L'Italo-Americano

italoamericano-digital-1-1-2015

Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel

Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/437780

Contents of this Issue

Navigation

Page 14 of 27

GIOVEDÌ 1 GENNAIO 2015 www.italoamericano.com 15 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Insegnare la storia italiana agli oriundi e agli italiani la storia delle migrazioni L ' u l t i m o l i b r o d i A l d o Cazzullo "La Guerra dei Nostri Nonni" ci fornisce testimonian- ze della Grande Guerra. Non soltanto un bellissimo libro, ma le recite di brani hanno dimo- strato in modo commovente che la Storia non è composta da date e cifre, ma di persone che l'han- no vissuta. Ascoltando le parole di dolo- re mi sono ricordato il libro " L ' O n o r e d ' I t a l i a " d i A l f i o Caruso che racconta la storia della battaglia importante della Seconda Guerra Mondiale a El Alamein in Nord Africa. Una battaglia di particolare impor- tanza per un immigrato perché ho sentito troppe volte, come tutti della mia generazione, le accuse beffarde dei compagni che ci prendevano in giro per la presunta vigliaccheria dei solda- ti italiani. Libri come questi sono utili perché è ora che i figli e i discendenti di questi testimo- ni capiscano cosa costrinse padri e nonni a lasciare i Paesi di nascita per trovare vita nuova a l l ' e s t e r o . Q u e s t i l i b r i s o n o importanti per un altro motivo. Stiamo perdendo le voci del pas- sato, della Storia d'Italia, ed è vitale che l'Italia e le comunità all'estero facciano il più possibi- le per assicurare che i ricordi, i documenti e le testimonianze che si trovano all'estero, siano conservati. Purtroppo in molti casi è già tardi, ma questo non serva da scusa per ritardare un atto dovu- to alla memoria di chi diede una parte della vita al Paese di nasci- ta, come al Paese di residenza. Partendo da questi pensieri è naturale pensare che il centena- rio della Grande Guerra, come anche l'80° anniversario della Seconda Guerra Mondiale nel 2019, possono essere l'occasio- ne perfetta per iniziare a racco- gliere questi ricordi. Con i mezzi moderni, soprat- tutto internet, insieme alla rete di giornali di lingua italiana in tanti Paesi non sarebbe impossi- bile e nemmeno troppo costoso organizzare queste storie e ren- derle pubbliche. In questo modo potremo spiegare ai figli, nipoti e gli altri discendenti di chi ha presente e il nostro futuro non ne sono all'altezza. Autori come Aldo Cazzullo e Alfio Caruso hanno un ruolo importante nel far conoscere il Paese a chi abita in Italia. Ma questo non serve se i nostri libri di storia e di biografia rimango- no stampati soltanto in italiano ed escono soltanto in Italia. Non ci stanchiamo di dire che dobbiamo fare di più per far conoscere la nostra lingua all'e- stero, dobbiamo fare di più per insegnare la nostra storia. Ma dobbiamo fare anche molto di più per assicurare che i contri- buti di coloro che hanno com- battuto per l'Italia e che si tro- v a v a n o c o s t r e t t i a e m i g r a r e siano ricordati e che il loro con- tributo ai loro due Paesi sia riconosciuto e ricordato da tutti, a partire dai loro eredi. E mentre insegniamo la sto- ria e la lingua italiana all'estero insegniamo alla scuola in Italia la storia dell'emigrazione italia- na per fare capire che l'emigra- zione è una realtà fondamentale della storia, il presente e il futu- ro del nostro Paese. GIANNI PEZZANO lasciato l'Italia, il motivo che ha causato l'esodo. Potremo far capire che i loro parenti sono stati l'orgoglio d'Italia e i sacri- fici che fecero nella loro vita. Inoltre, faremo anche ricorda- re e capire a chi è rimasto in Italia che il Paese moderno che vedono ora è frutto dei sacrifici degli emigrati in servizio alla Patria prima e all'estero poi. Troppi, oggigiorno, si sono scor- dati che, per decenni dopo la Seconda Guerra, i soldi che gli emigrati inviavano ai loro paren- ti in Italia furono tra le prime tre fonti di guadagno del Paese e che senza di loro il grande boom economico degli anni '60 sareb- be arrivato molto dopo. Insegnare la loro storia agli oriundi farebbe capire che hanno tanti motivi d'essere fieri delle loro origini. Se sapessero la loro storia, tanti figli e discendenti di emigrati italiani avrebbero anco- ra più voglia di imparare la lin- gua dei loro avi e di andare a vedere i luoghi delle loro origi- ni. L'orgoglio non deve essere solo di una vittoria ai mondiali ogni due o tre decenni, o la vit- toria di una rossa con il cavalli- no rampante, o del successo di uno stilista italiano. L'orgoglio deve essere molto più profondo. Se a scuola avessi saputo la storia di El Alamain avrei potuto rispondere ai miei compagni che i soldati italiani erano capaci di grandissimi atti di coraggio e non che il libro più piccolo del mondo era il libro degli eroi ita- liani di guerra, come ci diceva- no. L'Italia ha dato molto al mondo e non esiste campo dove un italiano non abbia dato un contributo vitale. In arte, lettera- tura, cinema, ingegneria, diritto, filosofia, esplorazione, e potrei a n d a r e a v a n t i p e r p a g i n e : migliaia di italiani hanno dato contributi che hanno cambiato la faccia del mondo e la nostra conoscenza dell'universo. Nell'insegnare cosa hanno fatto i nostri nonni a Vittorio Veneto e a El Alamein, nell'in- segnare l'italiano insegniamo chi erano Dante, Michelangelo, Leonardo, Beccaria, Marconi, Fermi, Volta, Montale, Fellini e capiremo che abbiamo insegnato la vita al mondo intero. Insegneremo agli inglesi che il loro Chaucer ha imparato da Giovanni Boccaccio, insegnere- mo ai francesi che la loro regina più grande era un'italiana di nome Caterina De' Medici, inse- gneremo ai tedeschi che i loro grandissimi musicisti utilizzano gli strumenti e il linguaggio creati in Italia. Abbiamo molto, ma molto di più ci fa capire da dove veniamo e di cosa siamo capaci. Ma gli esempi del passato da s o l i n o n b a s t a n o . D o b b i a m o continuare a fare, in ogni campo, in ogni Paese in cui ci troviamo. Il passato non basta se il nostro La lapide che ricorda il sacrificio e il valore degli italiani nella battaglia di El Alamein in Egitto Soldati italiani in trincea durante la I Guerra Mondiale multiculturale, multietnico e g l o b a l i z z a t o , m a n t e n g o n o oltreoceano, radici culturali c o m u n i a c h i n o n s i è m a i mosso dalla madrepatria. Non solo perchè si condivide una lingua o un repertorio di appar- tenenze al di là del luogo di residenza, e nemmeno perché g l i i t a l i a n i a l l ' e s t e r o o r m a i sono tanti quanti quelli all'in- terno del Paese, ma perché è l'emigrazione che dovrebbe essere sentita come una parte consistente e integrante della storia nazionale e non come qualcosa di secondario e accan- tonato dal momento che si è staccata, separata fisicamente e temporalmente. Soprattutto oggi che spo- starsi è all'ordine del giorno, migrare per trovare lavoro è quasi un obbligo e attraverso i n t e r n e t n o n e s i s t o n o p i ù distanze incolmabili e vuoti di sapere, è anacronistico pensare di non riuscire ad avere cono- s c e n z a d i q u e l c h e a c c a d e all'altra metà del cielo italiano. Senza contare poi, che se da da un lato l'Italia in casa pro- pria integra immigrati prove- nienti da culture altre, dall'al- tro è inconcepibile che conte- s t u a l m e n t e s i d i m e n t i c h i d i sentire come propri coloro che sono italiani, spesso anche di nascita e non solo di cognome e discendenza, ma vivono fuori dai confini territoriali. In questo primo numero del 2015 vogliamo lanciare questo messaggio di conoscenza, pos- sibilmente reciproca, dell'ita- lianità. Perchè se un italoame- ricano spesso ignora la terra di partenza dei suoi genitori o dei suoi nonni, altrettanto frequen- temente, anche un italiano si dimentica di pensare a tutti c o l o r o c h e n e i s e c o l i , m a soprattutto negli anni attuali, hanno lasciato il Paese. Così facendo ci arricchirem- mo tutti di appartenenza cultu- rale alla stessa genia. L'Italo Americano augura un anno di buone notizie e di 'italianità' Continua da pagina 1

Articles in this issue

Links on this page

Archives of this issue

view archives of L'Italo-Americano - italoamericano-digital-1-1-2015