L'Italo-Americano

italoamericano-digital-1-8-2015

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GIOVEDÌ 8 GENNAIO 2015 www.italoamericano.com 14 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | L'ULTIMO BRINDISI L'addio di Napolitano La Vignetta della Settimana di Renzo Badolisani A n c o r a u n a s e t t i m a n a , f o r s e a n c h e m e n o e p o i G i o r g i o Napolitano, classe '25, novant'anni da compiere il prossimo mese di giugno, non sarà più il Presidente della Repubblica diventando – com'è consuetudine per gli inquilini del Quirinale - Senatore a vita. Nessuna sorpresa, ormai le voci, già dall'inizio dell'autunno, si rincorrevano. Nove anni complessivi da Presidente: giunto al Quirinale dopo aver compiuto ottant'anni, Napolitano ha retto finché ha potuto. Sette anni di mandato pieno, poi, due stagioni fa, davanti all'incapacità del Parlamento di scegliere ed eleggere il suo succes- sore, Napolitano venne nuovamente candidato, restando pertanto al suo posto, cercando - con saggezza e sagacia - di dare nuova linfa ai Governi Letta (poi fatto deragliare dallo stesso Partito Democratico) e Renzi. Che farà adesso Napolitano? Ha approfittato del mese di dicem- bre per raccogliere le sue cose, sparse per i luminosi appartamenti e biblioteche del Quirinale. Ha messo assieme appunti, stralci di scrit- ti e sensazioni. Soprattutto foto, istantanee, frutto dei tanti viaggi istituzionali e dei fecondi rapporti di amicizia consolidati. Come quello, ad esempio, che Napolitano ha stretto con Barack Obama: frequenti le telefonate tra Roma e la Casa Bianca, con Washington che, due anni fa, davanti all'insipienza della politica italiana, diede il suo benestare per la rielezione dell'inquilino del Quirinale. H a r a d u n a t o i c o l l a b o r a t o r i d e l c o l l e p i ù a l t o d i R o m a , Napolitano: prima per il brindisi di Natale, poi per il cin-cin di San Silvestro. Traslocherà - entro il mese di gennaio - in un appartamen- to di Palazzo Giustiniani, duecento metri prima del Senato, lo stesso che fu di Oscar Luigi Scalfaro, una volta che esaurì il suo mandato. Con sè Napolitano porterà una segretaria e tre o quattro collaborato- ri. Non di più, in coerenza con la marcata spending-review già adot- tata negli ultimi anni - quelli maggiormente dominati dalla recessio- ne - al Quirinale. Quali novità ha scelto Napolitano per il suo nuovo luogo di approfondimenti politici, studi e riflessioni? Niente di trascendenta- le, solo un diverso colore delle pareti. Il Presidente ha optato per il blu, forse in ricordo dei suoi natali partenopei. Per il resto Giorgio e Clio Napolitano torneranno a vivere nell'appartamento di vicolo dei Serpenti, un tiro di schioppo dal Quirinale, da quella che, negli ulti- mi nove anni, è stata la loro casa temporanea. Facile che Napolitano indugi - nel tempo libero - a fare il nonno, magari inculcando nei nipoti l'arte per la politica e la mediazione. Virtù con le quali ha governato quasi due lustri di aspri conflitti, di ingovernabilità laten- ti. Con gli italiani devastati dalla crisi economica, con migliaia di posti di lavoro in meno, con fabbriche che chiudevano e mai più ria- privano. Dopo aver ufficializzato le proprie dimissioni da Presidente - aprendo spazio ai negoziati, tra le forze politiche, per scegliere il proprio successore - probabile che i coniugi Napolitano partano per Napoli per alcuni giorni di relax. Al ritorno, Napolitano, dallo studio di Palazzo Giustianiani, nuovo Senatore a vita della Repubblica, assisterà alle votazioni per l'elezione del nuovo inquilino del Quirinale. Stavolta nessuno tor- nerà alla carica per farlo restare in sella. Alla soglia dei novant'anni, Napolitano ha scelto una orgogliosa uscita di scena. A Roma il Summit dei premi Nobel per la pace Dopo la sua nascita a Roma n e l 1 9 9 9 s u i n i z i a t i v a d e l l a G o r b a c h e v F o u n d a t i o n , i l Summit dei Premi Nobel per la pace è tornato nella capitale ita- liana con la sua XIV edizione dal titolo "Peace. Living it! In honour of Nelson Mandela". Il p r e m i o N o b e l s u d a f r i c a n o (1993), esempio di coraggio per la sua costante e vincente lotta contro l'apartheid, scomparso il 5 dicembre del 2013, è stato ispiratore e destinatario onorario di questo Summit che originaria- mente doveva tenersi a Città del Capo in Sud Africa. Ma, come spesso accade, grandi persona- lità attirano consensi e dissensi. È s t a t o i l c a s o d e l D a l a i Lama, premio Nobel per la pace nel 1989, personaggio di mag- gior risonanza del Summit, al quale il governo sudafricano ha negato il visto di accesso e che Papa Francesco ha preferito non incontrare a Roma per non ali- mentare tumulti o dissensi da parte della Cina e della comu- nità cinese. In quanto guida spi- rituale del Buddhismo e dei tibe- tani in esilio, il Dalai Lama è accusato dal governo cinese di utilizzare la religione per tentare di sovvertire l'integrità politica e territoriale della Cina. Le premesse di organizzazio- ne a Roma dell'incontro di ex Premi Nobel per la pace non s o n o s t a t e , p e r t a n t o , d e l l e migliori. Tuttavia le controverse dinamiche che hanno portato alla scelta di Roma come sede del Summit rimandano alle biz- zarre vicissitudini che portarono alla nascita del Premio Nobel. L'idea del chimico industria- l e s v e d e s e A l f r e d N o b e l d i L'evento è riuscito nel suo obiettivo di far confrontare ex Premi Nobel, di farli incontrare con giovani studenti provenienti d a l l e s c u o l e r o m a n e e d a l l e migliori università del mondo e di partecipare con loro a work- shop pomeridiani. Il futuro è nelle mani dei gio- vani e nella loro educazione, nella volontà di costruire insie- lasciare un buon ricordo e una buona eredità morale dopo la sua morte con l'istituzione dei Premi Nobel sorse dopo aver inventato la dinamite, mezzo che avrebbe potuto distruggere l'umanità. Fortunatamente Nobel si pose lo scrupolo di non voler essere ricordato come artefice di morte tramite la sua invenzione e da questa preoccupazione scaturì una buona iniziativa: l'istituzio- ne e l'assegnazione annuale di P r e m i i n d i v e r s i e s p e c i f i c i a m b i t i ( L e t t e r a t u r a , F i s i c a , Chimica, Medicina, Economia e Pace) che presero il nome del loro ideatore. I l S u m m i t m o n d i a l e d e i P r e m i N o b e l p e r l a P a c e h a avuto l'intento di riunire impor- tanti personalità impegnate nel sociale che continuano ad essere protagoniste della storia interna- zionale, della conquista della libertà e dei diritti umani. me un mondo migliore in nome della pace, dell'uguaglianza, dell'impegno sociale contro l'in- giustizia, la violenza e la guerra. Concetti universali che possono sembrare comuni, ma di cui è sempre necessario ed indispen- sabile parlare per evitare di per- dersi in ostilità, invidia, egoismo e nel desiderio di prevaricare e prevalere sugli altri. Tra i Premi Nobel che si sono recati a Roma: Shirin Ebadi, Leymah Gbowee e Tawakkol Karman sostenitrici della lotta per i diritti delle donne; David Trimble, sostenitore della pace nel conflitto nell'Irlanda del Nord; Josè Ramos Horta vinci- tore del Nobel per l'impegno pacifico a favore dell'indipen- denza del suo Paese, il Timor d e l l ' e s t , c o n t r o l ' i n v a s i o n e dell'Indonesia; lo stesso Dalai Lama sostenitore della nonvio- lenza e della tollerenza nel con- flitto tra il Tibet e la Cina. Tra gli altri Nobel invitati ma a s s e n t i a l S u m m i t : M i c h a i l Gorbachev Premio Nobel per la pace nel 1990, leader politico dell'Unione Sovietica protagoni- sta degli eventi che portarono alla fine della Guerra Fredda e a l l a r i u n i f i c a z i o n e d e l l a Germania; il Presidente degli S t a t i U n i t i B a r a k O b a m a (Premio Nobel nel 2009); l'ex presidente della Polonia Lech W a l e s a a t t i v i s t a p e r i d i r i t t i umani. Oltre a Nelson Mandela, non si può far a meno di volgere un pensiero a Madre Teresa di Calcutta per un'intera vita dedi- cata ai poveri. Il Summit si è concluso con una cerimonia in Campidoglio in occasione della quale il regi- sta italiano Bernardo Bertolucci ha ricevuto il Peace Summit Award 2014 per aver raccontato nei suoi film storie di oppressio- ne e per l'impegno nel sociale e per i disabili. Il sindaco di Roma Ignazio Marino con il Dalai Lama ELISA CUOZZO

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