L'Italo-Americano

italoamericano-digital-1-8-2015

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GIOVEDÌ 8 GENNAIO 2015 www.italoamericano.com 25 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Renato Carosone nacque il 3 gennaio 1920 a Napoli. Dopo alcuni anni passati in Africa, al suo ritorno in Italia, iniziò a suo- nare in piccole formazioni sino a quando fu invitato a formare un t r i o c o n i l m i t i c o " G e g è D i Giacomo" e il chitarrista Peter Van Wood. Nel 1952, quando V a n W o o d s i t r a s f e r ì a N e w York, Carosone e Gegè ricosti- tuirono il gruppo con il chitarri- sta Elek Bacsik e il cantante Ray Martino, noto nell'ambiente per- ché fu il primo europeo a esibirsi con Louis Armstrong, durante alcune tappe della tournée post- bellica del grande "Satchmo". Nel 1953 entrò nel gruppo anche il jazzista Franco Cerri. Il 3 gennaio 1954 iniziarono le trasmissioni televisive regolari della Rai. Carosone e i suoi com- pagni furono i primi musicisti ad apparire sul piccolo schermo nel programma "L'orchestra delle 15". Al Festival di Sanremo di quell'anno il brano "E la barca tornò sola", interpretato da Gino Latilla e Franco Ricci, si piazzò al terzo posto. Il musicista napo- letano rimase colpito dal tono funesto della canzone e pensò di gie. Nacque così la sua canzone più famosa, che divenne un suc- cesso mondiale. Nel 1957 uscì "Torero", che f u u n a l t r o g r a n d e s u c c e s s o , restando per settimane al primo posto della hit parade Usa, dove fu incisa in trentadue versioni diverse e tradotta in dodici lin- gue. Il nuovo repertorio caroso- niano, insieme a "Chella llà" e a "Il pericolo numero uno", fu inserito nell'album "Carosello Carosone nº 5". Nelle primissime posizioni delle classifiche Billboard entra- rono anche i brani "Tu vuo' fa l'americano" e "Mambo". Nel gennaio 1958 il gruppo di Renato Carosone approdò alla Carnegie Hall di New York, fino allora riservata alla musica clas- sica, con un'eccezione fatta sol- tanto per il clarinetto jazz di Benny Goodman. L'accoglienza da parte degli italo-americani fu i n d e s c r i v i b i l e , t a n t o c h e Carosone arrivò a dire: "Sono cambiate le canzoni ma gli italia- ni non sono cambiati per nulla". Nel frattempo, parallelamente a "Piccolissima serenata", "'A sonnambula", "'A casciaforte" e "Lazzarella" (tutte canzoni pro- Nel maggio del 1960, l'artista napoletano fu invitato nuova- mente alla Carnegie Hall di New York e all'Ed Sullivan show, il più importante spettacolo musi- cale televisivo degli Stati Uniti. Carosone fu il terzo italiano, dopo Nilla Pizzi e Domenico Modugno, a esibirsi alla tv statu- nitense, dove fu presentato dal- l'attore Charlton Heston, conse- guendo un successo travolgente, superiore a quello della prece- dente tournée. L'affetto del pub- blico gli fece guadagnare un a l t r o i n v i t o , q u e s t a v o l t a i n California, al Dinah Shore show, il famoso varietà televisivo tra- smesso dal Network Nbc, con- dotto dalla cantante e attrice Dinah Shore, che si registrava a Burbank nella contea di Los Angeles. Dopo la tournée negli Usa, nel momento di maggiore suc- cesso (come si era ripromesso), Carosone si ritirò improvvisa- mente dalle scene. Per poterlo rivedere il pubbli- co dovette attendere quindici anni, in occasione del concerto alla "Bussola" di Focette, su i n v i t o d e l p a t r o n S e r g i o Bernardini. Lo show fu registra- Madison Square Garden di New York, da dove ebbe inizio una nuova fortunata tournée, che lo vide prima in Canada per esibirsi Tu vuo' fa l'americano: Renato Carosone ci riuscì da Billboard e Dinah Shore Show alla Carnegie Hall Musicista a 360 gradi: Carosone è stato cantautore, pianista, direttore d'orchestra, compositore e anche pittore Il successo americano di Renato Carosone iniziò prima degli anni '60 e conquistò rapidamente le top ten Usa ripresentarla in tv, trasformando- la in un'irresistibile parodia, con Gegè che a ogni strofa diceva: "E a me che me ne importa". Il primo successo di Carosone fu "Maruzzella", nel suo reperto- rio non mancavano brani diven- tati dei classici: "Malafemmena" di Totò, "Scapricciatiello" e "La donna riccia" di Modugno, arric- chita dalle vocine accelerate tipi- che delle incisioni del cantautore partenopeo. Nel 1955 Carosone portò al successo il brano "Giuvanne cu' 'a chitarra", trasposizione in n a p o l e t a n o d e l l a c a n z o n e "Johnny Guitar", dall'omonimo film di Nicholas Ray. Il successo dell'album "Carosello Carosone nº 3", convinse il quartetto a pre- parare subito il quarto disco, che conteneva la cover di "Rock Around the Clock", il successo di Bill Haley, che lanciò in tutto il mondo il rock and roll. Nel 1956, a Milano, Carosone c o n o b b e i l p a r o l i e r e N i c o l a Salerno (Nisa), che gli presentò alcuni testi da musicare, tra cui " T u v u o ' f a l ' a m e r i c a n o " . I l musicista partenopeo combinò musica swing e jazz al pianofor- te, realizzando un boogie-woo- venienti da altri repertori, che Carosone arrangiò secondo il proprio gusto), nacquero nuovi s u c c e s s i f i r m a t i d a l d u o Carosone-Nisa: "Pigliate 'na p a s t i g l i a " , " ' O s a r r a c i n o " e "Caravan petrol". La cover di Carnevale di Carosone distribuito negli Usa con l'Orchestra Filarmonica di Toronto, poi in Sudamerica. Carosone chiuse il decennio sul palcoscenico dell'Ariston, parte- cipando al Festival di Sanremo del 1989 con il brano 'Na can- zuncella doce doce". Nella sua carriera il grande m u s i c i s t a h a a v u t o i n c o n t r i molto importanti, dal duetto con Luis Armstrong al "Caprice" di Milano, fino all'esibizione con Lionel Hampton, trasmessa da Rai Uno, in occasione del suo 75° compleanno. In Brasile si esibì in uno spettacolo di rivista musicale, tenuto a São Paulo, con Marlene Dietrich. Il giorno della sua scomparsa, il 20 maggio 2011, la rivista sta- tunitense Billboard lo salutò con queste parole:"Renato Carosone, a key figure in Italian music in the post-war era, dies in Rome at t h e a g e o f 8 1 . C a r o s o n e , a Neapolitan, was most famous for his 1956 hit - Tu vuo' fa l'ameri- cano - (You Want to Play the American), which was conside- red the Italian anthem of that era". WILLIAM MOLDUCCI Il cantautore napoletano e il suo gruppo to e trasmesso dalla Rai. Da quel momento la sua car- riera ricominciò e nel settembre del 1982 tornò negli Stati Uniti, p e r t e n e r e u n c o n c e r t o a l

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