L'Italo-Americano

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GIOVEDÌ 1 GENNAIO 2015 www.italoamericano.com 22 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Angelo J. Di Fusco, CPA Tax preparation & planning Financial statements & accounting Financial planning & budgeting Quickbooks professional advisor & small business consulting Let's team up to cut your taxes 25 years experience Parliamo italiano 818/248-9779 www.difusco.com La Canzone de lo Capodanno: lungo canto per augurare il benessere morale e materiale LUIGI CASALE Mi ritornano in mente alcune strofe della Canzone de lo capo- danno, quelle che meglio s i ricordano, alcune, per la loro sagacia, altre, profondamente stampate nella mente perché rivissute unitamente all'eco della voce di mia madre e di mio padre che ce la facevano prima ascoltare, poi cantare, ogni fine d'anno dopo il pranzo serale nel- l'attesa della mezzanotte. Mancava il canovaccio, ma mio padre che conduceva il canto della lunga canzone cono- sceva bene a memoria alcune s trofe, che mettev a in fila a modo suo. Una volta, noi ragazzi eravamo divenuti più grandicel- li, prendemmo dal giornalaio il media trovai proprio il testo che corrispondeva di più a quello che si cantava in famiglia, presentato come anonimo e trovato, così diceva il curatore del libro, tra le carte nella biblioteca del filosofo Benedetto Croce. La Canzone de lo capodanno è un lungo canto augurale: "la 'nferta" (l'offerta), che i musici portavano alle famiglie, nei gior- ni delle feste natalizie e di fine d'anno. Per la sua lunghezza appare quasi una sceneggiata. In alcuni centri della penisola sor- rentina e della costiera amalfita- na, in particolare a Maiori dove se ne attribuisce la paternità a un loro concittadino, è l'intera comunità locale a parteciparvi. Mentre nelle città più grandi generalmente la si canta in fami- glia, nelle case. O anche nei cor- tili con la partecipazione delle famiglie del vicinato. Questa 'nferta natalizia, nel testo tramandatoci dal Croce, è un componimento molto raffina- to, ben strutturato, che, per scelta linguistica e contenuti del tema, presuppone un autore accultura- to, vigile, intelligente, del cui nome però si è perduta la memo- ria. Purtroppo passa per anoni- mo, perché anonima era la copia a stampa che veniva fatta circo- lare per Natale, e che, come tale, è stata trovata nella raccolta di cose semplici, ma meritevoli di riguardo, tra testi ben più impor- tanti della biblioteca di Benedetto Croce. Con questo canto, nel chiede- re l'offerta gli "amici buontem- poni" portano gli auguri per il nuovo anno a un destinatario di loro conoscenza del ceto sociale non meglio identificato. Il canto si apre con l'annun- cio che si è giunti al termine del- l'anno e bisogna perciò trascor- rere la notte in allegria. Continua poi, per una settantina di strofe, presentando diverse sezioni: il mito, la storia, la realtà quotidia- na di paese, il sentimento reli- gioso, l'espressione degli auguri a tutte le professioni, e si conclu- de con l'intenzione della dedica e con la richiesta di una offerta insieme alla speranza di vedersi ancora l'anno prossimo in condi- zioni di maggior benes s ere morale e materiale (la sostanza degli auguri!). A leggerla oggi, la Canzone sembra composta da un fine osservatore dei tempi moderni, acuto e brillante al tempo stesso, brioso e caustico come deve essere un autore seriamente (e coscienziosamente) satirico. E concludo. La migliore offerta, insieme ai voti augurali, che l'estensore di queste note può donare ai suoi amici, anoni- mi lettori, è quella di riportarne il testo della Canzone nella ver- sione più diffusa, quella che ci è stata conservata dal Croce. L'introduzione è un recitativo di due strofe di endecasillabi (ad eccezione del primo verso della seconda strofa che è un verso doppio formato da due settenari). Seguono 69 quartine (tre set- tenari, più un quinario). Il secon- do e il terzo verso rimano tra loro; l'ultimo rima col primo della strofa successiva, creando un concatenamento di tutto il canto. Lo stesso richiamo dei due semicori alternati, ne sottoli- nea la unità compositiva. L'intonazione è data dal cori- feo che impos ta ogni s trofa melodicamente evidenziandone il tema mus icale. D opo una ripresa del primo semicoro che ripete l'ultimo verso, i due grup- pi, uniti riprendono i due ultimi versi della strofa. Le sezioni tematiche sono: Argomento, La s ituazione dell'umanità alla nascita del Messia, Il sentimento religioso, L'esuberanza della festa di popolo, La narrazione biblica adattata in chiave popola- re, La vivace animazione della città, L'augurio rivolto singolar- mente ad ogni categoria profes- sionale, La conclusione: I musi- ci sono stanchi e chiedono l'of- ferta, Elogio del padrone di casa: Il saluto augurale. E buonanotte. foglietto col testo della Canzone e con grande dis appunto ci accorgemmo che non corrispon- deva a quello che intonava mio padre. Comunque il fatto che ci fosse un motivo musicale del canto e che circolassero testi let- terari scritti, seppure non sempre coincidenti, mentre ci assicurava di un'origine unica della tradi- zioni, ci indicava anche che, fatti salvi i diritti dell'unico Autore, per quanto Anonimo, nel tempo si era creato quasi un filone di testi originati da varianti locali legate a situazioni e sensibilità del posto, o addirittura delle sin- gole famiglie. È la sorte della poesia d'occasione. Ma poi, in seguito, in un'an- tologia scolastica per la scuola

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