cinese è stato silenzioso e continuo, fino a q u a n d o a n c h e i p i ù s c e t t i c i quenti le manifestazioni degli italiani contro i cinesi, soprattut- to fra i commercianti. Lo scon- tento era creato soprattutto dal fatto che il commercio all'in- grosso cinese aveva degradato la zona. Fu per questo che si deci- se, agli inizi del 2000, di decen- trare i grossisti e mantenere solo il commercio al dettaglio. Ora i ruoli sembrano essersi ridefiniti e i due gruppi hanno clientele specifiche con esigenze differen- ti. Via Paolo Sarpi è stata riqua- lificata con la costruzione di nuovi marciapiedi larghi, dove è piacevole passeggiare: la zona è diventata a traffico limitato dal 2008. Un miscuglio di profumi e colori la rendono ora una passeg- giata gradevole: potrete scegliere di fermarvi a mangiare un invol- tino cinese, oppure prendere una bohemien italiani hanno qui le loro dimore. Le case della zona sono tipi- che costruzioni milanesi in parte ristrutturate: magnifiche case di ringhiera che sono tornate di moda e sono molto richieste. Una visita a questa realtà così particolare e una passeggiata n e l l a z o n a a i u t a n o a c a p i r e meglio l'aspetto poliedrico di una città che, pur cambiando, resta affezionata al suo passato. La zona ovviamente è adatta ad una magnifica passeggiata di shopping dove troverete piccoli commercianti, che con cura e dedizione portano avanti le loro botteghe. Siamo lontani dagli sfarzi del centro, ma non dalla qualità della merce e dei prodot- ti. Salumifici tradizionali, birre- rie artigianali, botteghe con abbi- gliamento italiano per un pubbli- co più o meno giovane e botte- ghe cinesi con un abbigliamento a prezzi molto bassi: ben 150 negozi in cui poter fare acquisti. Il giro parte da Via Canonica, dal sapore prettamente milanese e decisamente retrò, dove nelle case trovate ancora i laboratori di artigiani, fra cui quello di un famoso mosaicista che insegna anche alla scuola del Castello Sforzesco. Camminando si arri- va poi in via Paolo Sarpi. In ottobre nel quartiere si festeggia c o n u n e v e n t o c h i a m a t o "Percorso tra gusti e sapori". Ogni zona a Milano ha la sua f e s t a d i q u a r t i e r e , m a q u i è diventato un evento a cui parte- c i p a l a c i t t à e l a p e r i f e r i a . Quest'anno si festeggerà la 31° edizione. Passeggiando e prose- guendo ci si troverà all'Arco della Pace, con zona pedonale di r e c e n t e c o s t r u z i o n e a c u i s i accede dall'ora dell'aperitivo in poi. Potrete scegliere tra piadine o un aperitivo a base di sushi… m a a q u e l p u n t o a v r e t e g i à l a s c i a t o C h i n a t o w n p e r u n a nuova zona con la sua storia e le sue attrazioni. Poco alla volta un quartiere milanese si è riempito di immigrati cinesi Dopo 4 secoli tornano i colori originali del Cenacolo di Leonardo da Vinci a Milano Il capolavoro vinciano dipinto nel refettorio di Santa Maria delle Grazie La Chinatown milanese tra le tipiche case a ringhiera meneghine Sarebbe da andare a Milano solo per vedere questa meravi- glia artis tica cons ervata nel refettorio della chiesa di Santa M aria delle G razie. Approfittando dell'Expo 2015, visite ai nuovi quartieri e ai padi- glioni dell'esposizione mondiale a parte, non è certo da perdere il meraviglioso Cenacolo vinciano dopo un lungo e certosino lavoro di restauro che è complessiva- mente durato 20 anni, ma ha riportato alla luce dettagli impor- tanti sulla tecnica di Leonardo Da Vinci. Basterebbe dire che finalmen- te, dopo 4 secoli, è possibile rivedere i colori originari e i contorni originali dell'Ultima cena considerato che sono stati rimossi gli strati di 11 ridipinture conservative. L'opera è stata protagonista di una fra le campagne di restauro più lunghe e difficili della storia. La necessità di continui interven- ti è dovuta alla tecnica "errata" con cui Leonardo realizzò l'ope- ra: il Cenacolo non è un affresco bens ì una tempera mis ta s u gesso. Leonardo volle sperimen- tare questo particolare metodo pittorico ma il risultato non fu quello sperato. Si rivelò infatti molto fragile e particolarmente soggetta a deterioramenti dovuti all'umidità; nel 1566, dopo soli 70 anni dalla realizzazione non si scorgeva quasi più nulla. Shopping a prezzi competitivi armi: l'immigrazione non era un fenomeno così evidente come lo è diventato in seguito. Da allora l'aspetto sociale di Milano è radicalmente cambiato. La comunità cinese è entrata a far parte della vita quotidiana. Oggi giorno, un po' per la globalizzazione, un po' perché la Cina stessa è cresciuta e si è maggiormente capitalizzata, non solo sono aumentati i nuovi resi- denti cinesi a Milano, ma sem- bra essere cresciuto anche il turi- smo da questo Paese asiatico, tanto che le principali insegne del centro chiedono venditori in grado di parlare cinese. Noi però ci fermiamo a pas- seggiare nella Chinatown mene- ghina. Strano quartiere questo! Se volete respirare un'aria internazionale o meglio cinese, dovete venire qui. Al contempo se volete vedere alcuni aspetti della Milano tradizionale dovete recarvi qui. Una contraddizione? No, semplicemente una realtà che ha acquistato sue prerogati- ve nel momento in cui si è svi- luppata. La comunità cinese ha trasformato via Paolo Sarpi (e viette limitrofe) nella Chinatown Milanese, ma ha anche espanso l'area delle proprie attività in molte parti della città, specializ- z a n d o s i i n s e t t o r i c o m e b a r , lavanderie, parrucchieri, estetiste specializzate soprattutto in mani- cure e pedicure. Una parte della clientela ita- liana, che predilige il risparmio, hanno dovuto ammettere che M i l a n o a v e v a u n a s u a Chinatown. La comunità cinese a Milano ha un suo ufficio di collocamen- to, ha una sua banca in una via prestigiosa vicino a piazza della Scala, ma soprattutto ha capito come adeguare i propri servizi ad un pubblico italiano. La convivenza sembra pacifi- ca a meno che non viviate in zona Sarpi dove sono state fre- brioche al bristot francese o bere un ottimo espresso alla panette- ria bar a metà via. In ogni caso la Chinatown milanese non asso- miglia assolutamente a quella di New York o a quella di San Francisco! La Paolo Sarpi cinese occupa gli edifici dal primo piano ai sot- terranei con le attività commer- ciali e i laboratori, mentre dal secondo piano in su intellettuali, artisti, giornalisti, personaggi Abitazioni di italiani dal primo piano in su e negozi cinesi dal piano terra ai sotterranei in via Paolo Sarpi