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GIOVEDÌ 1 GENNAIO 2015 www.italoamericano.com 20 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | da Fausto Pirandello per finire a Giovanni Iudice. Ed è tutta una teoria senza soluzione di continuità il percor- so che conduce il visitatore attra- verso un tripudio di colori, caldi ed espressamente mediterranei e intensi quelli di Pirandello nei toni dell'ocra, del maggese, degli azzurri che raccontano tormenti di un'anima sempre in cerca di una realizzata compiutezza e che contrastano con la calma, piatta, dei mari di Piero Guccione. Si segue poi la prorompente "Vucciria" di Renato Guttuso, sistematica e meticolosa rappre- sentazione del più famoso mer- cato palermitano, canto del cigno di un luogo ormai spoglia- to della sua essenza e totalmente degradato. Giovanni Iudice, pit- tore-cronista, con la sua opera "U manità 2011" dal valore sociale si legge come una foto- grafia che incastona nel buio delle tenebre l'arrivo di migranti e i loro occhi, accesi di stanchez- za, dolore e speranza sono i fari che illuminano la notte dell'ap- prodo. Casimiro Piccolo è la fantasia pura, il magico che si fa origina- lità, tratto di colore e che amma- lia fantasticando un racconto di elfi, chiaroveggenti e personaggi d'altri mondi. Anche le donne pittrici sono presenti per affermare ancora una volta che l'arte non fa distin- zione di genere e che la buona qualità delle opere non è "maschile" e le tecniche diversi- ficate sono abilmente utilizzate e sperimentate anche da artiste come Ros s ella Leone, Lia Pasqualino, Fiammetta Bonura per citarne alcune. Una sezione è stata dedicata alla fotografia: in mostra opere di Angelo Pitrone, abile e sensi- bile artis ta della "digitale", Letizia Battaglia, Ferdinando Scianna e non soltanto. "L'Italia senza la Sicilia", scri- veva Goethe nel "Viaggio in Italia" del 1817, "non lascia nello spirito immagine alcuna. È in Sicilia che si trova la chiave di tutto..." "...La Sicilia del Novecento, sia in letteratura sia nelle arti figurative, ha dato una quantità di artisti e scrittori che hanno contribuito a delineare l'identità prevalente della cultura italia- na...". Q ues to s crive oggi Vittorio Sgarbi ed è per questo che la mos tra è partita dalla Sicilia dove farà tappa a Catania per poi proseguire a Milano, Londra e anche a New York. A nche Renato G uttus o ha scritto della sua Sicilia: "Qua, l'i- sola mia è una meraviglia, ci si sente naufragare in questo profu- mo di nespoli fioriti che uccide - il mare ha colori di sogno e il cielo è blu come il cobalto – un blu fortissimo. ..." Intanto Fausto Pirandello scri- veva ne "La vita attuale e la favola eterna" durante il suo sog- giorno a Parigi: "Mi sono affac- ciato alla finestra sul Bd St. Germain e ho visto passare la vita. Ho detto: Ecco la vita a cui bisognerebbe dar forma. Questa attuale. Che nudi? Che neoclassi- cismo? Dove, le bagnanti? Ho versato il caffè. Ecco dove si radunano gli uomini. Ho pensato agli antichi: essi sempre hanno riprodotto la vita attuale e la favola eterna. Mettere questa favola eterna s otto le ves ti moderne, nella vita moderna. Così può nascere il quadro". E ancora su il Colore della memoria: " Il mio ricordo, la mia memoria secerne il colore del ricordo. Penso a un cespo di rose che ho accudito. Se ad occhi chiusi rivedo la sagoma della finestra, illuminata dal sole, lo spettro della luce che dianzi vedevo di un tenue opale ora mi sembra verde. Ho pensato un fondo turchino. Ad occhi chiusi rivedo lo spettro della luce d'in- tenso viola. Cos'è questo colore della memoria?" Angelo Pitrone, "Deposito degli autobus ad Agrigento" (1999) che guarda il mondo con occhi incantati e quello è l'uomo della sopravvivenza, dell'esserci sem- pre nella realtà effimera dell'im- mobilità. C'è anche l'artista-cronista che racconta, illustrandola, una realtà immediata ma continua, una realtà non attesa ma presente e niente affatto incantata. Se idealmente dall'Albergo dei Poveri si passa il testimone al P alazzo S ant' Elia di via Maqueda, sempre nel capoluogo siciliano, il passo è breve. Non un nuovo Louvre, ma l'aspirazio- ne a divenire un Museo con tutte le carte in regola senza per que- sto spostarsi a Parigi. Intanto un altro "Novecento" si è affacciato tra le mura di quello che fu un palazzo nobiliare sin da quando, su un preesistente edificio cinque-seicentesco, il M arches e di S anta Croce e Trigona gli diede dopo il 1756 l'attuale configurazione. Tra vari e rapidi passaggi da una famiglia all'altra, da un rifacimento a un restauro seguito al violento terre- moto del 1823, divenuto uno degli edifici più imponenti della città, nel 1829 fu s ede del S enato, in s eguito del Reale Istituto per l'incoraggiamento d'agricolture, arti e manifatture; s eguì la des tinazione a s ede dell' A mminis trazio ne delle Molti degli artisti presenti alla rassegna inaugurata il 1 ottobre 2010 sono presenti a palazzo Sant'Elia e sono certamente tra i più significativi che la Sicilia abbia regalato alla pittura, alla scultura e alla fotografia a partire Fausto Pirandello, "Nudo su fondo rosso" (1951) Giovanni Iudice, "Umanità" (2011) Birra artigianale al fico d'india: in Sicilia è passione homebrewers In provincia di Messina si pro- duce la prima birra al sapore di fico d'india. Descritta come una "Bionda in s tile Belgian Specialty Ale" (così si legge sul sito ufficiale) questa bevanda artigianale unis ce il s apore amaro del luppolo inglese con la dolcezza dei malti al gusto del fico d'india. Sarà che il gusto esotico è sem- pre più ricercato dai palati esi- genti e pronti a cercare sapori nuovi. Sarà che la birra è un must per le serate in compagnia. In Sicilia la birra artigianale, ovvero birra non pastorizzata e tendenzialmente non filtrata, è il trend del momento. M icrobirrifici, brew pub e homebrew ers s ono il centro gravitazionale di un modo di bere con gusto e attenzione che altri Paesi, l'Italia si presenta sul mercato con birre caratterizzate dalle materie prime del territo- rio. In Sicilia in particolare, si cerca di valorizzare le eccellen- ze agricole simbolo dell'Isola. A cominciare dal luppolo prodotto sull'Etna o dagli agrumi tipici del paesaggio isolano. Le birre sono prodotte in modo artigianale e rifermentate in bot- tiglia. Non sono pastorizzate, non sono filtrate e non con- tengono cons ervanti. U na garanzia di naturalità. Secondo le stime di Assobirra, la produzione in Italia della birra artigianale rappresenta solo il 2 per cento di quella totale, ma è una piccola quota che è destinata a crescere. I microbirrifici dotati di propri impianti sono, oggi, circa 500. Sono passati quattro anni da quando all'Albergo dei Poveri di Palermo veniva allestita, in atte- sa della visita di Papa Benedetto XVI, al secolo Ratzinger, del 3 ottobre 2010, la mos tra "Novecento sacro in Sicilia". Trentanove gli artisti e centoset- tanta le loro opere esposte tra pit- tura e scultura nelle sale che il curatore G iovanni Bonanno sognava sarebbero diventate una sorta di Louvre "made in Sicily". L'uomo del "secolo breve", il Novecento, è un uomo in ricerca del senso della propria vita, del valore anche della morte. Ma è anche l'uomo della speranza pur nell'assurdo della sua spesso atte- sa e mai realizzata esistenza. C'è pure un altro uomo, quello Ferrovie e negli anni '50 della scuola media Giovanni Verga. Finalmente, nel 1984 fu acqui- stato dalla Provincia Regionale Palermitana e dal febbraio 2013 è in affido alla F ondazione Sant'Elia che ne ha destinato l'uso ad eventi culturali. Giunta da Favignana dove ha esordito nella splendida cornice della Tonnara Florio, la mostra "Artisti di Sicilia. Da Pirandello a Iudice" ha riempito le meravi- gliose sale con circa trecento opere. La mostra voluta e curata dal critico d'arte Vittorio Sgarbi, si è arricchita per la città di Palermo e per la sede della cen- tralissima via Maqueda di oltre cento opere in più rispetto a quella già presentata nell'isola dell'arcipelago delle Egadi. si sta diffondendo. Cresce il numero degli appassionati di lup- polo, malto, orzo e non solo per- chè s i cerca s empre più un prodotto che sia made in Sicily. L'identità territoriale è proprio la scommessa per conquistare i beerlovers. A differenza degli Luppolo dell'Etna, fichi d'india o agrumi: sapori inediti e tipici della Sicilia Novecento in Sicilia: sacro o profano? TERESA DI FRESCO