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GIOVEDÌ 4 DICEMBRE 2014 www.italoamericano.com 14 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Il premio Joe Petrosino a Maria Fosco, italoamericana di origini abruzzesi che promuove l'italianità Una vita per difendere i dirit- ti civili e diffondere i valori d e l l a c u l t u r a i t a l i a n a i n America. E per la professoressa Maria Fosco, nata a New York, figlia di emigranti di Orsogna (Chieti), è arrivato un prestigio- so riconoscimento in occasione del Columbus Day. Ha ricevuto il premio "Joe Petrosino", dedi- cato alla memoria del poliziotto italo-americano assassinato a Palermo all'inizio del secolo scorso. "Sono molto orgogliosa – ha detto - perchè l'Association Petrosino ha fini molto nobili: la difesa dei diritti degli emigrati italiani, la crescita culturale, il rispetto della legalità e il dove- roso omaggio a Joe Petrosino". Il coraggioso poliziotto nato a Padula, in provincia di Salerno, e r a e m i g r a t o a N e w Y o r k e " v i v e v a n e l l a z o n a d i L i t t l e Italy", sottolinea Maria Fosco, evidenziando che "siccome par- primo a combattere la Mano N e r a e d è s t a t o p u r t r o p p o i l primo poliziotto ad essere ucci- s o d a l l a m a f i a a P a l e r m o . I l g o v e r n o a m e r i c a n o l o a v e v a mandato in Sicilia per svolgere indagini sulle organizzazioni criminali". La mafia lo eliminò il 12 marzo 1909. Il console americano a Palermo telegrafò al suo governo: "Petrosino ucci- so a revolverate nel centro della città questa sera. Gli assassini sconosciuti. Muore un martire". Maria Fosco ci dice che è stata nella casa di Joe Petrosino a Padula: "Adesso è un museo. Ho conosciuto la famiglia in Italia e qui in America. Era un uomo che amava gli immigrati italiani. Ed io come lui amo la c o m u n i t à i t a l o - a m e r i c a n a . Faccio tutto per aiutarla. Con la stessa passione che ha avuto Petrosino per proteggerla dalla mafia e dalla Mano Nera. Pure io ho lavorato e lavoro tanto per pagina del New York Times del 12 ottobre 1982". Ce la descri- ve: "Papà balla con il gruppo folkloristico orsognese sul tap- peto rosso al Columbus Day Parade 1932-1982. Ricordo il distintivo con la scritta: "italo- americani per Cuomo". Foto della memoria e delle scelte decisive: "Era il momen- to più felice di mio padre, che p u r t r o p p o è m o r t o t r e a n n i dopo. Era un grande lavoratore. S c a v a v a l e g a l l e r i e p e r l e metropolitane che si stavano costruendo in quei tempi. Sotto terra, quanti sacrifici, quante difficoltà ha dovuto affrontare e superare! H o p e r q u e s t o d e c i s o d i dedicare tutta la mia vita per a i u t a r e g l i i t a l o - a m e r i c a n i . Quando vedo questa foto, mi ricordo il motivo principale per cui faccio e continuerò a fare tanto per la nostra comunità. Mi dà coraggio e mi dà forza, gra- zie a mio padre". DOMENICO LOGOZZO sbagliato affermare "sono tutti mafiosi". Per questo la professo- ressa Fosco è molto ammirata e giustamente premiata. Felice e commossa: "È veramente un orgoglio essere conosciuta nella stessa maniera di Joe Petrosino". Costantemente al fianco della comunità italo-americana. Un pilastro per i nostri connazionali a New York. È un punto di rife- rimento sicuro. Donna di cultu- ra, sempre in prima fila. Due lauree, in Scienze politiche e in Storia dell'Arte, ruoli rilevanti n e l l ' I s t i t u t o I t a l o - a m e r i c a n o John D. Calandra, che con fer- mezza ha difeso dalla chiusura. Nel 1999 è riuscita a far applica- re una legge del 1964 che garan- tiva i "diritti civili" agli italiani d ' A m e r i c a . E l ' I s t i t u t o n o n venne soppresso. Tra i fondatori dell'Italian American Museum, ricopre l'incarico di vice presi- dente: "La giornata più felice è stata quando a New York abbia- mo comprato il palazzo per il museo che si trova a Grand & Mulberry Street. È proprio nella zona dove Joe Petrosino ha fatto il poliziotto. Era il suo quartie- re". Cultura, legalità e solidarietà. Dopo il terremoto di 5 anni fa a L'Aquila, si è impegnata proprio con l'Italian American Museum a raccogliere 110 mila dollari da devolvere alle popolazioni col- pite dal sisma. Merito ricono- s c i u t o . D e c i n e d i p r e m i , s i a negli Stati Uniti che in Italia. N e l 2 0 1 1 è s t a t a n o m i n a t a "Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana" dal Presidente Giorgio Napolitano. Viaggia spesso usando il passa- porto italiano. È legatissima all'Abruzzo. Vi torna spesso: "Nelle ultime tre estati sono stata a Orsogna, il paese da dove nel 1956 sono emigrati papà Antonio e mamma Filomena, per cercare fortuna in America". Nello scorso mese di agosto, a M o n t e s i l v a n o , h a r i c e v u t o dalla Dean Martin Association il Premio "Abruzzesi nel mondo" per aver dato corpo a quel sogno americano che in tanti hanno inseguito come emigranti". Con lei sono stati premiati Frank Salvatore, Luciano Borsari e M a r i a D ' A l e s s a n d r o . " Q u e l giorno ho pianto, ricordando i miei genitori. Mi sono tanto commossa che non riuscivo a parlare". L e r a d i c i p r o f o n d e , n e l l a memoria i sacrifici e le buone lezioni di papà Antonio e di mamma Filomena. La professo- ressa Fosco, come immagine principale del suo profilo face- book, ha scelto un ritaglio di giornale molto significativo: "È la foto di mio padre sulla prima fra i ricercatori più dotati che tra la metà degli anni '20 e la fine degli anni '30 si erano rac- colti nel gruppo noto come "I r a g a z z i d i v i a P a n i s p e r n a " , dove aveva sede l'Istituto di f i s i c a d e l l ' U n i v e r s i t à L a Sapienza di Roma. Nel 1926 Fermi aveva otte- nuto la prima cattedra italiana di fisica teorica grazie alla sua innovativa teoria statistica per descrivere la famiglia dei "fer- mioni" e nel 1933 aveva già d e s c r i t t o i l m e c c a n i s m o d i decadimento del nucleo atomi- c o c h e a l l o r a , p e r l a p r i m a volta, suggeriva l'esistenza di una forza che agiva a livello n u c l e a r e . I n q u e g l i a n n i i ragazzi di via Panisperna ave- v a n o i n i z i a t o a s t u d i a r e l a radioattività artificiale poi sco- p e r t a n e l 1 9 3 4 d a i f r a n c e s i Curie e Joliot. Nel 1942, quando operava negli scantinati dell'Università di Chicago, Fermi riuscì a far funzionare la pila a fissione: erano i primi essenziali passi per i futuri reattori nucleari. C o n i l r i s u l t a t o d i C h i c a g o Fermi aveva guidato l'umanità nell'era atomica. Al di là delle scoperte scien- tifiche che poi porteranno alla creazione della bomba atomica, tanto distruttiva nell'uso belli- co quanto "vitale" per le suc- cessive scoperte di cui fa tutto- ra uso la medicina nucleare a scopo antitumorale, Fermi rac- conta un viaggio verso gli Usa di tipo moderno. È l'emigrazione dei cervelli che oggi riempie di italiani la California e i suoi centri di r i c e r c a d a P a s a d e n a a l l a Silicon Valley. È quell'insieme di professionalità italiane e i n g e g n o a d a l t o l i v e l l o c h e s t a n n o i m m a g i n a n d o e costruendo il nostro futuro e c h e d a i l a b o r a t o r i U s a c i mostrano quanto ancora manca a l l ' I t a l i a p e r n o n e s s e r e d a meno in questo cammino. Quando ancora gli italiani non si chiamavano cervelli in fuga Continua da pagina 1 La consegna del Premio Joe Petrosino a Maria Fosco lava l'italiano, aiutava molto gli e m i g r a n t i " . I l r i s p e t t o d e l l a legge innanzitutto: "È stato il L'associazione Joe Petrosino sfila al Columbus Day di New York proteggere la nostra comunità d a o g n i d i s c r i m i n a z i o n e . Soprattutto per far capire che è