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GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 www.italoamericano.com 27 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | BARBARA MINAFRA L'azzurra Manuela Moelgg Qualificazioni agli Europei 2016. L'Italia non batte la Croazia dal 1942 ma il pareggio è segnato da 16 arresti La partita Italia-Croazia, vale- vole per la qualificazione agli Europei 2016, è finita con 16 arresti e una denuncia. L'1-1 in campo è arrivato dopo l'interruzione del gioco per dieci minuti e le squadre riman- date negli spogliatoi nel secondo tempo, per il pericoloso lancio di fumogeni in campo e sugli spalti (con cui alcuni ultrà croati hanno rischiato di far perdere a tavolino la nazionale bianco-rossa) e con- tro la polizia nei pressi dello sta- dio Meazza, dopo essere già stati protagonisti negativi per le vie di Milano nel pre-partita e aver fischiato l'inno italiano a inizio gara. Se la Uefa potrebbe decidere sanzioni contro la Croazia con- dannandola a giocare almeno una gara a porte chiuse, dall'al- tro lato bisognerà capire il per- chè delle falle al Meazza che hanno reso possibile l'ingresso nello stadio di tifosi con petardi, fumogeni e pare anche lancia- razzi. Per qualche minuto si è temuto il peggio e di rivivere la notte brava di Genova, del 13 ottobre 2010, quando Italia- Serbia non si giocò per la furia degli ultrà di Belgrado. Stavolta davanti ai 65mila spettatori di Milano è stata colpa degli hooli- gan di Zagabria. Sui circa 6 mila arrivati dalla Croazia, preoccu- pavano 3 mila arrivati a bordo di 30 pullman, 40 minivan e 400 auto. Al confine triestino la poli- zia italiana, in sinergia con le forze dell'ordine croate, aveva predisposto controlli e perquisi- zioni straordinari. I pullman erano poi stati accolti in un'area appositamente adibita e scortati fino allo stadio. Nella settimana precedente la partita erano state poi spedite in Croazia migliaia di brochure illustrative sui divie- ti e sulle leggi italiane. "Ho già chiesto scusa alla squadra dell'Italia, ora la chiedo a tutti" ha detto nel fine partita il ct croato Kovac. Modric, stella croata uscita per infortunio, ha invece detto: "È sempre la stessa cosa, non capisco perché lo fac- ciano, ed è un peccato avere dei tifosi così. Non so perché conti- nuino a fare queste cose e a comportarsi così: tutto questo è una pazzia". IL PAREGGIO - La partita non ha mostrato una buona Italia come ci si aspettava, non solo per il gol subito a causa di una papera in porta di Buffon, ma soprattutto per il lungo possesso palla degli avversari. Con il pareggio è mancata la quarta vittoria consecutiva che il ct Antonio Conte inseguiva e pure la sconfitta della Croazia che per l'Italia continua a manca- re dal lontano 1942. Il pareggio finale impedisce peraltro agli azzurri di andare in fuga nel girone di qualificazione, visto che la Norvegia è tornata in auge dopo la vittoria in Azerbaigian. Italia e Croazia sono ora appaia- te a dieci punti e la partita della verità si terrà il 12 giugno a Zagabria. A parziale difesa del ct azzur- ro, una squadra inferiore alle Italia-Croazia è stata sospesa per lancio di fumogeni in campo as pettative vis te le as s enze pesanti di Pirlo e Verratti, di Bonucci squalificato, le rinunce in fase di convocazione per pro- blemi mus colari di A s tori, Balotelli e Ogbonna. In una squadra molto rimaneggiata, dove Conte ha chies to a Darmian il sacrificio di fare il centrale, a Ranocchia di fare il libero e in centrocampo ha ripro- posto De Rossi (alla 100esima presenza in azzurro) in cabina di regia con Candreva interno, De Sciglio e Pasqual sulle fasce, hanno brillato Candreva, dina- mico, propositivo e autore del gol all'11°, e El Shaarawy con cui Conte ha varato un 4-4-1-1 (abbassando De Sciglio e met- tendo Marchisio a sostegno di Zaza) per migliorare la difesa. Nel dopo partita sono stati fermati e poi arrestati 16 ultrà della Croazia individuati con i filmati video Slalom speciale, quinto posto del trentino Thaler e 12° per la Moelgg Anche se nel complesso la squadra azzurra esce dagli sla- lom speciali di Levi (Finlandia) con qualche incertezza in più rispetto a quanto dimostrato nei giganti di Sölden, le prove e i piazzamenti dei singoli (soprat- t u t t o d e l l a v e c c h i a g u a r d i a ) lasciano sperare in qualche zam- pata più decisa per le prossime gare. Dovendo analizzare più nel dettaglio la prestazione degli atleti italiani non si può non spezzare più di una lancia in favore della squadra maschile capace di infilare 5 atleti nei primi 21 classificati. Il miglior piazzamento è stato il bellissimo quinto posto del trentino Patrick Thaler (36 anni e 4° al termine d e l l a p r i m a m a n c h e ) . Semplicemente da guerriero è s t a t a l a p r o v a d i C h r i s t i a n Deville (33 anni), partito con il pettorale numero 70 (sì esatto, settanta) e poi giunto 13° a fine gara. Anche in quella femminile c'è da sottolineare la gara maiu- scola di Manuela Moelgg, vete- rana della squadra, classe 1983, che al cancelletto è partita col pettorale numero 52, ma che nonostante questo è stata capace di chiudere al 12° posto finale. Nello speciale maschile di domenica, stupisce inoltre (in realtà solo per l'ordine di nomi e cognomi) il podio maschile. Manfred Hirscher c'è, ma è al secondo posto con il tempo di 1'50"51 (e mette al sicuro altri punti pesantissimi per la classi- fica generale nei confronti dei più diretti avversari). Sul gradi- no più alto di giornata finisce invece il giovane nor veges e Henrik Kristoffersen (20 anni e u n t a l e n t o c h e f a i n v i d i a a i mostri sacri della disciplina), che nella seconda manche riesce a recuperare 6/100 a Hirscher e chiudere con il tempo totale di 1'50"39. Sul terzo gradino torna un altro nome noto, quello del tedesco Felix Neureuther, che recupera due posizioni rispetto alla prima parte di gara e chiude a 1"20 dai due cacciatorpedinie- ri là davanti. Thaler, che paga un errore nella seconda manche che avrebbe potuto regalargli il p o d i o , h a c h i u s o i n v e c e i n 1 ' 5 1 " 8 7 , i n d u b b i a m e n t e u n piazzamento di tutto rispetto e che conferma le gerarchie dei pali stretti stabilite l'anno scor- so in casa Italia. Da segnare in agenda anche la prova della medaglia olimpi- ca di specialità a Vancouver 2010, Giuliano Razzoli, che ha chiuso in dodicesima posizione (1'52"95) e che finalmente ha fatto rivedere una sciata fluida e pulita. Dopo di lui – in tredice- sima posizione – si è piazzato l'incredibile Deville, che con una rimonta "monstre" partita con il pettorale 72, ha inizial- mente chiuso la prima manche in sedicesima posizione, e poi guadagnato ancora nella secon- da fermando il cronometro in 1'53"22. Gli altri italiani in classifica sono stati Riccardo Tonetti (17°) e Stefano Gross (21°). Anche nelle donne Manuela Moelgg è stata interprete, 24 ore prima di Deville, di una prova altrettanto formidabile. Dopo il 27esimo posto della prima manche, nella seconda ha messo il turbo e sfruttato le migliori condizioni del tracciato riuscendo a scalare altre posi- zioni fino alla 12esima piazza finale. Il suo tempo al traguardo è s t a t o d i 1 ' 5 7 " 2 2 e a p p e n a davanti a lei (giusto per dare ulteriore lustro alla prova del- l'azzurra) si è piazzata la grande sconfitta di giornata, la statuni- t e n s e M i k a e l a S c h i f f r i n , i n ombra su tutta la gara e irricono- scibile rispetto ai suoi standard. Chi si è presa una grande rivincita rispetto all'inizio flop di Sölden è stata invece la slove- na Tina Maze, che sul ghiaccio della pista Black di Levi ha vinto, ma soprattutto convinto, con un capolavoro cos truito nella prima parte di gara. Il suo tempo finale è stato di 1'55"15, che le è valso la piazza di onore d a v a n t i a l l a s v e d e s e F r i d a Hansdotter (1'55"49) e all'au- striaca Kathrin Zettel (1'55"67). Le altre azzurre in classifica s o n o s t a t e S a r a h P a r d e l l e r (15esima) e Chiara Costazza (20esima). Dopo i classici opening di Sölden e Levi, la Coppa del M o n d o a d e s s o e m i g r a i n Nordamerica: il 29 e 30 novem- bre toccherà agli uomini jet sulle nevi di Lake Louise (Canada) per le prime gare di discesa e superG, mentre le donne, negli s t e s s i g i o r n i a d A s p e n ( C o l o r a d o ) , s a r a n n o a n c o r a impegnate in gigante e speciale. NICOLA BUSCA