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GIOVEDÌ 4 DICEMBRE 2014 www.italoamericano.com 23 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Secondo la leggenda, uno dei s e r v i d i F a l a r i d e , t i r a n n o d i Sicilia, messo a guardia di filari di vite dai grappoli succosi e dol- cissimi destinati alla figlia cieca dello stesso tiranno, stremato dalla calura e dalla stanchezza, si addormentò tra i filari venendo meno al compito di scacciare le mosche. Al suo risveglio scoprì che gli acini erano stati punti dagli insetti, ma per sua fortuna la figlia del tiranno trovò l'uva molto più buona del solito e interpretò il sonno come il volere dalla dea Demetra, affinché gli insetti addolcissero l'uva su ogni acino e lasciassero il loro segno inconfondibile. Qualunque sia l'origine del nome, quella del vino moscato è una storia che affonda le radici non solo nella terra siciliana, ma nelle pieghe della storia umana La strada del vino della Val di Noto, costituita nel 2003 e formata da un itinerario che ser- p e g g i a t r a i c o m u n i d i P a l a z z o l o , A v o l a , N o t o , Rosolini, Pachino (tutti in pro- vincia di Siracusa) e Ispica (pro- vincia di Ragusa) toccando le più importanti aziende vitivini- cole, un Consorzio di Tutela e diversi operatori turistici operan- ti in ricettività e ristorazione. Pomodoro Igp Pachino, melone Igp Pachino, Olio extravergine d ' O l i v a D o p M o n t i I b l e i , Mandorla di Avola, Carciofo Violetto di Ispica, conserve di tonno e pesce spada arricchisco- no un percorso che nel vino Moscato trova l'apoteosi di un territorio contrappuntato da oasi naturalistiche di rara bellezza, centri storici ricchi di storia e bellezze architettoniche, spiagge tra le più belle e pulite d'Italia, zone di interesse archeologico. Formata da un comprensorio molto omogeneo per tradizioni e cultura, la Val di Noto rappre- senta un unico grande patrimo- nio antropologico che risente profondamente delle radici gre- che, arabe, spagnole, bizantine che sopravvivono negli usi e nei costumi degli abitanti, nella cul- tura materiale, nel modo di vive- re, nella struttura dei centri abi- tati, nel sapere tramandato di generazione in generazione. In questo angolo di Sicilia orientale sopravvive un'Europa antica e moderna, piena di fasci- no e di suggestioni, da scoprire proprio lungo il percorso della Strada del Vino. Partendo da Siracusa, la stra- da punta verso Ovest e raggiun- ge Palazzolo Acreide, poi scen- de verso Noto ed Avola a Sud, e si biforca in due direzioni: una i n t e r n a c h e s c e n d e f i n o a Rosolini ed Ispica, ed una che costeggia il mare Jonio, passan- do per la riserva naturalistica di Vendicari e che scende fino a Balcone del palazzo Nicolaci di Villadorata a Noto La spettacolare cattedrale di Noto, gioiello dell'architettura del '700 e perla del barocco siciliano Palazzo Ducezio a Noto. Stupendo palazzo nobiliare, oggi è la sede del Comune siciliano GENEROSO D'AGNESE uve Anathelicon moschaton e A p i a n e , r i s p e t t i v a m e n t e d e i Greci e dei Romani. È il vitigno più coltivato in tutta Italia ed entra tra le componenti fonda- mentali di molte Doc d'Italia che spaziano dalla Val d'Aosta alla Sicilia. Sono inoltre la base di alcuni vini frizzanti, spumanti e passiti. Nella cittadina siracusana il Moscato ha trovato nuova linfa grazie alla sensibilità enologica di Montoneri, direttore della Cantina Sperimentale di Noto dal 1902-1943, che riuscì a dare l ' a v v i o a l l ' e l a b o r a z i o n e d e l disciplinare di produzione della Doc Moscato di Noto approvato il 14 Marzo 1974. Noto, Rosolini, Pachino e Avola, in provincia di Siracusa, oggi rappresentano l'area vocata per quello che viene considerato uno dei migliori 100 vini d'Italia P a c h i n o , n e l l ' e s t r e m a p u n t a meridionale. Nell'area iblea, tra P a l a z z o l o , A v o l a , N o t o e Rosolini, splendidi canyon prei- storici costeggiano i percorsi del C a s s i b i l e e d i M a n g h i s i . Laghetti e corsi d'acqua offrono ristoro in una natura incontami- nata e silenziosa. Tra Vendicari, Cuba e Longarini gli scenari scorci di effetto scenografico. I l v i a g g i o t r a I s p i c a e Rosolina si arricchisce di spunti di notevole pregio archeologico e si offre, tra Avola, Portopalo e Capo Passero con i reperti di antiche tonnare, e nel borgo marinaro di Marzamemi con lo stupendo cortile di stile arabo. Le degustazioni gastronomiche completano l'itinerario di straor- dinario gusto mediterraneo e permettono di apprezzare lo straordinario Moscato di Noto associandolo ai dolci (paste e confetti di mandorle). Va servito fresco: 12-14°C. Il dolce moscato della dea Demetra e la bellezza del barocco siciliano di Noto Balcone con figure maschili del Palazzo Nicolaci di Noto di un'isola crocevia di culture. I vini Moscati venivano chia- mati con i nomi più disparati: Sticha, Stico, Melampsithia e Psithia presso i Greci; Sticula, Vennucolo o Scripula presso i Romani. La presenza insulare del Moscato nella Sicilia orien- tale è stata documentata con il ritrovamento, presso la grotta di Sbirulia (a pochi chilometri da Noto) di anfore e vasi. Le scoperte dell'archeologo Santocono Russo testimoniano della coltivazione del vitigno fin dal 200 a.C. Si trattava di un vino moscato dalle grandi qua- lità, apprezzato e identificato da Catone con il termine Apicia o Apianae (per indicarne la predi- lezione da parte delle api) e c h i a m a t o n e l M e d i o e v o Moscatello. Il termine "Moscato" iniziò a prendere piede solo attraverso i secoli e viene menzionato nel diciassettesimo secolo come un vino prodotto in Italia con un prezzo molto più basso di quello dei vini importati. Nell'800 si conoscevano ben 80 diverse varietà di uve Moscato. In quel periodo queste uve suscitarono il forte interesse degli studiosi del- l'epoca che si dedicarono allo studio delle origini del vitigno. Oggi si individuano 3 famiglie di uve Moscato a bacca bianca: Il Moscato Bianco, originario della Grecia, diffuso in tutto il Mediterraneo, da ricondurre alle e che rappresenta un vero e pro- prio giacimento del gusto italia- n o . O t t e n u t o c o n l e u v e d i Moscato bianco, in base al disci- plinare, può essere naturale, spu- mante e liquoroso. Ma in tutte e tre le versioni mantiene sempre alto il nome della Sicilia enologi- ca, terra che da sola produce 120mila ettari di vite da vino, 7 milioni di ettolitri di vino, detie- ne 22 rinoscimenti Doc, 469 aziende e 12 strade del vino. Considerato il vigneto d'Italia, la Sicilia regala moltissime perle di q u a l i t à n e l c a m p o e n o l o g i c o offrendo ai propri visitatori vere e proprie avventure all'aria aper- ta. Perché scoprire il Moscato di Noto equivale a una vera e pro- pria avventura, da vivere al con- tatto con la terra e con i profumi della provincia siracusana. Il Moscato di Noto Doc, è un vino di difficile coltivazione, p r o d o t t o i n p i c c o l e q u a n t i t à annuali. E per scoprirlo occorre percorrere a passo lento e senza orari prefissati. d i v e n t a n o i n c a n t e v o l i , c o n m i g l i a i a d i s p e c i e d i u c c e l l i migratori (dai fenicotteri agli a i r o n i ) r i p o s a n o n e l l e z o n e umide prima delle traversate oltre il canale di Sicilia. Intorno alla città di Ispica è possibile ammirare la parte terminale della Cava d'Ispica, un canyon preisto- rico dove grotte preistoriche, tombe e necropoli offrono quadri di straordinaria bellezza evocati- va. Per cento e più chilometri, tra lo Jonio e il Mediterraneo, la vista spazia tra una sequenza di dune intervallate da scogliere di forte impatto paesaggistico. Le particolari condizioni di lumino- sità e di temperatura creano con- dizioni climatiche uniche in tutta la Sicilia e permettono al vitigno di adattarsi a realtà urbane consi- derate musei a cielo aperto, ric- chi di storia e di bellezze archi- tettoniche. Tappa fondamentale nel per- corso tra i grappoli di Moscato, è Noto (capitale indiscussa del Barocco siciliano) e Palazzolo Acreide (con il suo teatro greco) entrambi riconosciute meritevoli dall'Unesco del titolo di patri- monio dell'umanità. Tra le stradi- n e d e l c e n t r o s t o r i c o c h i e s e , palazzi e balconi istoriati da straordinari scalpellini ammalia- no la vista regalando piazze e